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    Tabularasa ad Africo

     

     

    Tabularasa ad Africo

    12 lug 12 "Siamo qui perché vogliamo prenderci un altro futuro, diverso da un presente che non ci va bene, e allora ripartiamo da piazze come questa, piena, attenta, entusiasta, nella quale si percepisce la voglia di ricominciare, perché le stesse cose che dico a Roma, a Milano, le voglio dire ad Africo, a Tabularasa". Oliviero Beha, tra i protagonisti della sesta serata di "Tabularasa", il contest organizzato dal quotidiano on line calabrese strill.it, ha aperto in questo modo la serata di Africo dell'iniziativa. Sul palco tutti gli ospiti hanno sottolineato la valenza della presenza di "tabularasa" ad Africo, che il sindaco, Domenico Versaci, ha indicato come "un evidente segno della volontà di cambiamento, di apertura". Gli organizzatori, Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, hanno sottolineato la "ferma volontà di voler inserire nel programma date come Africo, Rosarno e Monasterace, perché la piega che prendono gli eventi, la piccola storia, le decidiamo noi, con le scelte di ogni giorno, è finito il tempo di delegare a terzi". Lo scrittore Gioacchino Criaco ha rimarcato "la voglia di stare assieme, di ricominciare, di dimostrare che comunque, nonostante tutto, in Calabria qualcosa sta nascendo, qualcosa si muove". La positività del segnale che attraverso iniziative come "Tabularasa" comincia a muovere dalla Calabria è stata sottolineata anche dallo scrittore Mimmo Gangemi, secondo il quale "pur tra infiniti e atavici problemi, la Calabria può ancora vantare valori che altri hanno perso, come la famiglia, la solidarietà, la gioia di vivere, di stare assieme, tutti ben in mostra stasera ed è da questi che bisogna muovere per scrivere il nostro futuro". Il giornalista della Rai Leonardo Metalli ha posto l'accento sulla necessità "attraverso iniziative di questo tipo di aggiungere dei tasselli, passo dopo passo, a quello che pare un preludio di risveglio", cosa rimarcata anche dal regista Francesco Munzi, il quale ha, però, voluto aggiungere che "la responsabilità sta nel fare, nel rischiare in prima persona, cercando di realizzare le cose in cui si crede, talvolta contro tutto e tutti". E sul concetto di qualità, in chiusura, prima dell'esibizione del tenore Gioacchino Gligora - si è soffermato Oliviero Beha: "Bisogna ricominciare - ha detto - a fare la fatica di distinguere il bello dal brutto, il buono dal cattivo, bisogna uscire dalla passività. Tutte le nefandezze degli ultimi 20 anni del Paese è vero che sono in massima parte attribuibili a Berlusconi, ma a lui tutta l'opposizione ha dato una straordinaria mano, anche perché, tutto sommato, Berlusconi non ha mai voluto diventare come D'Alema o Veltroni, che, sotto sotto, hanno sempre voluto assomigliare a Berlusconi". Tabularasa stasera torna a Reggio Calabria - torre Nervi lido comunale - per parlare di storia e di storia della musica sulla orme del jazz, dal Sud a New Orleans. Lo farà col regista Franco Maresco, col musicista Lino patruno (che al termine si esibirà con la sua band) e con lo storico Lucio Villari.

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