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    Gratteri e Caselli nel mirino dei clan

     

     

    Gratteri e Caselli nel mirino dei clan

    25 ott 12 Erano nel mirino dei clan della 'ndrangheta calabrese l'ex Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, ora capo della Procura di Roma; il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, e l'aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. A rivelarlo è un'informativa della Dda di Torino. "Nel gennaio del 2012 - scrivono gli investigatori - una coppia di malavitosi ha fatto esplicito riferimento alla preparazione di un attentato nei confronti di Pignatone da compiersi in Calabria". Pietro Marino e Paolo Siclari, i due intercettati, aggiungevano nel dialogo captato: "Caselli a Torino e Gratteri a Locri stanno rompendo i c......". L'attentato al quale si fa riferimento nella conversazione è l'atto intimidatorio contro Pignatone del 5 ottobre 2010, quando fu posizionato un bazooka davanti al Tribunale di Reggio Calabria. L'intercettazione è inserita nell'ordinanza del gip di Torino sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Piemonte che, mercoledi' scorso, ha portato all'arresto di 22 persone, fra le quali Pietro Marino, uno dei due protagonisti della conversazione intercettata.

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