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    Allarme ndrangheta anche in Francia: inchiesta nella Costa Azzurra

     

     

    Allarme ndrangheta anche in Francia: inchiesta nella Costa Azzurra

    06 mar 12 La mafia calabrese investe la Costa Azzurra. Da un'inchiesta del quotidiano Le Figaro, pubblicata oggi, emerge che per il controspionaggio transalpino la 'ndrangheta e' una "minaccia" seria e reale che, dalla base di Ventimiglia, infiltra le città costiere vicine alla frontiera italiana, Mentone, Beausoleil, Villefranche-sur-Mer, Golfe-Juan, fino a Nizza. Appalti nell'immobiliare, riciclaggio di denaro sporco, traffico di droga e di armi, gioco d'azzardo, sono le principali attività del banditismo italiano che si ramifica sulla costa mediterranea francese. Tanto che la Costa Azzurra, conclude l'inchiesta, diventa una "base logistica" vera e propria per le mafie italiane, e non è più solo una "terra di rifugio". Dopo le operazioni "mani pulite" sulla riviera ligure e il recente scioglimento dell'amministrazione comunale di Ventimiglia per sospette infiltrazioni di tipo mafioso, l'allarme 'ndrangheta in Costa Azzurra e' preso sempre più sul serio dalle autorità. L'attenzione si concentra su alcune famiglie giudicate "sospette". In un recente rapporto che Le Figaro pubblica, la Direzione centrale della polizia giudiziaria francese ha registrato le "manifestazioni in Francia" delle mafie italiane. E la 'ndrangheta calabrese, si legge nel testo, ''figura al primo posto delle organizzazioni transnazionali in termini di valutazione della minaccia, soprattutto per l'efficacia delle sue reti ed in particolare nell'ambito del traffico di cocaina". Questa struttura "dispone di una diaspora importante, perfettamente integrata e capace di esternalizzare le sue attività criminali". La polizia parla di vere e proprie "colonie operative" organizzate dalla mafia calabrese in Costa Azzurra, che si alimentano grazie ai latitanti che attraversano regolarmente la frontiera. A Nizza, così come a Saint-Jean-Cap-Ferrat, scrive ancora il giornale, "onorevoli famiglie", venute dalla Calabria fino in Costa Azzurra, investono grosse somme di denaro alleandosi con il banditismo locale e la mafia corsa. Per il ministero francese dell'Interno, citato da Le Figaro, "collusioni mafiose" con il grande banditismo francese sono ormai "certe". Le autorità francesi insomma non hanno preso affatto sotto gamba l'allarme lanciato di recente dallo stesso procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che nel 2011 ha incontrato due volte i suoi colleghi francesi, e che tra l'altro proprio sulle pagine del Figaro aveva messo in guardia Parigi sottolineando che la Francia era diventata "il bersaglio" di Cosa Nostra.

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