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    Turismo in calo: la Calabria non sa promuovere i suoi tesori e pecca in cortesia

     

    Uno dei tanti angli di paradisio calabresi: Tropea

     

    Turismo in calo: la Calabria non sa promuovere i suoi tesori e pecca in cortesia

    20 lug 13 E' sempre il solito discorso. Promozione inesistente e strutture poco abituate alla ricettività. pPer la Calabria arriva l'ennesima statistica negativa in un campo che dovrebbe essere la sua eccellenza: il turismo. Guardando la desolante area archeologica di Sibari o peggio i secolari lavori per il Museo dei Bronzi i calabresi continuano a farsi del male da soli. Con un patrimonio artistico che non ha eguali, dai castelli fereiciani alle chiese del primo millennio ai capolavori custoditi nei musei, la Calabria non è capace di promuovere il tanto di buono che ha. Le cople sempre e solo di una politica impegnata a bisticciarsi e di una burocrazia affidata a mani incapaci. E che dire di un panorama montano, quello della SIla e dell'Aspromonte, da fare invidia alle Alpi ai mari , dal Tirreno allo Ionio che dei Caraibi non hanno alcuna invidia ma che vengono gestiti da contabili, con tutti il rispetto per i contabili, di contatori di corrente per i depuratori. Al tutto si aggiunge un altro prezioso tesoro che è la cucina ed i prodotti genuini della sua terra rinomati non solo in tutta Italia me su tutto il pianeta che associati al turismo da soli potrebbero essere da traino ad attrarre sempre più gente. Ma così non è. Ancora una volta imprechiamo per fondi della UE che vengono spediti indietro per l'incapacità progettuale di una politica che continua, e sono decenni ormai, a litigare anche sull'assegnazione dei fondi. Quasi come una torta da spartire per placare gli appetidi di prebende dei vari potentati di turnno. Sempre tesi a controllare interessi di singoli sulla comunità. I numeri ed i fatti snocciolati dall'inchiesta de l'Espersso sono impietosi. Di tutta risposta assistiamo allibiti addirittura durante il TG TEN a promesse dell'assessore regionale alla ciltura, Caligiuri, che contrappone parole a dati di fatto. Le scuse del giorno dopo. "Stiamo facendo, presenteremo" Verbi scanditi come soluzioni. Ma fino ad oggi, e sono anni, cosa è stato fatto?

    Intanto i numeri continuano a parlare impietosi perchè gli stranieri amano la Sardegna per la cortesia e per questo si vede assegnato un voto alto, un bel 8,71, ma è braccata da Basilicata (8,67) Abruzzo e Campania (8,61). Chiude la classifica il Lazio con un 7,78. Ma la regione centrale si rifà abbondantemente quando si tocca il tasto dell'arte: Colosseo e San Pietro non si battono, come dimostra l'eloquente voto di 9,15 assegnato dagli stranieri. Toscana ed Umbria, invece, guadagnano il posto di damigelle d'onore, con valutazioni attorno al 9. Chiudono la fila - probabilmente a causa della scarsa promozione del patrimonio artistico - Calabria ed Abruzzo. E' la classifica stilata da Confesercenti-Ref sul turismo straniero in Italia. Per quanto riguarda l'ambiente è la Val d'Aosta in cima alla classifica con un giudizio di 9,28. Ma si comportano egregiamente anche Sardegna, Umbria e Trentino Alto Adige tutte sopra il 9. Cenerentole, in questo caso sono, la Lombardia ed il Lazio. Per la qualità e disponibilità di informazioni, invece, gli stranieri si trovano più a loro agio nelle regioni del nord: queste occupano tutti i primi posti della classifica, capitanate ancora una volta dalla Val d'Aosta e dal Trentino. In coda, Sardegna, Abruzzo e Molise.
    Sicurezza: la Sardegna sbaraglia il campo con un 8,95. Poi, ancora una volta, le regioni del nord e del centro: Trentino, Valle d'Aosta, Veneto, Toscana. Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna. Lombardia, Puglia, Campania e Calabria ottengono i voti più bassi. I voti più alti per gli alberghi sono invece appannaggio di Val d'Aosta, Trentino e, forse a sorpresa, Basilicata. Ma sulla cucina è il Sud a sbancare: Abruzzo, Campania, Basilicata e Calabria si fanno preferire a tutte le altre regioni con voti che ruotano attorno al 9. In materia di shopping arriva una nuova valanga del Nord con l'occupazione dei primi posti in classifica da parte di Friuli, l'onnipresente Val d'Aosta, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte.

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