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    Giudice Giusti mandò fax a legale prima del tentato suicidio "Devo vedere i figli"

     

     

    Giudice Giusti mandò fax a legale prima del tentato suicidio "Devo vedere i figli"

    01 ott 12 "Devo vedere i figli o posso morire". E' questo uno dei passaggi di un fax inviato dal giudice Giancarlo Giusti al suo avvocato, Paolo Carnuccio, poco prima di tentare il suicidio nel carcere milanese di Opera nel quale è detenuto dal marzo scorso con l'accusa di corruzione aggravata dall'avere favorito una cosca della 'ndrangheta. A renderlo noto e' stato lo stesso legale. "Caro Paolo - è scritto nel fax - ti aspetto al più presto per strategie future. Ti affido un compito: per sabato 6 ottobre ho detto alla mamma dei miei figli di portarli. Assicurati che si organizzi (la frase è sottolineata, ndr). Te lo chiedo come un fratello! Devo vedere i figli o posso morire. Invece devo essere forte per la certa vittoria finale! Dillo anche a mia sorella. Fate il possibile. Un abbraccio". Un fax, che sembra contraddire la volontà suicida tentata poco dopo. L'avv. Carnuccio, al riguardo, non ha voluto fare commenti, sostenendo che il suo assistito soffriva di crisi depressive già prima di essere arrestato. Il legale ha poi voluto ringraziare il direttore del carcere di Opera. "Sono questioni - ha detto Carnuccio - che afferiscono al suo privato. Detto questo, per quello che mi risulta, non ha mai avuto un colloquio fisico con i due figli di 14 e 10 anni, e c'é un'infinità di lettere private tra Giusti e la sorella sulla necessità di vedere fisicamente i bambini". Carnuccio ha poi detto di essere rimasto sorpreso, così come Giusti, della condanna a quattro anni inflitta dal gup di Milano il giorno prima del tentato suicidio. "Sono sorpreso perché - ha detto il legale - la richiesta di quattro anni è legata anche ad un capo d'imputazione caduto. Il Tdl infatti, ha annullato il capo d'imputazione relativo alla società Indress nel quale Giusti era accusato di avere favorito i Lampada nell'attività della società. Erano rimasti invece i capi d'imputazione di corruzione aggravata dall'art. 7 relativi a due nomine. Per questi due casi è pendente il ricorso in Cassazione". Per quanto riguarda il bigliettino lasciato da Giusti per spiegare i motivi del suo gesto ed in cui parla di delusione per la giustizia e abbandono della famiglia, l'avvocato ha sottolineato che la sorella del giudice è sempre stata in contatto con il legale sia a livello processuale che per l'assistenza al fratello. Carnuccio, infine, ha commentato alcune dichiarazioni della ex moglie di Giusti, l'avv. Teresa Puntillo, apparse ieri su alcuni organi di stampa, in cui la donna si chiedeva chi non ha vigilato sull'ex marito e ha sostenuto che aveva sentore di frequentazioni del marito con personaggi strani. "Dichiarazione quest'ultima - ha detto Carnuccio - che sorprende e che si pone in contraddizione con la linea difensiva. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità". L'avvocato si è anche lamentato per la diffusione di notizie errate da parte della Uil Penitenziari che hanno creato confusione venerdì scorso (in un primo momento era stato fatto il nome del giudice Giglio) e al riguardo Carnuccio ha detto che valuterà la possibilità di azioni legali.

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