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    Sindaco Padova chiama ndranghetisti i calabresi: è polemica

     

     

    Sindaco Padova chiama ndranghetisti i calabresi: è polemica

    13 giu 12 "Non ho mai pensato di associare la 'ndrangheta ai calabresi": il sindaco di Padova Flavio Zanonato interviene cosi' per porre fine a una polemica scoppiata in sede locale e legata a una frase che avrebbe detto durante un acceso confronto a un consigliere comunale d'opposizione facendo riferimento alle sue origini calabresi. La battuta avrebbe segnato quello che Zanonato definisce "un vivace scontro verbale" in un momento di sospensione del consiglio comunale di lunedì sera. "Mi è totalmente estranea la cultura di quanti giudicano le persone in base alla loro appartenenza geografica - rileva oggi in una nota Zanonato -, etnica o religiosa. Lo dimostra la mia storia politica e l'azione concreta della mia amministrazione, che in tutti questi anni si è sempre distinta per il rispetto e l'apertura nei confronti di tutti coloro che vivono e lavorano onestamente a Padova, arricchendola con la loro specificità e la loro sensibilità. L'Unità nazionale è sempre stata per me un principio irrinunciabile e mi sono sempre impegnato per favorire l'integrazione e la convivenza civile. Queste mie convinzioni non sono mai venute meno, neppure quando andavano di moda il secessionismo e il razzismo di chi, per lucrare qualche voto in più, soffiava sulla paura del diverso, prendendosela ora con i meridionali ora con gli immigrati, additandoli come i responsabili dei problemi che assillano le nostre comunità". "Per anni - ricorda il primo cittadino di Padova, responsabile per l'Anci delle politiche dell'immigrazione - abbiamo sentito parlare di case pubbliche solo ai veneti, di concorsi pubblici con corsie preferenziali per gli autoctoni, di divieto di pregare per chi professa una religione diversa dalla nostra, di discriminazioni perfino a danno dei bambini che non hanno la nazionalità italiana e altre bestialità simili. Spesso ci siamo trovati in pochi a condurre queste battaglie di civiltà contro degenerazioni che hanno fatto breccia non solo nel mondo della politica, ma anche nei media che non sono esenti da responsabilità. Che adesso sia proprio chi ha fatto parte integrante di questa cultura dell'intolleranza a darmi lezioni, la dice lunga sulla strumentalità degli attacchi che mi sono stati rivolti. Ho avuto un vivace scontro verbale con un Consigliere comunale, nulla di più. I calabresi non hanno nulla a che fare con questo modo di comportarsi".

    Consiglio COmunale Cosenza mette in odg caso. Luca Morrone, Presidente del Consiglio comunale, ha condiviso ed accolto in pieno la mozione del consigliere Frammartino e inserirà all'ordine del giorno del prossimo Consiglio la vicenda di Padova di cui riferiscono questa mattina i giornali. “Esprimo sorpresa, rammarico e costernazione -così il Presidente del Consiglio comunale bruzio - per le gravi parole pronunciate dal sindaco di Padova, Flavio Zanonato, nei confronti di Antonio Foresta, consigliere di minoranza del comune patavino e cosentino di nascita. L’offesa rivolta al nostro concittadino, di essere calabrese e perciò di capire soltanto di ‘ndrangheta, oltre che gretta ed ingiustificabile, è fuori dal tempo. Non fosse altro perché ormai -continua Morrone- le mafie, in Italia, non sono più un fenomeno regionale come testimoniano innumerevoli sentenze della magistratura e autorevoli intellettuali, bensì una piaga comune che investe l’intero stivale. Inoltre, l’ingiuria di cui è stato destinatario Foresta, mortifica tutta la folta comunità calabrese che vive ed opera da tempo a Padova facendosi apprezzare per senso civico e operosità, nonché il vicepresidente della medesima assise Giampiero Avruscio, anch’egli di origini cosentine. Il sindaco Flavio Zanonato, così dicendo, dimostra di disconoscere storia, cultura e uomini di Calabria. Alla luce di quanto affermato -conclude il Presidente del Consiglio comunale- nell’augurarmi che il primo cittadino padovano, non nuovo a prese di posizione discriminatorie, chieda venia al diretto interessato e ai calabresi tutti, ritengo opportuna la mozione proposta dal consigliere Mimmo Frammartino di porre in discussione l’incresciosa vicenda preliminarmente ai punti all’O.d.G del prossimo consiglio comunale e valutare eventuali iniziative da adottare”.

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