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    Piantagione di cannabis con 1000 piante sequestrata dalla Gdf a Cetraro

     

     

    Piantagione di cannabis con 1000 piante sequestrata dalla Gdf a Cetraro

    27 ott 11 Un altro duro colpo alla produzione di sostanze stupefacenti (nello specifico cannabis indica) è stato assestato dai finanzieri della Brigata della Guardia di Finanza di Cetraro che in località "la Cupa" in agro del comune di Acquappesa (CS), hanno individuato e posto sotto sequestro una piantagione di canapa indiana per complessive 1023 piante nei confronti di coltivatori, al momento ignoti. E' un ulteriore tassello che si aggiunge agli altri significativi sequestri di questo stupefacente operati nel corso dell'anno dalle Fiamme Gialle del tirreno cosentino a riprova della particolare "vocazione" della fascia montuosa del litorale tirrenico nel favorire la produzione di questa caratteristica sostanza, testimoniata dalla straordinaria rigogliosità delle piante rinvenute, alcune di altezza superiore a 4 metri, che unita alla natura impervia del terreno, protetto da rovi e da una fittissima vegetazione, fanno di questo territorio uno dei luoghi di elezione nella coltivazione della cannabis . Proprio in quest'ultima attività portata a termine dai finanzieri di Cetraro, la piantagione era recintata, in maniera quasi impenetrabile, da rovi che celavano totalmente le piante rendendone particolarmente difficoltosa l'individuazione. E la peculiarità del servizio non va tanto ricercata nell'elevato numero di piante sequestrate, che già di per sè costituisce un risultato notevole, atteso che è stato impedito che qualche centinaio di migliaia di dosi arrivasse sul mercato, ma nel fatto che quest'ultima piantagione veniva utilizzata, per come emerge dalle potature riscontrate sugli arbusti, come punto di rifornimento per i coltivatori, i quali prelevavano dalle piante solo il quantitativo necessario lasciandole crescere per la successiva fioritura nell'erronea convinzione che l'impenetrabilità dei luoghi l'avrebbe preservata dal "fiuto" investigativo dei Finanzieri. Al riguardo sono tutt'ora in corso mirate attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, finalizzate proprio a risalire ai proprietari dei terreni e ai coltivatori, al momento ignoti.

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