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    BCC Mediocrati chiude in utile il 2013

     

     

    BCC Mediocrati chiude in utile il 2013

    08 apr 14 Alla fine del 2013 crescono raccolta, clienti e margine operativo lordo, in misura minore crescono anche gli impieghi. Non si arresta il trend di crescita del capitale sociale, mentre la compagine sociale ha una vera e propria impennata in seguito all’incorporazione della ex BCC dello Jonio. Sebbene non si possa ancora parlare di uscita dal tunnel della crisi, va rilevato che il 2013 è stato, per dinamicità commerciale, il miglior anno dal 2008. In quest’anno, BCC Mediocrati ha operato un forte piano di accantonamenti prudenziali sui crediti a rischio. Ciononostante, l’utile d’esercizio supera il milione di euro, sostanzialmente pari a quello dell’anno precedente. Il Tier 1, l’indice che misura la solidità degli istituti di credito, è pari a 13,75%, ben al di sopra dell’8% previsto dalle normative europee. Il dato della raccolta, quello che più di altri misura la fiducia che il territorio sta concedendo alla BCC Mediocrati, si attesta nel 2013 a 548 milioni di euro, segnando +11,44% sul 2012. La Banca, presente con 20 filiali nella provincia di Cosenza e con una filiale anche in provincia di Matera, ha aumentato il patrimonio di vigilanza a € 69.196.201 (+4,31%), il numero dei clienti (da 42 a 47mila) e ha visto la base sociale attestarsi a 5.506 soci. Gli impieghi, quasi 359 milioni di euro, segnano un 0,79% sul 2012; un segnale positivo minimo ma significativo, se si tiene conto che l’intero settore bancario sconta una domanda di credito in continua contrazione. I mezzi amministrati ammontano ad € 907,846 MLN (+ 6,97 % sul 2012). A causa della incorporazione il margine di intermediazione ha subito una leggera diminuzione (-1,47%) mentre i costi operativi (che pure risultano diminuiti, -1,53%, per effetto di partite straordinarie) sono aumentati del 3,71% limitatamente alle spese amministrative e del personale. Per garantire stabilità e performance future, la banca ha continuato nel forte piano di accantonamenti prudenziali sui crediti a rischio messa in opera dall’inizio della crisi, accantonando “a riserva” nel 2013 quasi 8 milioni di euro. Questo, se da un lato garantirà maggior dinamicità nei prossimi anni, ha fatto sì che il bilancio si sia chiuso con un utile di poco superiore al milione di euro e non, come avrebbe potuto, con un risultato maggiormente positivo. Tali risultati saranno portati all’Assemblea dei soci dell’11 maggio 2014. “Nonostante i continui interventi operati sul e per il territorio – commenta il presidente, Nicola Paldino – abbiamo ottenuto un utile che ci conforta e che dimostra l’efficacia della nostra operatività e il presidio del nostro ruolo nella comunità. Continueremo a tenere aperti i rubinetti del credito, come abbiamo sempre fatto in questi anni; non taglieremo i contributi alle realtà locali, che nel 2013 sono stati oltre 210 mila euro, e non rinunceremo a portare avanti i progetti e le partnership che da sempre contraddistinguono il nostro modo differente di fare banca”.

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