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    Il Papa a Lamezia accolto da 60 mila fedeli "Calabria reagisci"

     

     

    Il Papa a Lamezia accolto da 60 mila fedeli "Calabria reagisci"

    09 ott 11 Sono oltre 60 mila i fedeli giunti nell'area industriale di Lamezia Terme che hanno assistito alla Messa celebrata da Papa Benedetto XVI. Sul numero di presenti ha sicuramente influito il maltempo che per tutta la giornata di ieri ha interessato le zone visitate dal Pontefice, Lamezia Terme e Serra San Bruno (Vibo Valentia). La pioggia, intensa, è caduta incessantemente per tutta la notte e le temperature sono calate di colpo di oltre 12 gradi. Questa mattina è apparso anche il sole tra una nuvola e l'altra, ma non è piovuto. Intensa e partecipata l'attenzione che i tanti presenti hanno dedicato alla solenne funzione religiosa. Introdotta dal saluto del Sindaco di Lamezia, Giannetto Speranza che ha donato alla chiesa i terreni per la costruzione della basilica di San Benedetto, e dal saluto del Vescovo Monsignor Cantafora che ha donato una pisside fregiata e istoriata personale per il Papa. Sua Sanità è arrivato all'aeroporto di Lamezia Terme per la sua prima visita pastorale in Calabria accolto, per il governo, da Gianni Letta, e i presidenti della Regione, Giuseppe Scopelliti, e della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, il sindaco Gianni Speranza, il vescovo, mons. Luigi Cantafora, ed il prefetto, Antonio Reppucci. Nel pomeriggio, il Pontefice si è recato alla Certosa di Serra San Bruno.

    Video

    Video: Omelia papa

    Video: Saluto Sindaco Speranza --- Mario Pirillo --- Antonio Gentile --- Presidente Talarico --- Sindaco Mario Occhiuto --- Volontarie Unitalsi --- Angelus

    Mons. Cantafora (video) "E' un evento importante e storico che sarà foriero di grandi frutti perché la nostra terra si alzi e cammini in quanto ne ha le capacità e le possibilità". Così il vescovo della diocesi di Lamezia Terme, Luigi Antonio Cantafora, prima della celebrazione della santa messa che papa Benedetto XVI officierà nella città della Piana. Questo, mentre all'interno dell'area industriale, che da oggi sarà intitolata al pontefice, stanno affluendo i circa sessantamila fedeli che presenzieranno alla funzione religiosa. Tra di essi, circa 600 ammalati, assistiti dai volontari dell'Unitalsi, e rappresentanze delle diocesi calabresi e fuori regione.

    Sindaco Speranza "Liberate Azzarà. Basta mafia". (Video) "Benvenuto a Lamezia Terme Santità, nella nostra terra di Calabria, una terra di sofferenza". Così il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha iniziato il suo saluto a Papa Benedetto XVI, giunto oggi a Lamezia per la sua prima visita pastorale in Calabria. Terra, ha proseguito Speranza, "di straordinarie bellezze, di enormi potenzialità e risorse, di grandi talenti ma, al tempo stesso, di inaccettabile disoccupazione, di drammatiche ingiustizie e violenze. Di antiche ed ininterrotte emigrazioni in tutti i continenti. Di recente, terra di approdo di immigrati. Terra di accoglienza, porta del Mediterraneo e rifugio di moltitudini di disperati in fuga". "Quest'area, che abbiamo attrezzato - ha proseguito - è anch'essa segno delle nostre laceranti contraddizioni. Grandi speranze e terribili delusioni si sono alternate. Abbiamo aspettato invano il lavoro e l'industria. Invece solo spreco di denaro pubblico. Come tante, troppe volte nel Mezzogiorno. Ma qui, nella più estesa area industriale del Sud, diversi imprenditori hanno realizzato iniziative serie e robuste e ci può essere ancora un'occasione concreta di futuro". "Lamezia, che Lei avrà modo di vedere nelle prossime ore - ha detto Speranza - è giovane ma con radici antiche. Ha visto fiorire nella sua comunità tante preziose iniziative di volontariato e solidarietà, anche con grande impegno della Chiesa locale. E' una città inclusiva che non ha mai dimenticato i più bisognosi e le persone in difficoltà. Che ha affrontato momenti durissimi e che ha ancora aperta la ferita del 5 dicembre scorso: la tragedia della morte di 8 ciclisti nostri concittadini. Una grande tragedia. Di fronte al Parlamento tedesco Ella ha affermato che il compito primario di chi fa politica è: 'servire il diritto e combattere il dominio dell'ingiustizià. Interloquendo con il Presidente della Repubblica Napolitano, Ella ha anche auspicato un rinnovamento etico nel nostro Paese, una profonda rigenerazione dell'etica e della vita pubblica. Le sue riflessioni scuotono profondamente gli animi e squarciano la realtà. Noi non possiamo accettare che nella nostra terra si rafforzi il dominio dei poteri criminali, l'impresa buona sia scacciata da quella cattiva ed inquinata, il capitale illegale si sostituisca a quello legale, i nostri giovani non abbiano lavoro e prospettiva e siano costretti ad andare via e persino tanti sacerdoti vengano minacciati. E' terribile che per un lavoro totalmente in nero e sottopagato si debba morire tragicamente come è successo per le operaie di Barletta. Non vogliamo essere una terra amara, ma una terra di libertà per le donne, che qui incontrano più ostacoli e difficoltà, per gli uomini di oggi, per i nostri figli. Il cambiamento è indispensabile e possibile". "Ognuno di noi - ha detto Speranza - è chiamato ad un esame di coscienza. Io stesso avverto quotidianamente tutti i miei limiti e le mie insufficienze personali. Non riesco a fare tutto quello che vorrei per realizzare il bene comune. Santità, anche a nome del Sindaco di Motta S. Giovanni e di tanti altri Sindaci vorrei rivolgere un pensiero a Francesco Azzarà, nostro corregionale rapito in Darfur, nell'auspicio che possa tornare presto tra noi". "Il 5 ottobre 1984 il suo predecessore, il Beato Giovanni Paolo II - ha poi sostenuto il Sindaco - si rivolse a noi calabresi esortandoci: 'fatevi animo e abbiate fiducia, sara' un domani miglioré. Anche Le sue parole, Santità, lasceranno una traccia indelebile nel cuore di ognuno di noi e sopratutto nel cuore dei nostri ragazzi: hanno bisogno di essere incoraggiati per costruire il loro futuro liberi dalle mafie, dai ricatti e dalle paure. Basta con la mafia. I giovani sono la nostra speranza. Grazie di aver accettato il nostro invito. Di essere venuto in mezzo a noi. La Sua presenza dia coraggio e voce a tutti coloro che ne hanno bisogno, a chi soffre. La Calabria dei prossimi anni possa essere all'altezza dei sogni e delle preghiere del suo popolo, nel solco della carità umile e tenace di S. Francesco di Paola". "Nove secoli fa - ha concluso Speranza - nella nostra piana sorgeva l'Abbazia Benedettina di Santa Maria, un grande centro di vita spirituale e culturale. Voglia oggi accettare in dono, Santità, come segno d'affetto di tutta la comunità lametina, l'atto del nostro Comune con il quale si concede il terreno sul quale potrà sorgere nella nostra città la nuova chiesa di San Benedetto. Grazie ancora Santità. Grazie di cuore".

    "Santità, anche a nome del Sindaco di Motta San Giovanni e di tanti altri Sindaci vorrei rivolgere un pensiero a Francesco Azzarà, nostro corregionale rapito in Darfur, nell'auspicio che possa tornare presto tra noi". Lo ha detto il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, nel suo messaggio di saluto a Papa Benedetto XVI che stamani celebrerà la Messa nella città calabrese in occasione della sua prima visita pastorale in Calabria.

    La Calabria reagisca. In Calabria ci sono problemi in forme "acute e destabilizzanti", come la "disoccupazione preoccupante" e la "criminalità spesso efferata" che "ferisce il tessuto sociale". Ma i calabresi hanno "saputo reagire all'emergenza con prontezza e disponibilità sorprendenti". Lo ha detto il Papa a Lamezia Terme: "Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi", crescete nella "capacità di collaborare con gli altri, e per il bene pubblico". Il Papa celebra la messa nell'area industriale ex-Sir, dopo essere stato accolto e salutato dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, dal sindaco Gianni Speranza e dal vescovo, Antonio Cantafora. "So che anche a Lamezia Terme, come in tutta la Calabria, - ha detto Benedetto XVI nell'omelia - non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni. Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica - ha commentato - non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale; una terra, cioè, - ha chiarito il Papa - dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalità spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza". "All'emergenza, - ha sottolineato papa Ratzinger - voi calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio. Sono certo che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore. Non cedete mai - ha incitato - alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell'altro e di ogni bene pubblico, custodite l'abito nuziale dell'amore; perseverate nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione".

    Rinnovate la vostra amata Calabria. Il Papa ha invocato l'impegno delle "Istituzioni" e l"intercessione della Vergine" per "i problemi sociali più gravi - ha detto a Lamezia - di questo territorio e dell'intera Calabria, specialmente quelli del lavoro, della gioventù e della tutela delle persone disabili, che richiedono crescente attenzione da parte di tutti, in particolare delle Istituzioni". Durante l'Angelus recitato al termine della messa nell'area industriale ex-Sir - alla quale secondo la questura hanno preso parte oltre 40mila persone - Benedetto XVI ha invocato l'esempio dei santi e della fede cristiana per il rinnovamento della Calabria. "La fede dei santi - ha detto ricordando che nel pomeriggio andrà a Serra San Bruno sulle orme del santo tedesco - rinnova il mondo. Con la stessa fede, anche voi, - ha esortato - rinnovate oggi la vostra amata Calabria".

    Cattolici in politica non per interessi di parte. Il Papa auspica la formazione da parte dei cattolici di "una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune". Lo ha chiesto a Lamezia, dopo aver ricordato l'impegno della Chiesa a educare attraverso la dottrina sociale e lo studio della Bibbia. "Nuova generazione" è la stessa espressione che Benedetto XVI ha usato nel 2007 a Cagliari, incitando per la prima volta i cattolici a preparare una nuova generazione che si impegnasse a livello sociale e politico. "Altrettanto opportuna - ha sottolineato oggi Benedetto XVI nella omelia della messa a Lamezia Terme, dopo aver citato le iniziative di Lectio divina per la formazione dei cristiani avviate dalla diocesi - è anche la Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa, sia per la qualità articolata della proposta, sia per la sua capillare divulgazione. Auspico vivamente - ha aggiunto - che da tali iniziative scaturisca una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune. Desidero anche - ha concluso - incoraggiare e benedire gli sforzi di quanti, sacerdoti e laici, sono impegnati nella formazione delle coppie cristiane al matrimonio e alla famiglia, al fine di dare una risposta evangelica e competente alle tante sfide contemporanee nel campo della famiglia e della vita".

    La giornata a Lamezia Terme. Migliaia di fedeli, sin dalle prime luci dell'alba, nell'area industriale di Lamezia Terme, che da oggi prenderà il nome di Area Benedetto XVI: così è iniziata la giornata storica per la Calabria della visita del Papa. Numerose le rappresentanze di movimenti e associazioni giunte a Lamezia da ogni parte della Calabria ed anche da fuori regione per porgere il loro saluto al Pontefice tedesco. Tra essi, anche un gruppo proveniente dalla Germania: "siamo venuti in Calabria - dichiarano - per vedere il Papa tedesco. Siamo qui in vacanza ed abbiamo colto l'occasione per assistere a questo momento importante". Quello tedesco, però, non è il solo gruppo straniero presente oggi a Lamezia. Infatti, percorrendo i vari settori, si scorgono alcuni ragazzi del Burundi. Sono studenti dell'Unical, giunti a Lamezia Terme per ascoltare dal Papa "parole di conforto e di speranza - dichiarano - non solo per la nostra terra ma anche per la Calabria che ci ha accolto con affetto". Tanti, poi, gli striscioni e le bandiere ch salutano l'arrivo di Benedetto XVI che, a bordo della Papamobile, attraversa i settori per tutta la lunghezza dell'area. "Radicati in Cristo per essere araldi del Vangelo insieme al Papa", recita uno striscione di neocatecumenali giunto appositamente da Catania, cui fa eco un altro striscione di fedeli della Diocesi di Lamezia Terme: "sempre con il Papa sino alla morte". Poi l'arrivo sul bianco altare, sovrastato da una immensa croce, dove Benedetto XVI viene accolto dal sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e dal vescovo della Diocesi, Luigi Antonio Cantafora. Il tutto con il sottofondo dei canti intonati dalla Schola Cantorum Benedetto XVI. Questo, mentre una suora 'traduce' quanto viene detto nella lingua dei segni ad un gruppo di sordomuti venuto anch'esso a salutare il Papa e che al suo arrivo solleva in area le mani, in segno di saluto, lanciando in alto i cappellini rossi. Intanto tra i fedeli è un brulicare di forze dell'ordine, volontari, rappresentanti della Protezione Civile, mentre lentamente sull'altare, dove è posizionata la statua della Madonna di Visora, prendono posto anche i vescovi calabresi per quello che è un evento storico per una terra martoriata e ferita nel suo cuore. In tutti la speranza che, come dice Giuseppe, 78 anni disabile, "ciò che dirà il Papa tocchi le coscienze" perché "la Calabria - gli fa eco Giovanna, volontaria dell'Unitalsi - é una regione che vuole vivere momenti come questi e non cerca altro. E' un terra - conclude di persone buone e generose con un grande cuore come hanno dimostrato oggi". Dopo la messa, Benedetto XVI a bordo della Papamobile parte destinazione Episcopio di Lamezia Terme, dove pranzerà insieme ai vescovi calabresi, per raggiungere il quale attraversa varie strade della città della Piana. Qui, ad accoglierlo, trova numerosi fedeli che, seguita la celebrazione eucaristica in televisione, dopo la recita dell'Angelus, sono scese in strada. Lungo il percorso è uno sventolare di colori gialli e bianchi, mentre i balconi sono addobbati con le bandiere del Pontefice. Questo mentre nella mensa della Caritas i commensali stanno pranzando con lo stesso menù del Papa, offerto dallo stesso Pontefice per condividere con i più poveri questo particolare momento. Poi l'altro passaggio a Lamezia e infine la partenza per Serra San Bruno.

    Il Papa saluta i lametini. Papa Benedetto XVI è partito da Lamezia Terme alla volta di Serra San Bruno dove reciterà i vespri nella Certosa. A bordo della Papamobile, il Pontefice, dopo aver pranzato in Episcopio insieme ai vescovi calabresi, in carica ed emeriti, tra cui anche quelli che svolgono il loro magistero fuori regione, si è diretto allo Stadio d'Ippolito per salire a bordo dell'elicottero che lo accompagnerà nel centro del Vibonese. All'uscita dell'Episcopio, Benedetto XVI, che prima ha salutato il Comitato organizzatore della visita e si è anche complimentato per il pranzo preparato per l'occasione, è stato accolto dagli applausi dei residenti che abitano accanto alla Cura vescovile. Salito sulla Papamobile, ha effettuato un percorso diverso da quello dell'arrivo per giungere al d'Ippolito, dove c'era tanta gente ad accoglierlo. Quindi, salito sull'elicottero, è partito alla volta di Serra San Bruno.

    Presidente Scopelliti "Parole del Papa rafforzano nostro impegno". "Le chiare parole del Santo Padre per reagire alla disoccupazione e alla criminalità rafforzano il nostro impegno". Lo ha affermato il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, in occasione della Messa celebrata da Benedetto XVI a Lamezia Terme. "E' significativo - ha aggiunto - il richiamo alla responsabilità politica che va raccolto con convinzione per costruire concrete occasioni di speranza per tutti.Oggi - ha concluso - è stata una straordinaria giornata di fede, che mette in luce i valori veri della nostra terra e rende evidente che una Calabria diversa è possibile".

    Volontari Unitalsi: "Qui come a Lourdes". (Video) "Affronto questa giornata con lo spirito unitalsiano che portiamo con noi tutto l'anno ed oggi qui è come essere a Lourdes da dove siamo rientrati da pochi giorni". A dirlo è Giovanna, una volontaria dell'Unitalsi, che assiste alla celebrazione della messa di papa Benedetto XVI nell'area industriale di Lamezia Terme, insieme a Giuseppe, un disabile di 78 anni in sedia a rotelle che si è alzato all'alba pur di vedere il Pontefice. "Sono contentissima - aggiunge - che nella nostra terra possa esserci una giornata cosi bella come questa e speriamo che questo spirito che ci anima possa allargarsi a tanti altri ragazzi come me. L'esperienza di stare accanto alle persone sofferenti è stupenda. Il loro sorriso ci fa capire quanto sia importante il nostro impegno. Il cuore della Calabria è un cuore di persone buone e generose e la gente che sta accorrendo dimostra che la Calabria vuole queste belle manifestazioni e non altro. Questo è un grande Papa. E' un uomo buono e si vede". "E' la prima volta che vedo un Pontefice - dice Giuseppe - e la sua venuta in Calabria è molto importante perché sono convinto che toccherà e scuoterà le coscienze di tutti. Spero che dia anche una scossa ai politici, soprattutto per aiutare le future generazioni. Non vi è dubbio che oggi per me, ma anche per tutti i fedeli presenti qui stamattina dall'alba, sia un evento meraviglioso che certamente segnerà ognuno di noi".

    Turisti tedeschi e studenti Burundi tra fedeli. Tra le bandiere e gli striscioni che colorano l'area industriale di Lamezia Terme, dove Papa Benedetto XVI sta celebrando la Messa, compare anche qualche bandiera tedesca. Appartengono ad un gruppo proveniente dalla Germania che, in vacanza in Calabria, ha deciso di salutare il pontefice. "Siamo venuti in Calabria - dice una donna - per vedere un Papa tedesco. Siamo qui in vacanza da alcuni giorni ed abbiamo colto l'occasione per assistere a questo momento importante non solo per il mondo ma anche e soprattutto per questa splendida terra che spesso visitiamo e che amiamo particolarmente". C'é anche una delegazione di giovani originari del Burundi tra i fedeli che assistono alla celebrazione della messa officiata da Papa Benedetto XVI a Lamezia Terme. "Siamo studenti dell'Università della Calabria - ha detto uno di loro - e siamo qui con la comunità dei padri deaoniani. Dal Papa ci aspettiamo parole di conforto e di speranza per la nostra terra ma anche per la Calabria, questa stupenda regione che ci ha ospitato ed accolto con affetto, anche se i nostri cuori sono rimasti nella nostra terra alla quale torneremo appena conclusi gli studi".

    Non udenti sventolano cappellini. Tra le migliaia di fedeli che assistono alla messa celebrata dal Papa nell'area industriale di Lamezia Terme, c'é anche un gruppo di non udenti. A comunicare loro ciò che avviene e le parole del Pontefice é una suora che usa il linguaggio dei segni. All'arrivo del Pontefice sul palco sul quale è stato allestito l'altare, i ragazzi hanno cominciato a sventolare i loro cappellini in segno di saluto.

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