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    Presidente Boldrini in Calabria, oggi a Rosarno

     

     

    Presidente Boldrini in Calabria, oggi a Rosarno: ndrangheta lede diritti umani

    12 lug 13 Quanto e' accaduto di recente al sindaco di Nicotera, Francesco Pagano, contro l'abitazione del quale sono state sparate alcune raffiche di kalashnikov, "mi ricorda le scene cui ho assistito in passato nelle zone di guerra, in Paesi cioé che non riconoscono lo Stato di diritto. La presenza della 'ndrangheta, ormai, e' una vera e propria lesione ai diritti umani". Lo ha detto a Rosarno la presidente della Camera, Laura Boldrini. ''Non si può chiedere ai cittadini di essere eroi - ha aggiunto Laura Boldrini - in un territorio in cui la presenza invasiva ed asfissiante della criminalità organizzata è un'autentica lesione dei diritti umani. Chi vive qui è un cittadino a libertà limitata". "I problemi già gravi della Calabria - ha detto ancora il Presidente della Camera - sono resi più complessi dalla presenza della 'ndrangheta. So che nella regione, ed in particolare a Rosarno, molto e' stato fatto dalla magistratura e dalle forze dell'ordine, ma sono consapevole che le azioni repressive da sole non basteranno mai senza una svolta culturale".

    Cronisti rischiano in Calaria. "Mi ha sempre colpito che in Calabria i quotidiani nazionali non hanno redazioni. Chi è esposto, invece, sono i cronisti locali, che mettono a repentaglio la loro vita per accendere i riflettori sulla regione". Lo ha detto a Rosarno la presidente della Camera, Laura Boldrini. "In questo senso è significativo il fatto - ha aggiunto - che su quanto è accaduto al sindaco di Nicotera non ho trovato mezza riga sui giornali nazionali". (ANSA).

    In minacce donne sindaco c'è sessismo. Nelle minacce alle donne sindaco c'è "anche una componente sessista. E questo nel senso che per un certo tipo di mentalità come quella mafiosa, intimidire una donna è più facile. A loro voglio dimostrare vicinanza sia come donna che come Presidente della Camera". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, nella sua visita a Rosarno, in cui ha parlato delle minacce a Elisabetta Tripodi e Maria Carmela Lanzetta."Sono venuta a Rosarno perchè invitata dal sindaco, Elisabetta Tripodi, e dalla sua collega di Montasterace, Maria Carmela Lanzetta, che, quando mi hanno invitato, non hanno posto l'accento sulle minacce e sugli attentati che hanno subito, ma mi hanno solo chiesto attenzione per il loro territorio", ha spiegato la presidente. A proposito di Maria Carmela Lanzetta e del suo recente annuncio di dimissioni, la presidente Boldrini ha detto di non volere "entrare nel merito della sua scelta, per la quale credo - ha aggiunto - tutti siamo tenuti al massimo rispetto. Quanto è accaduto, però, dimostra come sia complesso amministrare questa terra bellissima e difficile e quanto sia arduo mantenere la schiena dritta qui più che altrove e non essere lasciati soli".

    Immigrazione: politica rifletta su parole Papa Fracesco. "La politica, in materia di immigrazione, dovrebbe riflettere sulle parole di papa Francesco, che a Lampedusa ha parlato della nostra incapacità di piangere e di assumerci le nostre responsabilità". Lo ha detto a Rosarno la presidente della Camera, Laura Boldrini. "La politica - ha aggiunto - dovrebbe anche uscire dalle contrapposizioni ideologiche, dal populismo e dall'utilizzo strumentale della materie migratorie, che devono essere governate con lucidità". "Non si può non riconoscere - ha detto ancora la presidente Boldrini - che anche sul tema dell'emergenza immigrazione la politica ha avuto e continua ad avere responsabilità. Non è accettabile l'improvvisazione, nè lasciare che i migranti vivano in condizioni disumane. Così come non è accettabile che i sindaci ed i cittadini della Piana di Gioia Tauro siano lasciati soli quando si occupano di immigrazione". "Lo stesso atteggiamento di indifferenza che c'è stato nei confronti dei migranti - ha sottolineato Laura Boldrini - è stato riservato ai giovani calabresi vittime della crisi economica e che sono facile preda della 'ndrangheta''.

    Cittadinanza onoraria a Riace. Il Comune di Riace ha conferito la cittadinanza onoraria alla presidente della Camera, Laura Boldrini. La cerimonia di conferimento si è svolta nel pomeriggio alla presenza del sindaco, Domenico Lucano, fortemente impegnato da molti anni sui temi dell'immigrazione e dell'accoglienza. Laura Boldrini è stata accolta, al suo arrivo alla cerimonia, da molti rifugiati che hanno intonato l'Inno d'Italia, oltre che da una nutrita rappresentanza di cittadini. Alla presidente della Camera sono state anche consegnate, simbolicamente, le chiavi della città. Laura Boldrini, prima di assumere la presidenza della Camera, è stata particolarmente impegnata sui temi dell'immigrazione come portavoce dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati. Nella motivazione della cittadinanza onoraria si sottolinea la "particolare sensibilità umana con cui Laura Boldrini ha rappresentato le istanze degli ultimi, dei più deboli, di quelli che non hanno voce per un'idea di un nuovo ordine globale fondato sui diritti, la democrazia, l'uguaglianza, la convivenza e la cooperazione tra i popoli".

    A Riace un esperimento di integrazione di grande valore. "A Riace è stato attuato un esperimento di accoglienza di grande valore e che ha una doppia valenza". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo alla cerimonia nel corso della quale il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, le ha conferito la cittadinanza onoraria del centro del Reggino in cui sono stati accolti alcune decine di immigrati, ospitati in alloggi dove svolgono attività artigianali. "Mimmo Lucano - ha aggiunto Laura Boldrini - è un sindaco che ha una visione del mondo basata sull'inclusione. La doppia valenza del suo esperimento consiste nel fatto che, accogliendo, si dà protezione e sicurezza a chi è costretto a fuggire dal proprio Paese. Nello stesso tempo, però, accogliere vuol dire ripopolare i borghi. In questo senso andava la legge sull'accoglienza, alla quale ho collaborato come portavoce dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, che il Consiglio regionale della Calabria approvò nel 2009 all'unanimità. Un bell'esempio di legge bipartisan che esportava, a livello regionale, il 'modello Riace'. Peccato, però, che quella legge non ha avuto alcun seguito"

    Su voto di scambio Camera dia segnale di unità. "Proprio ieri la Commissione Giustizia della Camera ha approvato all'unanimità la riforma della norma sul voto di scambio, per la quale si è tanto battuto don Luigi Ciotti. Ci auguriamo che anche l'Aula dia lo stesso segnale". Lo ha detto a Rosarno la presidente della Camera, Laura Boldrini. "Nella riforma, che lunedì arriverà in Aula - ha aggiunto - si stabilisce che perchè si configuri il voto di scambio politico-mafioso non sia necessaria una dazione di denaro, ma anche ogni altra utilità"."Sempre alla Camera - ha aggiunto la presidente Boldrini - sono state presentate due proposte di legge in tema di confisca di beni. La Camera ha già approvato, inoltre, l'istituzione anche in questa legislatura della Commissione antimafia. Questo per mettervi al corrente dei provvedimenti in tema di lotta alla mafia che sono all'esame della Camera". "In un'economia debole come quella calabrese - ha concluso Laura Boldrini - la criminalità organizzata ha mano libera. Contro questa tendenza bisogna rendere ancora più efficaci alcuni strumenti legislativi".

    Non lasciamo sole le donne pentite. ''Non lasciamo sole le donne appartenenti a famiglie di 'ndrangheta che si sono pentite''. Lo ha detto a Rosarno la presidente della Camera, Laura Boldrini. "La Calabria - ha aggiunto - ha visto nascere una primavera femminile che va sostenuta. Vanno valorizzati, dunque, i percorsi di chi ha dimostrato un grande coraggio decidendo di collaborare con la giustizia, pur provenendo da potenti famiglie mafiose". ''Quando parlo di sostegno - ha aggiunto la presidente Boldrini - penso ad una donna come Giusy Pesce, che si è ribellata alla sua famiglia decidendo di collaborare con la giustizia". "Occorre rendere omaggio, inoltre - ha detto ancora la Presidente della Camera - a figure come Lea Garofalo e Maria Grazia Cacciola, che hanno pagato con la vita il loro coraggio. Occorre ricordare queste giovani vite parlandone nelle scuole e dedicando loro intere giornate di riflessione".

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