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    Mons. Cantafora: prego per gli ultimi e quanti vessati dalle cosche

     

    Mons. Cantafora: prego per gli ultimi e quanti vessati dalle cosche

    25 dic 14 Il Vescovo di Lamezia Terme, mons. Luigi Cantafora, nell'omelia della messa di Natale, ha rivolto la sua attenzione agli ultimi ed a coloro che sono vessati dalle cosche della 'ndrangheta. "Vorremmo - ha detto mons. Cantafora - che gli angeli, che annunciano ai pastori la nascita del Signore, si recassero, anche da chi oggi è ultimo, abbandonato ed emarginato. Vorremmo che questi angeli apparissero a chi è sconfortato e sfiduciato, a chi ha perso il lavoro, a chi ha perso la propria famiglia. Vorremmo che questi angeli si recassero da chi soffre le vessazioni della 'ndrangheta". "Il mistero del Natale - ha ricordato il vescovo nell'omelia - ci commuove perché dice la realtà di ciò che siamo: siamo tenebra e attendiamo la luce; siamo deboli e attendiamo nuova forza. Siamo peccatori e abbiamo bisogno del perdono. Siamo in guerra e attendiamo la pace. Siamo uomini e abbiamo bisogno di Dio. Per questo, il Natale ci stupisce e ci sorprende sempre, perché in quel Bambino c'è la risposta di Dio all'umanità". Al centro della meditazione del vescovo di Lamezia Terme, la gioia che scaturisce dall'evento di "Dio che scende sulla terra": una gioia che penetra come luce, nelle tenebre delle tristezze e delle solitudini umane. "Troviamo gioia nei canti che sentiamo risuonare in questo tempio e in tutte le chiese - ha proseguito il presule - e questi canti risuonano in mezzo al dolore, in mezzo al deserto. Risuonano nei letti degli ospedali, nelle famiglie stanche per le fatiche di tutti i giorni. La gioia di questi canti risuona ancora dove si vorrebbe invece far prevalere la notte e la morte. Eppure una luce è sorta e niente può spegnerla o intaccare la forza del suo calore. Questa gioia risuona ancora nei luoghi dove si è sofferto e si continua a soffrire". "A quanti - ha concluso mons. Cantafora - non hanno più forza per andare avanti gli angeli ancora questa notte dicono: Cristo è nato! E' questo il messaggio che la Chiesa proclama attraverso la bocca di tutti i credenti. Non restiamo muti, non spegniamo la luce. Gli angeli che il Signore invia questa notte in questa città, siamo noi". A conclusione della celebrazione, Mons. Cantafora ha rinnovato gli auguri a tutta la Diocesi in particolare ai bambini, alle persone sole e a quanti soffrono nel corpo e nello spirito.

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