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    Calo raccolta castagne in Calabria per colpa di insetto killer

     

     

    Calo raccolta castagne in Calabria per colpa di insetto killer

    22 ott 11 Da una parte il caldo torrido di un'estate infinita e dall'altra i danni provocati da un parassita, il Cinipide galligeno, meglio conosciuto e temuto come "vespa cinese": è ormai allarme diffuso nelle colline calabresi per la scarsa produzione di castagne, frutto classico dell'autunno. A pesare sul calo produttivo di quello che nelle aree interne era celebrato come "l'albero del pane" per avere sfamato intere generazioni in tempi di carestia è, infatti, una miscela di fattori che hanno portato ad una forte caduta della produzione castanicola, con ripercussioni pesanti sull'intera economia, già in ambasce, delle aree interne della regione. Per la Coldiretti calabrese, che da tempo ha sollevato il problema, la riduzione della produzione è valutabile attorno al 25/30%. A provocare l'emergenza la presenza dell'insetto killer arrivato in Italia dalla Cina nel 2002 e segnalato per la prima volta in Calabria nel 2009, in provincia di Reggio. Il Cinipide del castagno da qualche anno, però, si è diffuso anche in provincia di Catanzaro, seminando il panico nelle aree castanicole di Decollatura, San Pietro Apostolo, Serrastretta e Gimigliano. Nella Presila catanzarese, dove cresce la preoccupazione, si segnalano le prime infezioni, ma la diffusione dell'agente patogeno non ha risparmiato nemmeno le Pre-Serre catanzaresi e vibonesi, da Olivadi, Cenadi e San Vito sullo Jonio a Monterosso Calabro e Capistrano. Ripercussioni negative si contano di riflesso anche sulla produzione di miele di castagno, tra i più pregiati, con un calo del 18% su scala regionale. Nel resto d'Italia - il Paese ha la leadership europea e si classifica al quarto posto nel mondo dopo Cina, Corea del sud e Turchia - l'incidenza del parassita ha già provocato il dimezzamento della produzione. La lotta all'insetto venuto da oriente che provoca nella pianta di castagno la formazione di galle, cioé ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni, è impari. Non possono essere utilizzati prodotti chimici, anche se si sta iniziando ad avviare una capillare guerra biologica attraverso sviluppo e diffusione dell'insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale. Ci vorrà, però, molto tempo per ottenere risultati apprezzabili. "Il pericolo - afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria - esiste ed è serio. Nelle aree di pregio castanicolo è in atto una vera e propria emergenza Cinipide e, se non si potenzieranno gli interventi e l'opera di vigilanza, potrebbero esserci notevoli ed irreparabili danni. Il problema è serio sia dal punto di vista economico che ambientale e paesaggistico". Si è attivata anche la Regione. La Giunta, accogliendo una proposta dell'assessore all'Agricoltura Michele Trematerra, si sta mobilitando con l'attivazione di un centro di moltiplicazione del "Torymus sinensis", antagonista capace di parassitizzare le larve di cinipide e contenerne la dannosa attività.

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