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    Esercitazione antinquinamento della Capitaneria a Vibo

     

     

    Esercitazione antinquinamento della Capitaneria a Vibo

    15 ott 13 Si è svolta nella mattinata di martedì 15 ottobre una complessa esercitazione di antinquinamento in mare nella rada del Porto di Vibo Valentia Marina. L’attività addestrativa, che ha visto impiegati mezzi navali ed aerei delle varie forze di polizia, del 118 e dei Vigili del Fuoco e i servizi tecnico nautici del porto (rimorchiatori, battellieri, piloti). Nel particolare è stato simulato che una nave cisterna, rappresentata per l’occasione dal pattugliatore CP 265 assegnato alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, durante le fasi di ormeggio in rada a causa di un’avaria agli organi di governo, si incagliava sulla scogliera della località Timpa Janca di Pizzo, per poi riuscire a disincagliarsi e a dar fondo a circa 100 metri dalla costa. Tale incaglio provocava, però, una falla a scafo che faceva sversare in mare 5000 litri di idrocarburi “ISO 38” greggio pesante. Avvisata la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina via radio, veniva attivato il P.O.L. (piano operativo locale di pronto intervento per la difesa del mare e delle zone costiere dagli inquinamenti accidentali da idrocarburi e da altre sostanze nocive), che prevede l’attivazione delle varie procedure per la gestione dell’emergenza, che ricadono sotto il coordinamento del Capo del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina. L’attività addestrativa veniva implementata prevedendo, altresì, un incidente ad un marittimo caduto dal ponte di sicurezza sulla nave sinistrata, il quale, nell’impatto batteva fortemente la testa perdendo i sensi. A tale richiesta di MEDECAC (evacuazione medica), la Sala Operativa, impiegava nell’immediatezza la Motovedetta di Soccorso CP 808 con a bordo i sanitari del Corpo Militare dell’Ordine di Malta, che giunti sotto bordo provvedevano a fare una prima diagnosi e, una volta assicurato il figurante mal capitato, rientravano nel porto di Vibo Valentia per lo sbarco del traumatizzato. Nel contempo verificate le condizioni del paziente, la Sala Operativa richiedeva alla Sala Operativa del 118 di Vibo Valentia, l’intervento di un’ambulanza e l’eventuale possibilità di impiegare un elicottero del 118, che giungevano dopo circa 10’ minuti nel porto di Vibo Valentia. L’ambulanza, imbarcato il marittimo traumatizzato, che risultava avere un trauma cranico “Codice Rosso”, lo trasferiva nella vicina piazzola elicotteri del porto di Vibo, ove l’elisoccorso, giunto da Lamezia Terme, lo imbarcava per il successivo trasferimento via aerea presso il nosocomio di Catanzaro. Nel frattempo seguendo la procedura del P.O.L., il Capo del Compartimento Marittimo, dichiarava il secondo stadio del predetto piano, che si attiva nel momento in cui si accerti la presenza di inquinamenti di piccoli e medie dimensioni che necessitano di assistenza e risorse aggiuntive locali e regionali. Si procedeva a far intervenire sul posto il rimorchiatore portuale “STRENUS”, che con la collaborazione dei battellieri, posizionava in mare le panne galleggianti per circoscrivere lo sversamento. Nel contempo venivano inviate altre due motovedette della Guardia Costiera ed un battello pneumatico GC, nonché richiesto alla Sala Operativa del R.O.A.N. della Guardia di Finanza e alla Sala Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri, e alla Sala Operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, l’invio in zona di dipendenti Unità Navali per interdire lo specchio acqueo interessato alle operazioni di bonifica. Tutti i mezzi richiesti in pochi minuti, a testimonianza della sinergia di intervento in mare, giungevano in zona operazioni. Richiesto anche l’intervento dell’ARPACAL di Vibo, che giunto in porto, imbarcava su una motovedetta CP per le esecuzioni dei campionamenti delle acque di superficie con esame chimico ed eco tossicologico sull’area d’impatto dell’incidente e successivamente nelle immediate vicinanze. Interveniva anche un elicottero della Guardia di Finanza del ROAN, che eseguiva il sorvolo per la verifica dall’alto di eventuali tracce di inquinamento e successivamente di un elicottero dei Carabinieri del G.O.C. (quest’ultimo simulato). Attivate anche le pattuglie terrestri della Guardia Costiera di Vibo, per la viabilità portuale, dell’Ufficio Locale Marittimo di Pizzo per la verifica del litorale di Timpa Janca, nonché una pattuglia della Questura e del Comando Polizia Municipale di Vibo Valentia. Dopo circa due ore di attività il rimorchiatore portuale e i battellieri riuscivano a circoscrivere la zona interessata alla nave, mediante il posizionamento delle panne galleggianti. Al fine di bonificare l’area si è reso necessario richiedere l’intervento del mezzo antinquinamento Castalia “IEVOLECO III”, ormeggiato nel porto di Vibo Valentia, il cui intervento, simulato, è stato richiesto tramite il Reparto Ambientale Marino del Ministero dell’Ambiente alla Castalia, per mezzo di un contratto nazionale per interventi di bonifica in mare.

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