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    Giornata della memoria in Calabria, medaglie a ex deportati

     

     

    Giornata della memoria in Calabria, medaglie a ex deportati

    27 gen 14 In occasione della giornata della memoria, nelle Prefetture di Catanzaro e Reggio Calabria, sono state consegnate le Medaglie d'oro destinate a italiani deportati o internati durante la seconda guerra mondiale. La Prefettura di Cosenza, invece, ha organizzato una giornata di incontri a Ferramonti. A Catanzaro, il prefetto Raffaele Cannizzaro, nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato le autorità cittadine e provinciali, l'arcivescovo metropolita della Diocesi di Catanzaro-Squillace, i vertici provinciali delle forze dell'ordine, il comandante militare Esercito Calabria ed i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d'Arma, ha consegnato la medaglia a Antonio Iuliano, nato nel 1920 a Serrastretta, ed ai figli di Giuseppe Calabrò e Antonio Galluccio, che sono deceduti. A Reggio Calabria, il prefetto Claudio Sammartino, nel suo intervento, ha ricordato il sacrificio dei militari italiani in quegli anni ed ha esaltato il senso del dovere e di abnegazione dei nostri concittadini deportati o internati. "Lo Stato - ha detto - non si dimentica di chi ha compiuto sacrifici". Le onorificenze sono state consegnate ad Antonio Policriti, deportato dal settembre 1943 al primo maggio 1945 nello Stammlager III C, Antonio Siclari deportato dal 6 maggio 1944 al 1945 e alla memoria dei signori Francesco Domenico Bova, deportato nel Lager di Bergen-Belswen di Tieringen dall'8 settembre 1943 al 1945 e Antonino Chilà, deportato in un campo di concentramento nel settembre 1943. Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentati della Commissione straordinaria di Reggio, il presidente della Provincia, le Associazioni Combattentistiche e d'Arma della provincia ed i responsabili delle forze dell'ordine.

    "Le gravi minacce e gli odiosi slogan antisemiti contro la comunità ebraica di Roma di queste ore dimostrano come si debba mantenere sempre alta la guardia e la vigilanza democratica rispetto a fenomeni che credevamo ormai superati e sepolti nella galleria degli orrori del secolo scorso". Lo afferma, in una dichiarazione, la deputata del Pd, Enza Bruno Bossio. "La Giornata della Memoria - prosegue Bruno Bossio - è il momento in cui il dovere di non dimenticare si coniuga con quello di indicare alle giovani generazioni la strada della libertà e della lotta contro ogni forma di razzismo e di intolleranza". La parlamentare ha annunciato di avere preso l'impegno di organizzare a Roma, alla Camera, a fine marzo, un evento per proiettare il documentario "Ferramonti: il campo sospeso" del registra cosentino Cristian Calabretta.

    "Questa mattina mi sono recato nell'ex Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, luogo simbolo di quell'agghiacciate periodo storico e delle persecuzioni di cui oggi, come monito, si trasmette la memoria". A dirlo è il deputato del Pd, Ernesto Magorno."Quel campo - prosegue magorno - fu anche, però, testimone dell'umanità con la quale gli abitanti del luogo seppero alleviare le condizioni di prigionia degli internati. Negli scorsi anni, nel corso della mia attività istituzionale ho sempre promosso iniziative di cui fossero protagonisti i giovani, perché credo che soprattutto a loro occorre parlare di cos'è accaduto, di cos'è stato l'Olocausto".

    "La nostra repubblica ha deciso di ricordare gli ebrei italiani perseguitati ogni 27 gennaio e noi desideriamo a nostra volta ricordare per non dimenticare". E' quanto si afferma in una nota di Area liberale Italia di Catanzaro. "Nei periodi piu' bui dell'umanità - prosegue la nota - l'uomo ha dato, contemporaneamente, il meglio e il peggio di sé. In un periodo difficile, come quello dei nostri giorni, dobbiamo sollecitare una maggiore solidarietà fra le persone che possono, assieme, fare molto di piu' per il bene comune. Noi di ALI celebreremo il giorno della memoria dedicando, per tutta la giornata di oggi la bacheca Fb del Movimento politico all'evento attraverso la pubblicazione di foto e video che hanno riguardato l'Olocausto".

    Musica, parole, pensieri, portati con sensibilità ed un grandissimo sentimento di partecipazione, da centinaia di alunni delle scuole crotonesi nella Sala consiliare hanno caratterizzato il ricordo del 'Giorno della Memoria' che la Prefettura, il Comune di Crotone, l'Ufficio Scolastico Provinciale hanno voluto celebrare all'interno della Casa Comunale coinvolgendo proprio i più giovani. "E' stato particolarmente significativo - riporta un comunicato - vedere in una sala consiliare gremita le autorità presenti restare in piedi tra i ragazzi delle scuole che hanno collaborato alla iniziativa, il liceo musicale "Scaramuzza", la Scuola Media "Alvaro", l'Istituto Comprensivo di Papanice, la Scuola Media "Giovanni XXIII", la Scuola Media "Anna Frank", l'Istituto Comprensivo "Don Milani", l'Istituto Comprensivo "V. Alfieri" e l'Istituto Comprensivo "Almeone" a significare, come ha sottolineato il vice sindaco Anna Curatola, che i protagonisti della giornata erano i ragazzi".

    Il racconto dei testimoni della Shoah agli studenti, l'incontro tra vecchie e nuove generazioni per non dimenticare l'orrore dell'Olocausto, ma soprattutto per tramandare i valori della dignità delle persone e della solidarietà, per contrastare ogni forma di violenza e di intolleranza, ieri come oggi. E' stato questo lo spirito delle iniziative organizzate a Cosenza per il "Giorno della Memoria" da Cgil e Spi, insieme all'Auser, alla Fondazione Museo Ferramonti, alla Rete universitaria Giorno della Memoria, con la collaborazione dell'Ambasciata d'Israele. "Abbiamo deciso di organizzare queste iniziative nell'Ambulatorio medico senza confini 'Adolfo Grandinetti' di Cosenza destinato ai migranti e ai rom, popolo oggetto di persecuzione nazista - spiega Giovanni Donato, segretario della Cgil di Cosenza - con una scelta non casuale, perché siamo convinti che il razzismo e l'intolleranza dilaganti vadano contrastati con la cultura e con azioni concrete". Ai dibattiti hanno partecipato Lizzie Doron, scrittrice e testimone di seconda generazione della Shoah, ma anche Dina Friedman Smadar e Judith Itzkah, entrambe prigioniere nel campo di Ferramonti di Tarsia.

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