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    Tenta di riciclare 1.5 mln euro con scudo fiscale, calabrese arrestato a Torino

     

     

    Tenta di riciclare 1.5 mln euro con scudo fiscale, calabrese nullatenente arrestato a Torino

    13 mar 12 "Nullatenente" per il fisco, aveva in realtà accumulato un vero e proprio tesoretto che custodiva su conti cifrati in Svizzera. Ma quando ha deciso diriportarlo in Italia utilizzando le norme dello "scudo fiscale", è incappato nella rete della Guardia di Finanza che, con la Procura della Repubblica di Torino, lo ha scoperto e gli ha sequestrato un milione e mezzo di euro, messo insieme - secondo le Fiamme gialle - grazie a una serie di attività illecite, dalle truffe ai furti. Ora la stessa Procura ha indagato lui - Pietro M., di 55 anni, originario della provincia di Catanzaro, da molti anni a Torino - e la sua compagna, una donna russa incensurata, per riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. L'uomo ha una serie di precedenti penali per truffe, furti, emissione di assegni a vuoto e altre condotte illecite ed era tenuto da tempo sotto stretta osservazione dalle Fiamme Gialle. In passato - secondo gli investigatori - era riuscito a mettere a segno una truffa clamorosa scambiando valigette contenenti valuta estera falsa con valigette nelle quali c'erano invece euro veri. Nel febbraio dello scorso anno, inoltre, gli erano stati sequestrati nove immobili in Piemonte e Lombardia (fra i quali un appartamento in pieno centro a Torino del valore di 800.000 euro), disponibilità finanziarie per 50.000 euro, un'autovettura Bmw del valore di 70.000 euro, tre diamanti e quote di una società immobiliare. Valore totale: oltre due milioni di lire. Tutti intestati alla compagna che, però, per il fisco, aveva un reddito di poche migliaia di euro, mentre lui non aveva un becco di un quattrino. A tradirlo, ora, è stata la segnalazione che un istituto di credito ha fatto alla Banca d'Italia su presunte anomalie in un'operazione bancaria. Sono così scattate le indagini della Guardia di Finanza che hanno portato a scoprire il tesoretto. Secondo il pm Antonio Rinaudo, che ha coordinato l'operazione, lo scopo del rientro dei capitali tramite lo 'scudo fiscale', attraverso i canali bancari ufficiali e quindi formalmente alla luce del sole, era quello di farli diventare 'legali' e reinvestirli in fondi azionari, italiani ed esteri, in modo da renderli a quel punto completamente 'puliti'.Il sequestro del milione e mezzo è scattato proprio perché le norme sullo 'scudo fiscale' non consentono di regolarizzare denaro e beni di provenienza illecita, cosa che integra il reato di riciclaggio.

    Nullatenente per il fisco, ha tentato di riciclare un milione e mezzo di euro, proventi di furti e truffe, facendoli rientrare dall'estero attraverso lo "scudo fiscale". La Guardia di Finanza di Torino lo ha scoperto grazie alla segnalazione di un'operazione sospetta fatta da un istituto di credito alla Banca d'Italia e ha sequestrato il denaro. Nel febbraio 2010, all'uomo - M.P., di 55 anni, della provincia di Catanzaro - erano stati sequestrati immobili, auto e gioielli per due milioni di euro. L'uomo aveva accumulato all'estero un patrimonio milionario che voleva "rimpatriare" utilizzando lo scudo fiscale. Per questo la sua convivente, una donna russa incensurata, era pronta a intestarsi i suoi beni. Il tentativo di riciclaggio è stato scoperto dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria Torino, coordinati dalla procura della Repubblica di Torino che ha disposto il sequestro del milione e mezzo che era pronto per essere investito in fondi azionari italiani ed esteri. Nel febbraio dello scorso anno, le stesse Fiamme gialle insieme alla Procura avevano già sequestrato all' uomo nove immobili in Piemonte e Lombardia, fra i quali un appartamento in pieno centro a Torino, del valore di 800 mila euro, disponibilità finanziarie per 50 mila euro, una BMW da 70 mila euro, tre diamanti e quote di una società immobiliare intestata alla donna, che pure aveva dichiarato al Fisco redditi di poche migliaia di euro.

    Indagato per riciclaggio. E' indagato per i reati di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori l'uomo di 55 anni che, pur avendo dichiarato al fisco di essere "nullatenente", ha tentato di 'importare' in Italia un milione e mezzo di euro utilizzando gli strumenti normativi dello scudo fiscale. Insieme a lui è indagata, dalla Procura della Repubblica di Torino, anche la sua compagna, una donna russa incensurata, nei riguardi della quale sono stati ipotizzati gli stessi reati. L'inchiesta è stata avviata dalla Procura torinese sulla base dei risultati delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Torino. L'uomo, in particolare, ha numerosi precedenti per truffe, tramite le quali - secondo gli investigatori - avrebbe realizzato il patrimonio accumulato all'estero.

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