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    Sentenza su Marlane scatena grandi polemiche

     

     

    Sentenza su Marlane scatena grandi polemiche

    20 dic 14 "La sentenza di ieri del Tribunale di Paola nel processo Marlane, fabbrica tessile nel Comune di Praia a Mare, ci lascia sgomenti". Lo affermano, in una nota congiunta, la segreteria regionale della Cgil Calabria e quella comprensoriale Pollino-Sibaritide-Tirreno in relazione all'assoluzione di 12 tra ex responsabili e dirigenti della Marlane, accusati, a vario titolo, di omicidio colposo per la morte di lavoratori dello stabilimento e di disastro ambientale. "La Cgil, nell'esprimere vicinanza ed affetto ai familiari delle vittime - prosegue la nota - ritiene che vada data giustizia ai 107 lavoratori che negli anni sono deceduti. Nel dibattimento, dalle varie testimonianze, erano emerse in maniera inconfutabile le responsabilità ed omissioni dell' Azienda. Per queste ragioni il territorio si aspettava verità e giustizia. La Cgil, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, è in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza che comunque ritiene ingiusta". "La Cgil - conclude la nota - valuterà nel merito le argomentazioni della sentenza, condizione indispensabile per dare continuità alla battaglia e dare giustizia alle vittime ed ai loro familiari. Non ci fermeremo e ci mobiliteremo assieme alle tante associazioni ed ai tanti cittadini nel territorio e nel Paese".

    "La sentenza del Tribunale di Paola relativa alla vicenda della fabbrica di tessuti Marlane crea un vuoto assoluto, dal momento che tutti gli imputati sono stati assolti e, per quanto pronunciato ieri in aula, anche perché il fatto non sussiste". Lo dichiarano i parlamentari M5s Dalila Nesci e Nicola Morra. "L'effetto, processo a parte - proseguono - è devastante, perché schiaccia le oltre cento vittime e i loro parenti, colpiti per la seconda volta. L'effetto, inoltre, è devastante per tutta la Calabria, come se in questa terra tutto sia possibile e senza un responsabile. Il contesto della vicenda Marlane è stato caratterizzato da un silenzio spaventoso, che ha impedito consapevolezza e indignazione pubblica. Come Movimento cinque stelle avevamo presentato un'interrogazione parlamentare anche sui presunti condizionamenti del processo, di cui la cronaca aveva dato conto a poche settimane dalla sentenza". "Chiederemo subito al Capo dello Stato - concludono la Nesci e Morra - di intervenire in ordine al fatto che il presidente del Tribunale di Paola, Domenico Introcaso, è anche presidente della Corte d'Appello di Catanzaro. Questa circostanza, come è ovvio, crea un'oggettiva incompatibilità per un'eventuale appello, che per un senso umano della giustizia auspichiamo a garanzia di tutti gli interessati".

    "La sentenza di assoluzione della dirigenza Marzotto per l'assassinio di centinaia di lavoratori e lavoratrici della Marlane è vergognosa". Lo afferma, in una nota, il segretario nazionale del Prc Paolo Ferrero. "Mentre chi contesta la Tav in Val di Susa viene condannato ad anni di galera - prosegue - chi assassina i lavoratori viene mandato assolto. In una situazione in cui l'unica cosa certa è l'impunità delle classi dirigenti, non si può più parlare di legge uguale per tutti: anche questa è crisi delle istituzioni, tanto quanto la corruzione"

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