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    Il Ministro Cancellieri in Calabria ed inaugura il carcere di Arghillà

     

     

    Il Ministro Cancellieri in Calabria ed inaugura il carcere di Arghillà

    23 lug 13 Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri è giunta a Reggio Calabria dove, a palazzo di giustizia, è in programma un incontro con i vertici degli uffici giudiziari calabresi. Nel primo pomeriggio il ministro ha inaugurato il nuovo carcere del quartiere Arghillà quindi, in Prefettura, siglerà, insieme al governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, un protocollo d'intesa in materia di sanità penitenziaria. Al suo arrivo, il ministro non ha voluto fare dichiarazioni.

    Inaugurato il carcere di Arghillà. Il ministro della Giustizia Annamaria cancellieri ha inaugurato oggi il nuovo carcere reggino di Arghillà. La struttura, che ospita già circa 200 detenuti a media sicurezza, che devono scontare, cioè, gli ultimi tre anni di pena, ha una capienza complessiva di 350 posti. La struttura era stata ultimata una decina d'anni fa, ma è stata inaugurata solo ora dopo che sono state realizzate le opere accessorie. "E' molto bello - ha detto la Cancellieri - che la Calabria abbia questa struttura che è veramente un gioiello. Adesso occorre che, parimenti, sia fatto il massimo dello sforzo affinché si completi il nuovo palazzo di giustizia. Reggio se lo merita". Il nuovo carcere, ha aggiunto il Ministro, "é una struttura di civiltà, frutto di uno straordinario impegno di tutto il personale che io voglio ringraziare. Una storia iniziata 25 anni fa ma felicemente conclusasi".

    Governatore Scopelliti: Apertura Arghillà risultato molto importante. Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - ha partecipato oggi all'inaugurazione del nuovo carcere reggino di Arghillà che ha visto la presenza del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Il Governatore ha espresso la propria soddisfazione per il completamento dell'opera: "E' un risultato molto importante che conferma la concreta presenza dello Stato sul nostro territorio. Quella odierna è una giornata significativa, anche perché restituisce finalmente ad Arghillà una struttura legata ai temi della giustizia e della legalità". Scopelliti è inoltre intervenuto sul completamento del nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio. "L'impegno diretto del Ministro - ha affermato - è un altro segnale importante. E' noto a tutti come sono cominciati e proseguiti i lavori. Nel periodo in cui ero sindaco di Reggio, assieme all'impegno del Senatore Giuseppe Valentino, allora Sottosegretario alla Giustizia, recuperammo circa 60 milioni di euro per la realizzazione di questo progetto. Il Palazzo di Giustizia, grazie ai nostri sforzi, vide la posa della prima pietra e ho sperato di poter inaugurare il Palazzo di Giustizia da Sindaco di Reggio. Adesso, invece, si sta vivendo una fase di stallo e, a tal proposito, oggi mi è stato riferito dai tecnici del Ministero delle Infrastrutture che ci sono i presupposti per trovare i 5.2 milioni di euro necessari per far ripartire i lavori". "Per questo chiederemo sin da subito al Ministro Lupi - ha concluso Scopelliti - di individuare le risorse al più presto per completare l'opera".

    Presidente Talarico: carcere Arghillà risposta moderna Stato. "Il nuovo carcere di Arghillà è una risposta moderna, tecnologicamente all'altezza della sfida che lo Stato italiano, rappresentato dal ministro Annamaria Cancellieri, intende democraticamente affrontare, come più volte ha sollecitato il presidente Napolitano, per dare risposte alla domanda di sicurezza ed ai bisogni della popolazione carceraria". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico che oggi ha partecipato all'inaugurazione del nuovo carcere reggino di Arghillà, che ha una capienza complessiva di 350 posti. "Questa struttura di Arghillà - ha aggiunto il presidente Talarico - può aiutare la società italiana a percepire finalmente il carcere non come un luogo avulso dalla realtà che lo circonda. Sono del parere che esso sia, ed in tal senso Arghillà può diventare assieme ad altre realtà italiane un esempio da imitare, un presidio democratico del disagio sociale. Un luogo in sostanza non separato ma aperto e dove il principio costituzionale della pena intensa come riabilitazione della persona che ha sbagliato possa essere concretizzato". "Vorrei richiamare l'attenzione, tuttavia - ha concluso il presidente Talarico - mentre si procede nello svecchiamento delle strutture carcerarie e si creano spazi più umani e dignitosi per i reclusi, sulle politiche della prevenzione sociale, che di per sé sgraverebbero la società di costi enormi, e sulle politiche, altrettanto urgenti, della reintegrazione dell'ex detenuto nella società, cosi da evitare ricadute e conflitti ulteriori".

    Protesta della Giovane Italia. Due striscioni con la scritta "congiura offesa e falsità, Reggio come sempre risorgerà" e "da Reggio all'Italia boia chi molla" sono stati esposti da un gruppetto di aderenti a Giovane Italia all'uscita dalla Prefettura di Reggio Calabria del Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Gli striscioni fanno riferimento allo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria per "contiguità" mafiose, disposto dal Consiglio dei Ministri il 9 ottobre del 2012 su proposta proprio della Cancellieri, che all'epoca era ministro dell'Interno. In Prefettura, il ministro aveva appena siglato un protocollo d'intesa con il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti per l'apertura di un centro di sanità penitenziaria a Catanzaro.

    Intesa per centro diagnostico in carcere Catanzaro. Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ed il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta - hanno firmato in Prefettura a Reggio Calabria un protocollo d'intesa finalizzato all'apertura del Centro Diagnostico Terapeutico nella Casa Circondariale di Catanzaro. Alla sottoscrizione dell'atto erano inoltre presenti, tra gli altri, il direttore generale dell'Asp di Catanzaro Gerardo Mancuso e Rubens Curia che ha seguito costantemente il progetto. Si conclude, è scritto nella nota, un iter procedurale lungo quasi un decennio, tempo nel quale è stata rifunzionalizzata, adeguata alla normativa sanitaria e dotata sotto il profilo tecnologico, una intera ala del penitenziario di Catanzaro. La struttura si sviluppa su quattro piani, uno dei quali è già in uso ai servizi sanitari dello stesso istituto, ed accoglie ambulatori specialistici e servizi generali. La assoluta peculiarità della struttura è legata alla specializzazione del primo e del quarto piano. Il primo è stato integralmente ristrutturato e finalizzato al trattamento dei detenuti affetti da disabilità motorie: conta di 11 camere con servizi a norma; ha annesse palestre mediche e piscina sanitaria per idrochinesiterapia riabilitativa, mentre il quarto rappresenta la prima concreta ed immediata risposta della Regione Calabria alla recente normativa che prevede la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Infatti alla luce della legge 9 del 17 febbraio 2012 è stato avviato l'iter di riconversione del "Padiglione" nell'ambito dell'ex "Monumentale" di Girifalco a REMS (Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza); ma gli accordi in conferenza unificata, propedeutici alla legge stessa, prevedevano anche l'implementazione dei servizi di salute mentale presso gli istituti penitenziari ordinari. La peculiarità costruttiva della struttura e le mutate esigenze sanitarie hanno quindi consentito di destinare il quarto piano a due esigenze "di qualità" in questo ambito: una seconda sezione regionale di Osservazione psichiatrica destinata a detenuti di alta sicurezza (quella dedicata ai detenuti di media sicurezza è attiva dal 2006 presso l'istituto penitenziario di Reggio Calabria), ed uno specifico reparto per detenuti affetti da patologie psichiatriche. Quest'ultimo, a valenza prioritariamente trattamentale, piuttosto che di mera custodia, avrà come obiettivi progetti clinici e riabilitativi di lunga portata, tali da avviare in sinergia con i Dsm di residenza dei detenuti una presa in carico che prosegua oltre il periodo di reclusione, in una visione integrata dell'assistenza specialistica presso le carceri che superi l'episodicità del contesto, ma che si collochi quale momento di una rete territoriale di assistenza e cura, in particolare per queste specifiche aree di fragilità clinica e sociale. È un progetto complessivo, prosegue la nota, di grande respiro e fortemente avanzato, non solo nel panorama nazionale. Infatti altri reparti per disabili sono solo presso l'omologo Centro diagnostico terapeutico di Parma e presso la Casa circondariale di Busto Arsizio (non ancora funzionante), mentre specifici reparti per il trattamento della disabilità mentale sono presenti solo in poche realtà italiane (in particolare a Torino, presso le carceri "Lo Russo e Cotugno") e solo da qualche anno l'esperienza delle sezioni di Osservazione Psichiatrica, nella quale la Calabria è stata pioniere, si sta diffondendo in Italia. Anche questo, è scritto nella nota, è quindi un traguardo ambizioso raggiunto ed in piena sinergia istituzionale tra la Regione Calabria, Dipartimento Tutela della Salute ed Asp di Catanzaro, i cui tecnici hanno guidato la progettazione e realizzazione a norma sanitaria della struttura, ed il ministero della Giustizia. Inoltre un gruppo di lavoro interistituzionale sanità-giustizia, ha dettagliatamente esaminato la struttura e le dotazioni impiantistiche e tecnologiche, confermandone la rispondenza alla normativa nazionale e regionale vigente. Un'ultima considerazione di natura generale è legata ai modelli ed alle strategie di gestione della fragilità mentale presso le carceri calabresi. A breve vedrà la luce il documento conclusivo del progetto sul disagio mentale, elaborato tramite gli "Obiettivi di PSN 2009-2010", congiuntamente dalle Asp regionali con capofila quella di Reggio Calabria. Alla prossima presentazione e validazione scientifica del documento, che inquadrerà le principali problematiche psicopatologiche dei detenuti, gli strumenti di analisi, i protocolli di gestione specialistica a seconda del livello di detenzione e delle problematiche emergenti, dalla fase di attesa del giudizio alle misure di sicurezza presso la REMS di Girifalco, con particolare riguardo anche alla prevenzione del rischio suicidiario, farà seguito una formazione diffusa, capillare, a tutti gli operatori del settore, non escluso il volontariato penitenziario.

    Attenzione Governo su Calabria. "Quanto sta avvenendo in Calabria e nel distretto giudiziario di Reggio è sottoposto alla straordinaria attenzione del Governo affinché siano assicurati tutti i provvedimenti necessari al buon funzionamento della giustizia". Lo ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri parlando della situazione del settore dopo un incontro di circa due ore con i vertici delle Procure della Repubblica calabresi ed i dirigenti delle cancellerie. Il ministro si è poi spostato al carcere di Arghillà per l'inaugurazione.

    Su omofobia lavorano le Camere. "Si tratta di questioni su cui proprio in questi giorni si sta misurando il Parlamento. Lasciamo dunque che siano le Camere a completare il loro lavoro, senza anticipare le conclusioni". Lo ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, parlando con i giornalisti, a Reggio Calabria, sulle nuove norme contro l'omofobia e sulle richieste di settori della maggioranza per la riforma della giustizia, a partire dalla separazione delle carriere.

    Reazioni e Commenti

    "Legalità e sicurezza quali scelte sociali prioritari per ridisegnare il nuovo sistema carcerario calabrese nell'ottica di una 'nuova' dignità del detenuto: è questo il messaggio più importante che si lega all'inaugurazione del carcere di Arghillà che scrive una pagina storica in termini di operosità, efficienza ed affermazione della centralità della persona". Lo afferma, in una nota, il vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò che ha partecipato alla cerimonia d'inaugurazione della struttura penitenziaria. "Venticinque anni - prosegue - segnati da una lenta burocrazia e da ritardi che hanno sempre rimandato al domani quello che era una esigenza fondamentale: dotare il nostro territorio di strutture adeguate e moderne dove il reo possa realizzare il suo reinserimento sociale e lavorativo. Per anni, abbiamo denunciato come le condizioni fatiscenti che accompagnano le carceri italiani, di fatto abbiano alimentato atteggiamenti autolesionistici e forme di aggressività che la cronaca, in tutto questo tempo, ci ha tristemente consegnato. Ebbene il taglio del nastro da parte del Ministro Cancellieri rappresenta un momento storico per la comunità calabrese e per la città di Reggio Calabria, il segno concreto e tangibile della vittoria dello Stato in una terra dove la criminalità alza continuamente la testa, ed anche l'esempio di buona politica che produce risultati mettendo in campo un'azione di velocizzazione per il completamento della struttura". "Il sistema penitenziario - afferma Nicolò - costituisce uno degli indicatori di civiltà di uno Stato che non pensi solo a comminare 'vendette', ma che sia garante delle parti. Un sistema che diventi immagine reale della democrazia compiuta e dei diritti dei detenuti quali principi fondanti della nostra Costituzione che la sentenza di Strasburgo e la conseguente condanna dell'Italia hanno riportato nella più stringente attualità e drammaticità. La riconquista dei diritti umani passa da eventi come quello odierno, dalla nascita di un nuovo presidio di legalità in una terra certamente difficile, ma dove, grazie alla sinergia istituzionale, i grandi risultati e i grandi traguardi sono comunque possibili. Ed è in questo contesto che faccio mio l'augurio del Ministro Cancellieri affinchè, dopo Arghillà, Reggio abbia anche il suo nuovo Tribunale".

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