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    Armi chimiche porto Gioia, sindaco S.Ferdinando ad alzo zero su Scopelliti

     

    Porto di Gioia Tauro

     

    Armi chimiche porto Gioia, sindaco S.Ferdinando ad alzo zero su Scopelliti

    22 gen 14 "Il tweet del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti contenente la frase 'oggi abbiamo avuto l'ennesima testimonianza della debolezza della classe politica calabrese. A Gioia Tauro leoni mentre a Roma..', è non solo falsa, ma anche perfida perché evidentemente ha come scopo di additare la mia persona e la mia funzione al ludibrio delle popolazioni che sono contrarie all'operazione e di cui ho portato al presidente Letta il malumore e la contrarietà". Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, facendo riferimento ad un tweet postato ieri sera da Scopelliti in merito all'incontro col presidente Letta sul trasbordo delle armi chimiche nel porto di Gioia Tauro. "Il senso di responsabilità tenuto dai sindaci nell'incontro con il presidente Letta - prosegue Madafferi - è stato apprezzato da tutti i presenti alla riunione ed anche dallo stesso presidente Scopelliti. Ribadisco, senza tema di essere smentito, che è stato il presidente Scopelliti a tentare di barattare l' istituzione della Zes col consenso all'operazione di trasbordo delle navi, senza riscontrare preciso impregno da parte del presidente Letta. Tentativo questo stigmatizzato anche dai sindaci, che hanno fatto presente al premier che la materia non poteva essere oggetto di baratto. Il sindaco di Gioia Tauro, da me interpellato, è pronto a confermare tutto questo". "Ultima annotazione: dov'è finita - conclude il sindaco di San Ferdinando - l'improvvida dichiarazione del presidente Scopelliti, che aveva evocato un clima da guerra civile per poi dichiarare, in una riunione, di non prestarsi a facili allarmismi?".

    Catena umana i genitori e bimbi a San Ferdinando. Una "catena umana" formata da genitori e bambini per ''risvegliare la coscienza civile contro la decisione del Governo di movimentare le armi chimiche nel nostro territorio di San Ferdinando''. E' quella decisa per venerdì prossimo, ''in modo autonomo e pacifico'', da alcuni genitori di San Ferdinando, il Comune su cui si trovano gran parte delle banchine del porto di Gioia Tauro. L'iniziativa prevede il raduno, alle 8, davanti l'ingresso delle scuole elementare e media di San Ferdinando. Quindi partirà una marcia per le vie della cittadina e un raduno finale in piazza Nunziante, dove si trova il Comune.

    Bonino: Su Gioia tutto chiarito. "Mi sembra che dalle riunioni di ieri (tra il premier Enrico Letta e le amministrazioni locali, ndr) siano state superate una serie di preoccupazioni" sul porto di Gioia Tauro, "a cominciare dal fatto che non si tratta di armi chimiche ma di prodotti tossici". Così il ministro degli Esteri Emma Bonino ai giornalisti italiani a margine della conferenza sulla Siria. "Non è il ministro degli Esteri che ha rapporti con le autorità locali", ha poi spiegato riferendosi alle proteste per la mancata comunicazione dell'operazione.

    M5S: Governo darà riposte su sicurezza. "Il governo, incalzato ieri dal MoVimento 5 Stelle, ha pianificato una conferenza stampa per dare ai cittadini informazioni su quanto accadrà nei prossimi giorni nel porto di Gioia Tauro. Il MoVimento 5 Stelle ribadisce la propria richiesta ai ministri competenti: attendiamo risposte certe alle domande poste al governo anche in Parlamento". Lo afferma in una nota congiunta il gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle. "I cittadini calabresi meritano rispetto - proseguono i portavoce 5 stelle - Per questo, ben venga l'informazione diretta sul territorio, ma è fondamentale un'informativa urgente a tutto il Parlamento. Siamo ancora in attesa delle risposte alle richieste che abbiamo ieri inoltrato al sottosegretario Patroni Griffi. In particolare, abbiamo chiesto al sottosegretario date certe sull'arrivo delle due navi, di conoscere quali siano i composti chimici da trasbordare e soprattutto di avere dettagli sulla sicurezza interna ed esterna al luogo del trasbordo. Queste informazioni sono condizione necessaria per lo svolgimento delle operazioni; diversamente dovremo agire per trovare soluzioni alle giuste istanze dei cittadini calabresi". "Per evitare strumentalizzazioni e preoccupazione, il governo deve fare bene il suo lavoro, spiegando perché, come e soprattutto quando, quelle componenti di armi, transiteranno a Gioia Tauro, specificando in particolare, come saranno tutelati i cittadini gioiesi; noi siamo con loro, e lo saremo durante tutto il processo di trasbordo dei materiali, anche con la presenza in porto di una nostra delegazione di parlamentari", concludono i portavoce M5S.

    Ass. Fedele: Da Letta impegno per porto i Gioia. L'assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, ha partecipato, insieme al Presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti, all'incontro di ieri con il Presidente del Consiglio Enrico Letta sull'arrivo al porto di Gioia Tauro della nave con le armi chimiche siriane. È quanto informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta. "Nel corso del vertice, che ha visto riuniti tutti i rappresentanti istituzionali coinvolti - ha dichiarato l'assessore Fedele - il Premier ha fornito ampie rassicurazioni sullo sbarco dei container, definendo le operazioni previste dai protocolli di sicurezza una vera e propria opportunità storica per il rilancio del porto e dell'intera area di Gioia Tauro. Oltre ad attirare, infatti, l'attenzione di tutti i media internazionali, che faranno conoscere l'enorme potenzialità dello scalo al mondo intero, il Presidente del Consiglio ha motivato la scelta con il fatto che il porto di Gioia Tauro viene considerato uno tra i più sicuri a livello nazionale e tra i più strategici del bacino del Mediterraneo". "Tra l'altro, il capo del Governo - ha proseguito - si é impegnato, da qui in avanti, a seguire personalmente il rilancio dello scalo portuale calabrese. D'altro canto, i ministri Lupi e Orlando hanno tranquillizzato i partecipanti all'incontro, spiegando che le sostanze chimiche sulla nave siriana sono della stessa categoria di quelle che transitano solitamente nel mare Mediterraneo, lavorate già da anni nel porto di Gioia, senza provocare alcun rischio o pericolo per la salute dei cittadini. Dello stesso avviso è stato il terminalista, riconosciuto come uno dei più competenti a livello mondiale, che ha parlato di operazioni che si svolgeranno nella massima sicurezza, impegnandosi a fornire le più ampie delucidazioni sul trasbordo dei container. A tale proposito, da parte del Governo verrà distribuito alle popolazioni del territorio coinvolte un opuscolo divulgativo contenente tutte le informazioni sull'operazione. A testimonianza, inoltre, della massima sicurezza in cui verranno svolti gli interventi, il ministro Maurizio Lupi sarà presente nel comprensorio gioiese per rassicurare i cittadini e seguire personalmente le manovre di trasbordo dei container. Il presidente Scopelliti, nel corso della riunione, ha nuovamente ribadito di non essere stato preventivamente informato, battendosi con forza per ricevere le più ampie garanzie sul caso, chiedendo tra l'altro il coinvolgimento dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, oltre ad esigere un impegno maggiore del Governo per il rilancio del porto". Fedele ha evidenziato che "del resto, soltanto dopo avere ricevuto tutte le rassicurazioni in merito, e dopo aver verificato che i cittadini del comprensorio pianigiano e l'intero territorio gioiese non avrebbero subito alcun effetto a seguito delle operazioni, il governatore Scopelliti ha rivendicato, di fronte ai vertici del Governo, l'istituzione della Zes, imponendosi affinchè il premier si spendesse per il rilancio del porto. Altro che baratto! Perfino il Partito Democratico ha riconosciuto, nelle dichiarazioni dell'ultima ora, l'importanza della Zes per i nostri territori, invocandone la sua istituzione. D'altro canto - ha proseguito Fedele - i Sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, pur esprimendo alcune perplessità, anche a seguito dell'assemblea che si è tenuta nei giorni scorsi, hanno ascoltato attentamente le rassicurazioni del presidente Letta e, pur mantenendo delle legittime riserve supportate anche dal documento sottoscritto dagli amministratori locali della zona, in quella sede, hanno accettato loro malgrado la scelta del Governo di dare il via allo svolgimento dell'operazione, senza alzare alcuna barricata. Quando si ricoprono ruoli dirigenziali, e in questo caso di amministratori comunali di realtà complesse come i due comuni pianigiani, è necessario assumersi le proprie responsabilità e alcune volte prendere decisioni difficili. In questo dibattito occorre munirsi di maggiore chiarezza e soprattutto di coraggio per affrontare una questione che non può essere vista solo da un punto di vista prettamente territoriale. Oggi, ma soprattutto nei prossimi giorni, è necessario fare fronte comune, nell'interesse del porto, e soprattutto dei due comuni di San Ferdinando e di Gioia Tauro, evitando scontri e divisioni, per porre l'attenzione su un'area che ha bisogno di un forte sostegno da parte del Governo centrale per potersi risollevare". "E' bene che ci sia la massima attenzione - ha affermato ancora Fedele - nei confronti di un' operazione che si deve svolgere in sicurezza ed è bene che vengano ascoltate le istanze dei cittadini. Ma allo stesso tempo è fondamentale evitare facili strumentalizzazioni ed inutili allarmismi. Il presidente Scopelliti conosce perfettamente le difficoltà con cui gli amministratori locali sono quotidianamente chiamati a scontrarsi e per questo ha sempre avuto il massimo rispetto per il delicato incarico di primo cittadino. Ma il Presidente della Giunta sa bene che occorre utilizzare questo momento di grande visibilità internazionale come una possibilità concreta per rilanciare lo scalo portuale calabrese". "Non possiamo, infine, mettere in dubbio le parole del presidente Letta - ha concluso l'assessore ai Trasporti - perché significherebbe non credere alle Istituzioni che ci rappresentano e che in questo momento ci chiedono di collaborare ad un'operazione inserita all'interno di una missione di pace a cui responsabilmente non possiamo sottrarci".

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