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    Beni per 7 mln di euro confiscati all'ex consigliere regionale Zappalà

     

     

    Beni per 7 mln di euro confiscati all'ex consigliere regionale Zappalà. Chiese i voti alla cosca Pelle

    12 ott 11 Denaro contante, titoli e assicurazioni, per un valore complessivo di 7 milioni e 500 mila euro, sono stati sequestrati all'ex consigliere regionale della Calabria del Pdl, Santi Zappalà, condannato nel giugno scorso in primo grado alla pena di 4 anni di reclusione per corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose. Il sequestro dei beni è stato eseguito dalla Guardia di finanza e dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale, su disposizione della di Reggio Calabria. Zappalà era stato coinvolto nell'ambito dell'inchiesta chiamata 'Reale 3' dalla quale era emerso che l'esponente politico aveva avuto contatti con esponenti della cosca dei Pelle per ottenere voti ai fini della sua elezioni in consiglio regionale. Nell'ambito dell'inchiesta la Guardia di finanza ha effettuato una serie di accertamenti dai quali è emerso che Zappalà aveva un patrimonio bancario di 7 milioni e 300 mila euro a fronte di redditi dichiarati nell'ultimo decennio pari a 1 milione di euro. Gli accertamenti della finanza sono stati estesi anche alla moglie dell'ex consigliere regionale, Francesca Parisi, ed alla figlia, Carmela Zappalà, oltre a due società, la Fisiokinesiterapia Bagnarese srl e la Ileca Charter sas, riconducibili alla famiglia.

    Chiese i voti alla cosca Pelle. Chiese voti alla cosca Pelle di San Luca, l'ex consigliere regionale della Calabria Santi Zappalà al quale stamane i carabinieri e la guardia di finanza hanno sequestrato beni per 7 milioni e 500 mila euro. Nell'ambito dell'inchiesta chiamata 'Reale 3', che nel dicembre del 2010 portò all'arresto di Zappalà, erano emersi i contatti tra l'ex consigliere regionale e Giuseppe Pelle, detto 'Gambazza'. Nel periodo antecedente alle consultazioni elettorali per il rinnovo del consiglio regionale, svoltesi nel marso del 2010, gli investigatori intercettarono, nell' abitazione di Giuseppe Pelle, numerose conversazioni tra Zappalà e l'esponente dell'omonima cosca. In particolare l' esponente politico chiedeva un appoggio elettorale che gli consentisse di essere eletto. Zappalà si è dimesso dalla carica di consigliere regionale nel febbraio del 2011. Dopo il suo arresto, secondo l'accusa, l'ex consigliere regionale, attraverso i suoi familiari, avrebbe tentato, attraverso il coinvolgimento di un ex magistrato, di condizionare le decisioni del giudice per le indagini preliminari per ottenere la scarcerazione.

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