Mons. Bertolone incontra i sindacati: invertire la rotta - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Mons. Bertolone incontra i sindacati: invertire la rotta

12 ott 12 I segretari generali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil, Michele Graviano, Paolo Tramonti e Roberto Castagna, hanno partecipato ad un incontro con l'arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone. Al centro del confronto, sollecitato dalle organizzazioni sindacali in vista della manifestazione nazionale in programma domani a Catanzaro, è scritto in una nota della Curia, "i temi della disoccupazione e quelli legati alle politiche sociali in una terra, quella calabrese, segnata da un elevato tasso di disoccupazione e di sempre più diffusa povertà, aggravata dalla presenza capillare della 'ndrangheta e da un deficit di legalita'". All'analisi della situazione sociale ed economica in cui la Calabria versa, prosegue la nota, "ha fatto seguito un confronto sulle misure che i sindacati propongono quale possibile rimedio alla crisi presente, confidando che esse possano ricevere, in termini di proposta e realizzazione, anche il sostegno della Chiesa. Il Presule catanzarese, ricordato l'impegno ormai risalente della Chiesa calabra sul versante delle politiche sociali, da ultimo condensato nel documento della Cec sulle politiche sociali, pubblicato lo scorso giugno, ha sottolineato la disponibilità al dialogo ed al confronto". "La Chiesa non è del mondo, ma vive nel mondo, e per questo - ha spiegato mons. Bertolone - sente di poter dire una parola di speranza anche in campi apparentemente lontani dal suo ministero . I Vescovi, ed io tra loro, non hanno ricette risolutive, ma non v'é chi non veda la necessità di un'inversione di rotta che passi attraverso sentieri ben determinati ed obbligati, sovente indicati dai Presuli nella loro azione e nei loro atti concreti: una maggiore equità sociale; il miglioramento delle condizioni di vita; il potenziamento delle infrastrutture; incentivazioni per l'agricoltura e il turismo, una maggiore presenza dello Stato che si concretizzi nello snellimento delle formalità burocratiche e nella lotta all'illegalità ed alle mafie; una fiscalità giusta; un investimento sulla formazione e sull'educazione; un'attenta vigilanza sui meccanismi del decentramento e del futuro federalismo; una rinnovata e capace classe dirigente e, in modo particolare, una nuova attenzione e maggiori risorse in campo educativo e formativo, a garanzia dell"avvenire delle giovani generazioni". "Probabilmente - ha concluso mons. Bertolone - nulla di nuovo. Eppure, forse è proprio quel che da sempre manca al Meridione per divenire regione d'Europa".