NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Arrestato direttore Leonia, municipalizzata Comune Reggio, confiscati beni

     

     

    Arrestato direttore Leonia, municipalizzata Comune Reggio, confiscati beni 30 mln

    10 ott 12 La manutenzione dei mezzi della società mista Leonia, una delle municipalizzate del Comune di Reggio Calabria, era il vero e proprio affare della 'ndrangheta che, attraverso un sistema di fatture gonfiate, aveva creato un 'fondo cassà a disposizione delle cosche. E' questo lo scenario dell'inchiesta che stamani ha portato all'arresto del direttore operativo della Leonia, Bruno De Caria, del boss Giovanni Fontana, i suoi quattro figli Giandomenico, Francesco, Giuseppe e Antonino e le mogli di due di questi. La cosca dei Fontana gestiva la manutenzione dei mezzi della Leonia attraverso la società Semac che, con assoluta facilità e senza nessuna autorizzazione preventiva, effettuava i lavori. Con un sistema di fatture gonfiate che giustificavano l'acquisto sovrastimato dei pezzi di ricambio dei mezzi la Semac era riuscita a creare una vera e propria "rimessa di denaro contante" che poi era utilizzata dalle cosche. A svelare ai magistrati della Dda reggina il sistema delle fatture gonfiate sono stati tre collaboratori di giustizia, Nino Lo Giudice, Roberto Moio e Consolato Villani. Ed è così che l'attenzione degli agenti della squadra mobile e dei militari della guardia di finanza si è concentrata sulla società municipalizzata. Le dichiarazioni dei pentiti, però, sono state solamente l'ennesima conferma alle ipotesi investigative emerse sin dal 2000 quando furono svolto i primi accertamenti sulla Leonia. Ancora una volta a Reggio Calabria l'attenzione della magistratura si concentra, dunque, sui rapporti e sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle società pubblico-private. Ed è proprio il giudice che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare eseguita stamane che, nel provvedimento, evidenzia come le società miste ormai rappresentano la "nuova frontiera dei rapporti tra le cosche mafiose ed il tessuto economico e sociale". Ma il giudice sostiene anche che le società partecipate hanno rappresentato uno dei poli "di attenzione della 'ndrangheta, finendo con il rivelarsi strumento mediante il quale la criminalità organizzata ha infiltrato l'economia cittadina". Oltre agli arresti stamane polizia e finanza hanno sequestrato anche quote societarie, tra cui il 49% della Leonia detenute dal socio privato, conti correnti ed altri beni per un valore complessivo di 32 milioni di euro.

    L'operazione. Il direttore operativo della Leonia, municipalizzata del Comune di Reggio per la raccolta dei rifiuti, Bruno De Caria, è stato arrestato nel corso di un'operazione della guardia di finanza e della polizia contro la cosca di 'ndrangheta dei Fontana. L'operazione, condotta dal Gico del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, è finalizzata all'esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip su richiesta della Dda reggina, nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca operante nel quartiere Archi di Reggio Calabria. Contestualmente agli arresti, Guardia di finanza e Polizia stanno provvedendo anche al sequestro di beni mobili, immobili e società commerciali che secondo l'accusa sono riconducibili alla cosca Fontana, per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro. Inoltre sono in atto perquisizioni a Reggio Calabria, Roma ed in Toscana. Il Consiglio dei ministri, ieri, ha sciolto il Comune di Reggio Calabria per "contiguità" mafiose dell'amministrazione.

    Pentiti svelano sistema fatture gonfiate. Tre collaboratori di giustizia, Nino Lo Giudice, Roberto Moio e Consolato Villani, hanno svelato il sistema di fatture gonfiate utilizzato dalle cosche della 'ndrangheta nella societa' Leonia. I tre pentiti sono state sentiti in diverse occasioni dai magistrati della Dda di Reggio Calabria e le loro dichiarazioni sono state poi riscontrate attraverso una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Durante gli interrogatori i collaboratori di giustizia hanno raccontato anche vicende relative alla società. Verso la fine del 2007 e gli inizi del 2008, la società Leonia è stata, secondo i pentiti, al centro di un passaggio storico di consegne che ha segnato la fine del 'governo' della cosca Fontana con il subentro delle famiglie De Stefano-Tegano-Condello. Secondo quanto riferito da Nino Lo Giudice e da Consolato Villani, per volere di Pasquale Condello, Giovanni Fontana e la sua cosca non doveva 'prendere niente' perché aveva già avuto la "manutenzione della Leonia" e nonostante ciò "non dava conto a nessuno" motivo per cui, a seguito di una riunione tra Pasquale Condello, Giuseppe De Stefano e Giovanni Tegano fu deciso di agire nei confronti di Giovanni Fontana attraverso alcune intimidazioni ai compattatori della società. In particolare gli episodi avvennero il 9, 13 e 16 gennaio del 2008.

    Indagini dal 2010. L'operazione compiuta stamane a Reggio Calabria, chiamata '49% - Athena', è il risultato di due distinte indagini svolte dalla squadra mobile negli anni 2000-2011 e, successivamente, dal Gico della Guardia di Finanza. L'attività investigativa è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica facente funzioni di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, dal Procuratore della Repubblica aggiunto Michele Prestipino e dai sostituti procuratori della Dda Sara Ombra e Giuseppe Lombardo. Tra i soggetti destinatari dei provvedimenti restrittivi ci sono il boss Giovanni Fontana, 67 anni, ritenuto dagli inquirenti il fondatore, insieme a Nino Imerti e Pasquale Condello, dello schieramento degli Imerti-Condello-Fontana che si contrapponeva ai De Stefano-Tegano-Libri nella 'guerra di mafia' di Reggio Calabria. Oltre a Giovanni Fontana, sono stati arrestati anche i figli Antonino, Francesco Carmelo, Giandomenico, Giuseppe e le nuore Giuseppina Maria Grazia Surace (sposata con Giuseppe Fontana) ed Eufemia Maria Sinicropi (sposata con Antonino Fontana), ed il direttore operativo della Leonia, Bruno Maria De Caria. Agli otto arrestati vengono contestati a vario titolo di reati di associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente ed abuso d'ufficio, aggravati dalle modalità mafiose.

    Prestipino "Indagine porterà lontano". "L'indagine porterà lontano perché vi sono coinvolti numerosi personaggi della cosiddetta 'zona grigia'. Personaggi le cui proiezioni e le cui relazioni sono a largo raggio. L'indagine è agli inizi, la continueremo. Vedremo attraverso la ricostruzione dei fatti, se ci sono altre responsabilità". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Michele Prestipino, intervistato dal Gr3, facendo riferimento agli arresti eseguiti da Guardia di finanza e polizia poche ore dopo lo scioglimento del Comune per contiguità con la 'ndrangheta. ''Il controllo da parte dei boss della società di smaltimento dei rifiuti, avvenuto attraverso l'acquisizione delle quote private - ha aggiunto - sta a dimostrare quanto sia forte e quanto sia ancora capace la 'ndrangheta di infiltrare attivita' lecite, economiche, essenziali per l'economia cittadina. Tutto questo è potuto avvenire grazie al ruolo ancora una volta di soggetti che non sono mafiosi ma che con la mafia stringono patti collusivi e prestano le proprie capacità professionali all'affermazione e alla realizzazione degli interessi criminali. Siamo ancora una volta di fronte all'operato di quella 'zona grigia' di cui tutti parlano ma che occorre contrastare in modo efficace e serio se si vuole raggiungere un risultato nella lotta alla 'ndrangheta''

    Sequestrate quote socio privato Leonia. Le quote del socio privato della società mista Leonia, pari al 49%, sono state sequestrate, insieme ad altri beni riconducibili alla cosca della 'ndrangheta dei Fontana, nel corso dell'operazione compiuta stamane da polizia e Guardia di Finanza a Reggio Calabria. I beni sequestrati riguardano anche le quote di altre società, patrimoni aziendali, beni immobili, conti correnti ed automezzi, per un valore complessivo di 32 milioni di euro. Oltre al 49% delle quote del socio privato della Leonia è stato sequestrato anche il patrimonio aziendale. Sono stati apposti i sigilli anche al capitale sociale, alle quote societarie ed all'intero patrimonio aziendale della ditta individuale 'Fontana Giuseppe Carmelo' che si occupa del commercio al dettaglio di carburante per autotrazione; capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta "Italservice srl' che opera nel settore del commercio al dettaglio di carburante per autotrazione e titolare di quattro distributori; capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della società immobiliare costruzioni edilizia (Sice) srl, che si occupa della compravendita di beni immobili; capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta la ditta Semac srl, che gestisce l'attività di riparazione dei mezzi Nissan e degli auto compattatori per conto della Leonia

    Attenzione cosche su società miste. Le società miste pubblico-private, quali la Leonia ma anche la Multiservizi, hanno rappresentato la "nuova frontiera dei rapporti tra le cosche mafiose ed il tessuto economico e sociale". E' quanto scrive il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Calabria nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il direttore operativo della società Leonia e 7 affiliati della cosca di 'ndrangheta dei Fontana. ''Si può ritenere, senza tema di smentite, come le società miste - prosegue il giudice - hanno rappresentato uno dei poli di attenzione della 'ndrangheta, finendo con il rivelarsi strumento (l'ennesimo) mediante il quale la criminalità organizzata ha infiltrato (sarebbe meglio, forse, dire l'ha fatta propria) l'economia cittadina. Con la prima aggravante che ciò è avvenuto in un settore, come quello dei servizi pubblici, destinato alla collettività e con l'ulteriore aggravante rappresentata dall'incapacità (a voler essere ottimisti) del socio di maggioranza (Comune di Reggio Calabria detentore dl 51% delle azioni della LEONIA S,.p.A.) di controllare, nel corso degli anni, cosa accadesse in seno alla società mista".

    Business con manutenzione mezzi. La manutenzione dei mezzi meccanici della società Leonia, partecipata del Comune di Reggio Calabria, era il vero e proprio affare della cosca della 'ndrangheta Fontana. E' quanto emerso dalle indagini di polizia e Guardia di Finanza che stamane hanno portato all'arresto del direttore operativo della società Leonia e di altre sette persone tutti esponenti della cosca. La famiglia Fontana è titolare della società Semac alla quale è stata affidata la manutenzione dei mezzi della Leonia. La manutenzione dei mezzi, secondo gli investigatori, ha garantito alla cosca Fontana un costante flusso di denaro. I collaboratori di giustizia sostengono che il denaro ricavato dall'attività era diventato un 'fondo cassa' a disposizione delle cosche reggine. Una sorta di "rimessa di denaro contante" proveniente dall'acquisto sovra stimato di pezzi di ricambio e componenti meccanici dei mezzi utilizzati nel 'Comparto rifiuti' che, attraverso un sistema di fatture gonfiate, venivano sostituiti dalla Semac con assoluta facilità e senza una preventiva autorizzazione della Leonia, registrando altissimi costi aziendali.

    Favorì ingresso cosche in società. Bruno De Caria, il direttore operativo della Leonia, società municipalizzata del Comune di Reggio per la raccolta dei rifiuti, arrestato stamani, é accusato di associazione mafiosa. Secondo l'accusa De Caria, grazie al suo ruolo, avrebbe favorito l'infiltrazione della cosca nella municipalizzata. Tra gli altri arrestati figurano il boss Giovanni Fontana, i suoi quattro figli Giandomenico, Francesco, Giuseppe e Antonino e le mogli di due di questi.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore