D'Attorre "I Congressi vanno fatti prima possibile" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

D'Attorre "I Congressi vanno fatti prima possibile"

20 lug 13 "I congressi territoriali vanno fatti assolutamente il prima possibile, in Italia e soprattutto in Calabria". Lo ha detto il deputato Alfredo D'Attorre. commissario regionale del Pd e componente della segreteria nazionale del partito, a margine di un incontro di riflessione e approfondimento con segretari di circolo, sindaci, amministratori provenienti da tutta la regione promosso dal coordinamento regionale guidato da Giovanni Puccio. "Io appoggio fortemente la proposta del segretario Epifani - ha aggiunto D'Attorre - di tenere i congressi territoriali, compreso quello regionale, il prima possibile, e prima del congresso nazionale. E' il momento di smetterla con le furbizie, di guardarci negli occhi e di dirci con lealtà e sincerità cosa vogliamo fare". All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, il deputato Nico Stumpo, la senatrice Doris Lo Moro, l'europarlamentare Mario Pirillo. A rappresentare il gruppo regionale il consigliere Antonio Scalzo. Puccio ha parlato di "una forte iniziativa politica per recuperare il rapporto con i cittadini e restituire autorevolezza alla politica che solo affrontando le questioni drammatiche, a partire dal disagio sociale e dai problemi, può permettere al Pd di rimettersi in cammino dando autorevolezza ad un partito che ha davanti delle sfide importanti. A partire - ha aggiunto - dalla costruzione di un'alternativa credibile a questo governo regionale di centrodestra". "Un seminario per riflettere - ha detto ancora D'Attorre - su un tema importante: perché il centrosinistra arretra nelle aree urbane della Calabria. E' una riflessione che riguarda sia il sistema degli enti locali, che va ripensato in Calabria e al Sud soprattutto nel rapporto con un regionalismo 'malato', che va destrutturato completamente. Ma riguarda anche il partito, che probabilmente nelle città più che altrove fa fatica a trovare linguaggi, forme di presenza sul territorio, interlocuzione con nuovi ceti e con le nuove povertà, un partito che segna il passo. Il voto delle politiche e anche delle amministrative in alcune grandi realtà ci deve far riflettere e interrogare anche sul nostro modo di essere sul territorio".