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    Dimissioni Lanzetta, reazioni e commenti

     

     

    Dimissioni Lanzetta, reazioni e commenti

    09 lug 13 "Sono colpita e dispiaciuta dalle dimissioni di Maria Carmela Lanzetta, sindaco antimafia di Monasterace", afferma la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. "Dimissioni che giungono per la seconda volta ma che, a differenza della prima, la sindaco non sembra intenzionata a ritirare. Già un anno fa, infatti, dopo l'incendio della farmacia di famiglia e i colpi di pistola con cui è stata crivellata la sua auto, Lanzetta era stata tentata di lasciare il suo ruolo ma poi, con grande senso di responsabilità, è tornata sui suoi passi" continua Fedeli. "Lanzetta è una donna coraggiosa che in questi anni si è battuta per la sua terra e il mondo della politica e delle istituzioni non può, e non deve, lasciarla sola nel fronteggiare le difficoltà della sua battaglia contro la 'ndrangheta". E conclude: "Per questo oggi mi unisco all'appello che il sindaco ha rivolto alla Calabria secondo il quale «é necessaria una svolta profonda, che è soprattutto culturale, per valorizzare le tantissime persone coerenti, coraggiose e solidali che operano spesso e volentieri mettendo in gioco se stessi ».

    Il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, in una nota, esprime "vicinanza e solidarietà" a Maria Carmela Lanzetta, primo cittadino di Monasterace, "che ha rassegnato le dimissioni - afferma - come gesto estremo di un percorso amministrativo irto di difficoltà e solitudine". "In questi anni - dice ancora Elisabetta Tripodi - la conduzione degli enti locali nel nostro territorio è diventata un compito difficilissimo che, spesso, sfianca anche le persone più combattive e resistenti". Il sindaco di Rosarno rivolge, comunque, "l'invito a Maria Carmela Lanzetta a partecipare all'incontro con la Presidente della Camera, Laura Boldrini, che si terrà a Rosarno giorno venerdì prossimo, 12 luglio, e con lei ai cittadini e alle cittadine della Locride, quale momento di condivisione con la terza carica dello Stato dei sentimenti e delle opinioni di una terra che ha in sé gli anticorpi necessari per reagire e manifestare tutta la propria forza".

    "La Calabria, nel suo percorso di rinnovamento e di riscatto, non può perdere il contributo e la passione del sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta". Lo afferma, in una nota, don Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera. "Maria Carmela - aggiunge - è una donna libera, coraggiosa e una guida autorevole che ci auguriamo che ritorni sui suoi passi e prosegua il cammino. La sua maggioranza è nel Paese. Non bastano, però, la vicinanza e la solidarietà del giorno dopo. Dobbiamo stare al suo fianco con continuità, corresponsabilità e condivisione".

    "Maria Carmela Lanzetta ritiri le dimissioni da sindaco di Monasterace. Gode della nostra stima e della nostra fiducia". Lo affermano, in una nota, Riccardo Nencini, senatore e segretario del Psi, e Claudio Martini, vicepresidente vicario del Gruppo Pd al Senato. "Non abbandoniamo Maria Carmela - aggiungono - nella difficile battaglia contro la criminalità organizzata che ha ingaggiato fino dalla sua elezione a sindaco. Non difendiamo un simbolo ma una amministratrice capace che ha fatto del dovere civico la sua missione".

    "Le dimissioni del sindaco Maria Lanzetta sono l'ennesimo colpo inferto alla credibilità delle istituzioni calabresi. Chiederle di non arrendersi e di perseguire la sua battaglia sulla legalità amministrativa sarebbe solo una liturgia ripetuta che ancora più la farebbe sentire sola e debole verso l'illegalità organizzata". E' quanto afferma, in una nota, il vicepresidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta, Damiano Guagliardi (Fds). ''Nei giorni scorsi, forse prevedendo il temporale che si addensava sul suo Comune - prosegue - Maria Carmela Lanzetta mi aveva inviato una lettera con la quale mi invitava a sostenere nella Commissione regionale contro la 'ndrangheta e nello stesso Consiglio azioni a sostegno dei sindaci 'minacciatì. Da tempo, ormai, la Calabria è la regione con il più elevato numero di sindaci costretti alle dimissioni e lasciati nella solitudine istituzionale, abbandonati nel loro territorio alla prevaricazione dei gruppi criminali che oggi determinano l'economia della nostra regione. La sua battaglia è anche la nostra, ma è anche quella dei giovani, delle donne coraggiose e dei cittadini comuni". "Per questo, come le ho già promesso - conclude Guagliardi - non solo rinnoverò la richiesta di audizione dei sindaci 'minacciati' e di Comuni sciolti per mafia, ma avvierò un'iniziativa istituzionale che individui la fonte delle loro difficoltà".

    "Mi dispiace profondamente che Maria Carmela Lanzetta sia stata costretta a dimettersi da sindaco di Monasterace". E' quanto afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. "In questi anni - aggiunge - ho imparato ad apprezzarla e mi sento vicino a lei e alle altre sindache donne che rappresentano la parte migliore e più avanzata della Calabria". "Vorrei tanto - conclude Speranza - che si creassero seriamente e concretamente le condizioni affinché la Lanzetta possa continuare nel suo impegno".

    "Siamo al fianco del sindaco Maria Carmela Lanzetta e le chiediamo di non arrendersi. Di continuare la sua lotta contro la 'ndrangheta e l'illegalità". E' quanto affermano, in una nota congiunta, i segretari generali della Cgil Calabria, Michele Gravano, e della Cgil di Reggio-Locri, Mimma Pacifici, facendo riferimento alla decisione del primo cittadino di Monasterace di dimettersi. "L'etica e la coerenza che hanno accompagnato in questi anni le scelte amministrative del sindaco di Monasterace - sostengono Gravano e Pacifici - sono alla base di ciò che, realmente, significa vivere le istituzioni: al fianco dei cittadini, nell'interesse della collettività e non dei singoli. Il valore della battaglia, fatta di legalità e giustizia che, quotidianamente, il sindaco ha portato avanti in questi anni, è al di sopra di tutte le beghe politiche. Per questo motivo siamo al fianco di Lanzetta e chiediamo a chi, con le proprie scelte, ha portato il primo cittadino a prendere questa decisione, di fare un passo indietro. È necessario avere più coraggio e sostenere pienamente le azioni intraprese dal Sindaco". "La Cgil - sostengono ancora Gravano e Pacifici - sarà sempre al fianco di chi lotta per la verità, la giustizia, la libertà e la legalità. Per il pieno riconoscimento e rispetto dei diritti. Chiediamo, perciò, al sindaco Lanzetta di riflettere su questa scelta che, sappiano, essere stata difficile e sofferta. L'autonomia, il coraggio e la determinazione che hanno caratterizzato il suo percorso politico-istituzionale non possono incrinarsi proprio adesso. C'è bisogno, soprattutto in Calabria, di amministratori onesti e con la schiena dritta".

    "Conosco la passione e il coraggio di Maria Carmela Lanzetta e so quanto è gravoso il suo compito. Ma sento che di fronte al suo gesto la stima e la solidarietà non bastano. Queste parole devono tradursi in un impegno concreto, in una vicinanza politica reale capace di colmare la sua solitudine che è anche la solitudine della Calabria. La sfida della legalità e della buona amministrazione a Monasterace è una questione che ci riguarda tutti. Per chiedere al sindaco Lanzetta di ritirare le sue dimissioni bisogna che le Istituzioni di questo Paese diano prova di averlo capito". Lo dice la democratica Rosy Bindi.

    "Se una donna capace e coraggiosa come Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace, ha deciso di dimettersi avrà avuto le sue valide ragioni che non mi permetto di giudicare. Quello che però sento il dovere di denunciare è che, in Calabria, il sindaco Lanzetta è stato lasciato solo". Lo dichiara Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento europeo e candidato alla segreteria del Pd. "Altrimenti - prosegue Pittella - non avrebbe fatto questo gesto. E siamo tutti corresponsabili. L'abbiamo lasciata sola. Il partito, le istituzioni nazionali, l'Europa, i cittadini di Monasterace e di tutta Italia. Non siamo stati capaci come classe dirigente di creare le condizioni perché la battaglia della Lanzetta fosse anche la nostra battaglia. Non siamo stati capaci di diffondere la forza e forse la coscienza necessaria per promuovere una sollevazione popolare per sostenere il lavoro del sindaco a presidio della giustizia e della società più sana di quel territorio. La colpa è di tutti noi e, per quanto mi riguarda, chiedo scusa".

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