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    Ricette mediche gonfiate, 4 arresti, tra loro sindaco Joppolo

     

     

    Ricette mediche gonfiate, 4 arresti, tra loro sindaco Joppolo

    22 gen 14 Quattro tra medici, farmacisti e loro collaboratori sono stati arrestati e posti ai domiciliari da Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato di Vibo Valentia con l'accusa, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale. Una truffa stimata in un milione di euro. Gli investigatori hanno anche sequestrato la farmacia al centro delle indagini. L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, è nata nell'ottobre del 2012 dopo il ritrovamento da parte del Corpo forestale, lungo una strada provinciale nella frazione Caroniti di Joppolo a Vibo, di numerose confezioni di medicinali integre e ancora valide. Da riscontri documentali e dall' analisi di oltre 25mila ricette mediche, gli investigatori sono risaliti al medico che aveva fatto la prescrizione e alla farmacia dispensatrice. Le successive indagini, svolte con numerose intercettazioni telefoniche e ambientali e con l' installazione di una microcamera nella farmacia coinvolta, hanno permesso di accertare l'esistenza di un presunto sodalizio costituito da farmacisti e studi medici compiacenti, incline a commettere più reati ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Secondo quanto emerso dalle indagini, la farmacia erogava i farmaci ai propri assistiti senza prescrizione medica e la regolarizzazione avveniva solo in un secondo momento tra medico e farmacista. Per garantirsi maggiori introiti, le ricette venivano "gonfiate" con l'applicazione di una o più fustelle. Poi le confezioni in realtà mai vendute venivano abbandonate dopo essere state svuotate del contenuto. Il farmacista provvedeva poi a chiedere i rimborsi all'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. L'operazione è stata condotta dal Comando provinciale della guardia di finanza e dal Corpo forestale dello Stato di Vibo Valentia, in collaborazione con la sezione di polizia giudiziaria della finanza della Procura e con l'ausilio di un elicottero del Corpo forestale del Coa di Lamezia Terme.

    Arrestato sindaco farmacista di Joppolo e medici. Il sindaco di Joppolo Giuseppe Dato, 57 anni, è tra le 4 persone arrestate stamani da guardia di finanza e corpo forestale per una truffa da un milione di euro al Servizio sanitario nazionale. Dato, sindaco dal 2011, è coinvolto in quanto titolare della farmacia che secondo l'accusa è al centro della truffa. Nel corso della sua amministrazione è stato disposto l'invio della commissione di accesso antimafia in seguito all'inchiesta "Black Money" contro il clan di 'ndrangheta dei Mancuso di Limbadi. Gli altri arrestati sono Carmen Ferraro (30), di Tropea, farmacista in servizio nella Farmacia Dato; Francesco Libero D'Agostino (62), di Joppolo, medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, e Giuseppa Scinica (46), di Nicotera, dipendente dello studio medico D'Agostino.

    Intercettazioni: Ne abbiamo perso un altro. "Abbiamo perso un altro paziente", "è morto da poco, fresco fresco": è il colloquio telefonico intercorso, e registrato dagli investigatori, tra Carmen Ferraro, farmacista nell'attività del sindaco di Joppolo Giuseppe Dato e Giuseppa Scinica, in servizio nello studio medico di Francesco Libero D'Agostino. I quattro sono stati arrestati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale mediante ricette gonfiate emesse a pazienti che non ne avevano bisogno o ignari delle prescrizioni. Le due interlocutrici discorrono di quanto accaduto con ''risate e toni scherzosi'' come scrive il gip che ha emesso l'ordinanza che sottolinea il ''cinismo comune alle due donne''.

    Sistema sanitario frodato di un mln di euro. "In un momento storico in cui la sanità calabrese è ridotta male questi fatti amareggiano e mortificano. Anche perché il vedere medicine perfettamente integre essere buttate, rende i contorni della vicenda ancora più gravi". Così il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnuolo ha commentato l'inchiesta 'Pharma bluff' che stamani ha portato all'arresto ai domiciliari di quattro persone, tra le quali in sindaco-farmacista di Joppolo Giuseppe Dato, di 57 anni, per una truffa da un milione di euro al servizio sanitario nazionale. L'inchiesta, condotta da Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato ha preso il via dopo quattro rinvenimenti, in un luogo isolato lungo una strada provinciale, di numerose confezioni di medicinali integre e ancora valide. Gli investigatori hanno quindi ricostruito la ''vita'' dei farmaci analizzando 25 mila ricette mediche risalendo così sia al medico che le aveva prescritte, Francesco Libero D'Agostino (62), sia alla farmacia Dato che le aveva dispensate. Nella farmacia, che è stata sequestrata, gli investigatori hanno anche piazzato alcune videocamere nascoste. Dalle indagini è quindi emerso un canale privilegiato tra il medico e il farmacista-sindaco che si traduceva in medicine prescritte a pazienti senza che questi ne avessero bisogno o completamente ignari, e nel gonfiare le ricette con la prescrizione di farmaci in più tra i quali anche oncologici o salvavita. "Quello della farmacia - ha spiegato Spagnuolo - è un sequestro probatorio ma faremo in modo che l'utenza non vada incontro a disagi". Il magistrato ha quindi voluto sottolineare il lavoro "investigativo molto importante di Finanza e Corpo forestale, condotto facendo ricorso solo a strumenti di investigazione pura e senza collaborazione della cittadinanza. É stata avviata un'analisi di tipo merceologico per vedere il funzionamento a livello contabile della farmacia che è stato messo, poi, in parallelo con altre attività con un simile bacino d'utenza e si è scoperto che questa otteneva rimborsi dal Servizio sanitario in misura doppia rispetto a tante altre in cui risiedeva una popolazione di molto superiore"

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