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    Due operai calabresi scomparsi in Libia

     

    Una veduta di Derna in Libia

     

    Due operai calabresi scomparsi in Libia, forse rapiti

    18 gen 14 Ore di apprensione e di preoccupazione si vivono in Calabria per la sorte di due operai edili, Francesco Scalise, di 63 anni, e Luciano Gallo, di 52, scomparsi nella zona di Derna in Libia dove - secondo la testimonianza dell'autista raccolta dai media locali - sarebbero stati rapiti da un gruppo armato. I due operai, originari di due comuni del catanzarese, hanno lasciato la Calabria per recarsi in Libia dove lavorano alla costruzione di strade con la società romana General World. A denunciare la scomparsa dei due operai è stato Luciano Scalise, fratello di Francesco, che lavora anche lui in Libia. L'uomo non vedendo rientrare in cantiere il fratello e Gallo si è recato all'ambasciata italiana, dove ha denunciato la loro scomparsa. Dopo alcune ore è stato ritrovato il furgone con gli attrezzi da lavoro, ma dei due operai si sono perse le tracce. I loro familiari si sono trincerati nel massimo riserbo in attesa di avere notizie dalla Farnesina, che ha confermato la loro irreperibilita'. La figlia di Scalise si è limitata ad affermare che per il "momento non possiamo dire assolutamente nulla". In Calabria è immediatamente scattata la vicinanza e la solidarietà verso le due famiglie. A Pianopoli, comune di origine di Scalise, il sindaco, Gianluca Cuda, ha incontrato i familiari dell'operaio. "Ho incontrato la moglie ed i figli di Francesco'', ha riferito Cuda. "In queste ore c'è molta ansia e mi è stato riferito che è prematuro avanzare qualsiasi ipotesi". Scalise, sposato e padre di due figli, è un veterano del lavoro all'estero e già in passato era stato in Libia. In occasione delle festività natalizie era a Pianopoli e, durante un incontro con il sindaco, gli aveva raccontato della sua esperienza. "L'ho visto sereno - ha aggiunto Cuda - e mi ha raccontato della sua esperienza a Derna. Lui ha accettato di lavorare in Libia perchè la situazione da noi è difficile". A Feroleto Antico, dove è nato Luciano Gallo, il sindaco, Pietro Fazio, si è immediatamente attivato per incontrare i familiari dell'operaio. "Faremo tutto il necessario - ha detto Fazio - per stare vicini ai familiari di Luciano". Per il Vescovo di Lamezia Terme, mons. Luigi Cantafora, è inaccettabile che "due padri di famiglia siano a rischio di vita in un Paese stremato dalla guerra civile. Il dramma che stiamo vivendo esprime la gravità della situazione sociale e lavorativa di questa regione, che non dà pane ai suoi figli". Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, costantemente in contatto con la Farnesina, ha affermato che "aspettiamo e confidiamo come sempre nelle grandi capacità della nostra diplomazia", mentre il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, ha sottolineato che "faremo di tutto perché l'attenzione su questa vicenda sia massima".

    Due operai edili, Francesco Scalise e Luciano Gallo, sono scomparsi da ieri mentre erano in Libia, nella zona della località Derna della Cirenaica. I due operai, il primo di Pianopoli e l'altro di Feroleto, sono entrambi di origini calabresi, si trovano nel Paese nordafricano per eseguire dei lavori con una società edile. I due operai scomparsi lavorando da 4-5 mesi in Libia per un'impresa edile che si occupa di lavori stradali. Ieri mattina Francesco Scalise e Luciano Gallo sono usciti con il loro furgone per eseguire dei lavori e non hanno fatto più rientro. I due operai sono residenti in due diversi comuni della provincia di Catanzaro.

    Forse rapiti: I due operai italiani scomparsi in Libia sono stati rapiti da un gruppo armato che li ha costretti a scendere dal loro furgone e a salire su un altro veicolo nei pressi del villaggio Martuba, tra le città di Derna e Tobruk Lo afferma l'agenzia libica Lana citando il racconto dell'autista dei due operai. Gli uomini del gruppo armato che hanno rapito i due operai calabresi erano a volto coperto, riferisce la Lana. Secondo il racconto dell'autista, la vettura sulla quale sono stati fatti salire Francesco Scalise e Luciano Gallo si è diretta verso Derna. Il sequestro, aggiunge l'agenzia libica, non è stato rivendicato.

    Denuncia partita da fratello Scalise: E' stato Luciano Scalise, fratello di Francesco, a denunciare la scomparsa dei due operai edili in Libia. Luciano Scalise si trova anche lui a Derna per lavoro come il fratello. L'uomo si è presentato negli uffici dell'ambasciata italiana, dove ha raccontato di non avere più notizie del fratello e di Luciano Gallo, e successivamente ha formalizzato la denuncia di scomparsa.

    Ritrovato furgone con attrezzi. Il furgone con gli attrezzi da lavoro utilizzati dai due operai edili scomparsi in Libia è stato trovato abbandonato. Il furgone era in una zona isolata. Il ritrovamento è stato effettuato da alcuni operai della General World, l'impresa edile per la quale lavorano Francesco Scalise e Luciano Gallo. Gli operai hanno cercato i loro due colleghi nella zona adiacente a quella del ritrovamento del furgone, ma al momento non hanno trovato alcuna traccia. Francesco Scalise e Luciano Gallo, entrambi originari di due centri della provincia di Catanzaro, lavorano in Libia da 4-5 mesi e si occupano della costruzione di strade ed altre opere edili. I familiari degli operai stanno tentando da ieri di mettersi in contatto con loro, ma al momento ogni tentativo è risultato vano.

    Informato il Ministero degli esteri. Attimi di apprensione stanno vivendo i familiari di Francesco Scalise e Luciano Gallo, i due operai edili calabresi scomparsi da ieri a Derna in Libia. Scalise è originario di Pianopoli, mentre Gallo è di Feroleto Antico, nel catanzarese. I familiari di Scalise hanno preferito non rilasciare dichiarazioni limitandosi a sostenere che "è stato informato il Ministero degli Esteri. Noi non possiamo dire nulla".
    La Farnesina conferma che due italiani in Libia risultano "irreperibili". Il ministero degli Esteri, attraverso l'Unità di crisi e l'Ambasciata a Tripoli, "sta vagliando ogni ipotesi" sull'accaduto.

    Vescovo Lamezia, attendiamo ritorno. Il Vescovo di Lamezia Terme, mons. Luigi Antonio Cantafora, esprime, in una nota dell'ufficio stampa della Diocesi, la sua "vicinanza ai familiari" e la sua "apprensione" per i due operai, Francesco Scalise e Luciano Gallo, scomparsi in Libia. "Non ho parole - afferma il Vescovo - per esprimere ciò che stiamo vivendo insieme alle famiglie di Francesco e Luciano. È inaccettabile il fatto che due padri di famiglia, dedicati al lavoro, siano a rischio di vita in un Paese stremato dalla guerra civile. Che ritornino a casa, liberi, salvi e restituiti all'affetto dei loro cari: questa è l'unica conclusione che attendiamo con ansia per questa vicenda". "Purtroppo, la Calabria - prosegue - continua ad essere una terra di emigrazione. Il dramma che stiamo vivendo, in attesa di notizie di Francesco e Luciano, esprime la gravità della situazione sociale e lavorativa di questa regione che non dà pane ai suoi figli. Seguiamo con apprensione lo sviluppo della situazione, mentre la nostra Chiesa, che domani celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, non smette di pregare per questi suoi due figli". (ANSA).

    Apprensione a Pianopoli e Feroleto. "Ho saputo della scomparsa di Francesco Scalise e mi auguro che la vicenda si concluda nel migliore dei modi". Lo ha detto il sindaco di Pianopoli, Gianluca Cuda, circa la scomparsa dei due operai in Libia. "Mi è stato riferito - ha aggiunto - che non si hanno più notizie da ieri. Ora sto cercando di mettermi in contatto con i familiari di Francesco per avere maggiori informazioni, anche perchè credo che sulla vicenda si sia già attivata la Farnesina".
    "Siamo vicini alla famiglia di Luciano Gallo, che in queste ore sta vivendo momenti di apprensione". Lo ha detto il sindaco di Feroleto Antico, Pietro Fazio, circa la scomparsa dei due operai edili in Libia. "Mi sono immediatamente attivato - ha aggiunto - per incontrare i familiari di Luciano ed avere notizie sull'accaduto. Faremo tutto quello che è necessario per stare vicini ai familiari di Luciano. Tutta la comunità di Feroleto Antico è vicina a queste persone che attendono di rivedere al più presto il loro congiunto".

    Scalise veterano di lavoro all'estero. E' un veterano del lavoro all'estero, Francesco Scalise, uno dei due operai edili scomparsi in Libia. A raccontarlo all'ANSA è il sindaco di Pianopoli, Gianluca Cuda, che conosce personalmente Scalise e la sua famiglia. Già in passato Scalise aveva avuto altre esperienze lavorative all'estero, ed in particolare in Africa. "Ho visto Francesco - racconta il sindaco - a Pianopoli in occasione delle festività natalizie. Mi ha raccontato della sua esperienza a Derna e dei lavori che stanno facendo. Quando mi ha raccontato della sua esperienza l'ho visto entusiasta e mi ha anche descritto la città dove si trova". Durante il racconto Francesco Scalise era "tranquillo - afferma Cuda - e mi ha anche aggiunto che si trovava bene e non c'erano problemi. Lui ha accettato di lavorare in Libia perchè la situazione da noi è difficile a causa della crisi".

    Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - in contatto con le autorità italiane e con l'Unita di crisi della Farnesina, segue con attenzione la vicenda dei due operai italiani scomparsi in Libia e originari di Pianopoli e Feroleto Antico. "La speranza - ha dichiarato Scopelliti - e' di avere presto notizie positive per i nostri conterranei, ma soprattutto per le loro famiglie che vivono momenti d'ansia. Vista la delicatezza della situazione aspettiamo e confidiamo come sempre nelle grandi capacità della nostra diplomazia. Intanto la comunità calabrese tutta si stringe attorno alle famiglie, a cui manifestiamo la nostra vicinanza". "Noi - conclude Scopelliti - continuiamo a seguire la vicenda con attenzione e con il riserbo massimo che richiede il caso".

    "Siamo sicuri che le Istituzioni nazionali ed internazionali si prodigheranno con tutti i mezzi a disposizione ed in ogni modo per garantire il ritorno a casa dei due operai edili calabresi scomparsi in Libia". E' quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico. "Colpisce apprendere - aggiunge - che due padri di famiglia andati in Libia per lavoro stiano vivendo un'esperienza imprevista e così umanamente difficile. Esprimo, a nome mio e dell'Assemblea legislativa regionale che rappresento, alle famiglie di Francesco Scalise e Luciano Gallo vicinanza e solidarietà". "Faremo di tutto - conclude il presidente Talarico - perché l'attenzione su questa vicenda sia massima e affinché Francesco e Luciano tornino al più presto ai loro affetti più cari".

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