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    Attentati contro la banda rivale con bombe e bulloni, sette in manette

     

     

    Attentati contro la banda rivale con bombe e bulloni, sette in manette a Lamezia

    02 ott 13 La Polizia di Stato ha arrestato a Lamezia Terme un pregiudicato, Roberto Greco, 55 anni, ed altre sei persone a lui legate, accusate di avere progettato nei mesi scorsi due attentati contro il capo di una banda rivale. In entrambi i casi gli attentati furono sventati grazie alle indagini svolte dal Commissariato di Lamezia Terme, che il 2 aprile ed il 28 giugno scorsi bloccò le persone incaricate di compiere gli attentati prima che li mettessero in atto e sequestrando loro due ordigni esplosivi ad alto potenziale. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, hanno portato anche all'identificazione dei responsabili di una coltivazione di canapa indiana che era stata sequestrata nello scorso mese di luglio. Ai sette arrestati vengono contestati, a vario titolo, i reati di fabbricazione, detenzione e porto di materiale esplodente e coltivazione di sostanze stupefacenti.

    Le bombe per punire i rivali. Devono rispondere di fabbricazione, detenzione e porto in concorso di due ordigni esplosivi di micidiale potenza, oltre che di coltivazione di piantagione di canapa indiana, le sette persone arrestate nell'ambito dell'operazione "Disinnesco" compiuta dagli agenti del commissariato di Polizia di Lamezia Terme. A finire in manette, insieme a Roberto Greco, anche Angelo Anzalone (35), Giovanni Roberto (34), Christian Greco (25), Francesco Rocca (30) e Duro Ionut Pircio (romeno, 25), nei confronti dei quali sono state eseguite delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, e Simone Gabriele (28) che deve rispondere solo per gli stupefacenti e si trova ai domiciliari. A portare gli inquirenti sulla pista giusta alcune indagini che il commissariato di Lamezia stava effettuando per il contrasto allo spaccio di stupefacenti. E' stato proprio nel corso di questi controlli che prima il 2 aprile scorso e poi il 28 giugno, effettuando alcune intercettazioni, i poliziotti hanno rinvenuto di due ordigni che, se esplosi in zone abitate, avrebbero potuto provocare una strage. Le indagini, coordinate dal sostituito Santo Melidona, così come spiegato stamani nel corso della conferenza stampa tenuta dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Domenico Prestinenzi, insieme al questore di Catanzaro, Guido Marino, ed al dirigente del commissariato lametino, Antonio Borelli, hanno consentito di individuare una cellula criminale di "spiccata pericolosità" che era in grado di costruire congegni esplosivi di elevatissima capacità micidiale che dovevano essere utilizzati per un'azione intimidatoria contro un pregiudicato di Lamezia Terme, entrato in aperto contrasto con quello che gli inquirenti indicano il capo del gruppo criminale, e, cioè Roberto Greco. Intimidazione che, in un certo senso, sarebbe stata "interrotta" per ben due volte con i sequestro dei due ordigni che gli artificieri definiscono ad alto potenziale distruttivo. Le bombe dovevano essere collocate nell'abitazione del pregiudicato che i Greco ritenevano essere un informatore della Polizia in quanto avrebbe diffuso atti che riguardavano l'operazione "Medusa" contro le cosche della 'ndrangheta lametina. Antonio Borelli ha parlato di una "cellula impazzita che sta approfittando di questo particolare momento felice che vive la città di Lamezia Terme".

    Bombe da 7 chili e bulloni. Erano composte da circa sette chili di polvere da sparo e bulloni le due bombe sequestrate dagli agenti del commissariato di Lamezia Terme nell'ambito delle indagini che stamane hanno portato all'arresto di sette persone. Le indagini hanno consentito di individuare gli organizzatori di due attentanti contro una banda criminale rivale a Lamezia Terme. Gli agenti del commissariato hanno ricostruito nel dettaglio tutte le fasi di organizzazione ed esecuzione degli attentati e di costruzione delle bombe. Attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche sono riusciti a seguire tutti gli spostamenti delle persone coinvolte nel progetto di realizzazione degli attentati. Il 2 aprile ed il 28 giugno scorso i poliziotti riuscirono ad evitare due attentati sequestrando gli ordigni esplosivi ad alto potenziale ed arrestando quattro persone.

    Sindaco Speranza "Momento importante per città". "A nome dell'Amministrazione comunale e dell'intera città di Lamezia Terme esprimo il nostro compiacimento e il più vivo apprezzamento per l'importante operazione di Polizia che in questi mesi ha portato prima al ritrovamento di una bomba e oggi all'individuazione e all'arresto di tutti i responsabili''. Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, facendo riferimento agli arresti per i due progetti di attentato. ''Anch'io sono convinto - aggiunge - così come hanno dichiarato in conferenza stampa il procuratore della Repubblica Prestinenzi, il questore Marino e il primo dirigente di polizia Borelli, che questo è un momento importante per Lamezia. La magistratura e le forze di Polizia vanno sostenute rompendo ogni silenzio''.

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