NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    La ndrangheta 'fattura' il 3.4% del pil italiano

     

     

    La ndrangheta 'fattura' il 3.4% del pil italiano

    15 lug 13 Nel 2012 il giro d'affari delle cosche della 'ndrangheta si è aggirato intorno ai 53 miliardi di euro, una cifra pari al 3,4% del Pil italiano, fermo a 1.566 miliardi. E' uno dei dati contenuto nel libro "L'impero della 'Ndrangheta'' scritto dalla parlamentare Dorina Bianchi e dall'economista Raffaele Rio. Il maggiore introito, secondo gli autori, è costituito dal traffico di stupefacenti che determinerebbe guadagni per 24.200 milioni. Viene poi il riciclaggio (19.600 mln), estorsioni e usura (2.900 mln), gli appalti pubblici (2.400 mln) e gioco d'azzardo (1.300 mln). Meno rilevanti i proventi dal traffico di armi (700 mln) e di rifiuti (670 mln), prostituzione (370 mln), contraffazione (330 mln) e immigrazione clandestina (130 mln). "La 'ndrangheta - spiegano Dorina Bianchi e Raffaele Rio - ha consolidato il suo protagonismo nel panorama internazionale disponendo di una smisurata liquidità economica che ha alimentato la sua strategia unica nel panorama criminale: da un lato, colonizzazione e naturale vocazione di organizzazione policentrica ed espansionistica e, dall'altro, asfissiante controllo delle comunità territoriali d'origine. Le 'ndrine sono riuscite ad infilarsi laddove si produce ricchezza, dove c'è denaro pubblico, penetrando ovunque, nei settori e nei mercati tradizionali ed emergenti. Ha saputo, con un protagonismo invisibile, trasformarsi in un micidiale impero criminale con ramificazioni in tutto il mondo e con uomini sparsi nelle posizioni più strategiche della politica, del tessuto economico e finanziario". Per la 'ndrangheta il settore più remunerativo è il traffico di stupefacenti. Quello di cocaina, in particolare, fornisce i maggiori guadagni per i rapporti consolidati che la 'ndrangheta è riuscita a stabilire con i cartelli dei narcotraffici colombiani. Le famiglie 'ndranghetiste sono considerate come le più affidabili per la capacità di gestione degli affari criminali, per la disponibilità di basi d'appoggio in Italia, Europa e tutto il mondo e per la ridotta permeabilità al fenomeno dei collaboratori di giustizia. Il riciclaggio rappresenta un moltiplicatore degli affari delle 'ndrine. L'utilizzo di fondi pubblici erogati dall'Ue, per gli autori, è sicuramente uno dei canali privilegiati di finanziamento e riciclaggio. In merito alle operazioni finanziarie sospette trattenute relativo al periodo 2007-2012, emerge che 'ndrangheta, cosa nostra e camorra rappresentano l'87,6% delle segnalazioni sottoposte ad ulteriori attività investigative in Italia. Nel mirino della Dna, su oltre 2 mila segnalazioni sospette in Calabria, principalmente enti creditizi, agenzie di affari in mediazione immobiliare, ragionieri, pubblica amministrazione e intermediari finanziari. È emerso anche il forte interesse della criminalità calabrese in vista di Expo 2015, posto che alcune aree dismesse sono avviate alla riqualificazione. Il marchio "Ndrangheta spa" allunga i suoi tentacoli anche sul gioco d'azzardo. Sale Bingo, lotterie, slot machine fanno tanto da generare profitti stimati in 1.300 milioni.

    50.000 affiliati nel mondo in 113 ndrine L'analisi degli assetti criminali ricavabili sancirebbe la presenza di ben 113 'ndrine operanti a livello mondiale con un esercito stimato di oltre 50 mila affiliati: Europa (32 sodalizi), America meridionale (24), Asia e Oceania (21), America settentrionale (14). Lo scrivono, nel libro ''L'impero della 'Ndrangheta'' la parlamentare Dorina Bianchi e l'economista Raffaele Rio. Ci sono poi le aree del Medioriente, dell'America centrale e dell'Africa all'interno delle quali operano attivamente 21 famiglie 'ndranghetiste. L'osservazione dei Paesi in cui sono presenti le cosche, per gli autori, offre un ulteriore spaccato della volontà geo-strategica di voler creare un network internazionale: sono 30 i paesi, inclusa l'Italia, nei quali si è registrata un'attività costante delle 'ndrine e l'ubicazione di vere e proprie sedi operative, i cosiddetti "locali". Tra i territori più permeabili alla 'ndrangheta Australia (19 'ndrine), Colombia (14), Germania (12) e Canada (10). E non mancano le sorprese come, ad esempio la Tahilandia, le Antille olandesi o il Togo, quest'ultimo tra le mete preferite dalle cosche calabresi per traffico di rifiuti illegali o di pietre preziose. A livello italiano, escludendo la Calabria, sono 122 i sodalizi che hanno ramificato ed esteso la propria attività fuori dai confini regionali: in testa Piemonte, Liguria, Lazio e Lombardia. In Calabria sarebbero 141 le organizzazioni attive. Nella sola provincia di Reggio risulterebbe attualmente operanti 74 'ndrine con una presenza attiva di un esercito, secondo il magistrato antimafia Nicola Gratteri, di circa 10 mila persone. Sul fronte del contrasto alle attività criminali , dal 2003 al 2011 il numero dei bersagli, come vengono chiamate in gergo le utenze intercettate, ha registrato un incremento del 74,6%, passando dalle 77.619 intercettazioni del 2003 alle oltre 135 mila del 2011. Nell'ultimo anno monitorato i bersagli sono stati 135.533: 121.072 intercettazioni telefoniche, 11.729 ambientali e 2.172 intercettazioni di altra natura (informatici, etc.). Oltre 4 bersagli su 10 sono concentrati in Campania (147.288), Sicilia (140.517), Calabria (118.557), e Puglia (56.537). Tra il 1992 e il 2011 sono stati sequestrati e confiscati alle diverse organizzazioni beni per un valore di oltre 14 miliardi. L'attività di sequestro e confisca dei beni alle 'ndrine è stata pari a poco meno di 1,2 miliardi; 2.582 le ordinanze di custodia cautelare alla mafia calabrese (27,4% del totale, 9.437. Dal 1991 al maggio del 2013, 69 i comuni calabresi sciolti. Per quanto riguarda la fiducia nelle istituzioni, nel volume si evidenzia che i cittadini manifesta un indice di fiducia nelle forze dell'ordine pari al 72,4%. Secondo l'indagine di Demoskopika, che ha rilevato l'opinione di un campione rappresentativo di circa mille calabresi, la magistratura ottiene il 58,2% di fiducia. In direzione opposta, il livello di (s)fiducia espresso verso il sistema dei partiti, e, dunque, della politica più in generale. Appena l'8,3% manifesta un apprezzamento.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore