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    Oltre due quintali di cocaina scoperti dalla Gdf in 2 container nel porto di Gioia

     

     

    Oltre due quintali di cocaina scoperti dalla Gdf in 2 container nel porto di Gioia

    19 mar 11 I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del G.I.C.O. di Reggio Calabria, coadiuvati dai militari delle fiamme gialle di Gioia Tauro hanno sequestrato nel porto di Gioia Tauro, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, un carico di oltre due quintali di cocaina purissima celato all’interno di due container provenienti dal Sud America sbarcati nel porto calabrese dalla nave mercantile MSC Kim. Con quello odierno i sequestri di cocaina effettuati dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria dal 01 gennaio 2009 ad oggi salgono a circa 700 Kg mentre, sono ben 114, nello stesso periodo, i soggetti arrestati nel reggino dalle fiamme gialle per traffico di sostanze stupefacenti. I particolari dell’operazione sono stati illustrati questa mattina, presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore della Repubblica di Palmi, dott. Giuseppe Creazzo e del Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria Michele Prestipino Giarritta.

    Erano nascosti tra un carico di scatole di pesce surgelato e uno di banane i 220 chili di cocaina pura sequestrati dalla guardia di finanza nel porto di Gioia Tauro. La droga, una volta tagliata e messa sul mercato, avrebbe avuto un valore di circa 50 milioni di euro. La cocaina era nascosta in due container sbarcati dalla nave mercantile Msc Kim. Il sequestro è stato eseguito dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, insieme a quelli di Gioia Tauro, ed in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane, nell'ambito di un'indagine condotta dalla Dda reggina in coordinamento con la Procura di Palmi che si inquadra in una più vasta attività di cooperazione internazionale. Dopo una serie di incroci documentali e ulteriori controlli eseguiti su numerosi container in transito nel porto di Gioia Tauro, i finanzieri hanno individuato la droga in due contenitori che erano stati imbarcati a Panama. I due container non sono risultati in regola con la documentazione di carico e doganale e quindi sono stati sottoposti a controlli più accurati. La droga era stata nascosta in modo da poter essere facilmente prelevata senza la necessità di usare mezzi meccanici. Il carico più grosso, pari a circa 140 chili di cocaina, era stato nascosto tra scatole di pescato surgelato. In tal modo, i trafficanti ritenevano di essere più garantiti, dal momento che sottoporre a controllo merce facilmente deperibile può significare, in caso di esito negativo, dover rimborsare pesanti oneri al destinatario della merce. Il secondo carico, invece, era nascosto tra le banane provenienti dall'Ecuador. Il confezionamento è risultato simile per entrambi i carichi. Ciò, secondo gli investigatori, conferma che la cocaina aveva la stessa origine.

    ''Quello che succede a Gioia Tauro non e' diverso da quello che succede nei porti importanti del nord Europa come Anversa e Rotterdam. Costantemente vengono rintracciati traffici illeciti. Lo ripeto, come ho gia' fatto in altre occasioni: Gioia Tauro e' l'azienda piu' grande della Calabria, non e' il porto della 'ndrangheta. Se ci collusioni, sono fatti singoli che riguardano singole persone e che verranno allo scoperto''. Cosi' il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Alberto Reda, ha aperto la conferenza stampa di questa mattina, convocata per illustrare i dettagli dell'operazione che ha portato al sequestro di due quintali di cocaina nell'infrastruttura portuale.

    ''Questa e' un'operazione che segue un modulo consolidato, dal punto di vista della cooperazione e del coordinamento dei vari soggetti che agiscono sul fronte del contrasto, sia a livello giudiziario che di forze di polizia''. Il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Michele Prestipino, ha sottolineato la sinergia tra i diversi uffici che hanno portato all'ingente sequestro di cocaina nel porto di Gioia Tauro. La traccia dello stupefacente ''nasce da un input informativo dei servizi centrali, sviluppato dalla Guardia di Finanza in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane. La Dda di Reggio Calabria - ha proseguito Prestipino - ha lavorato in stretto coordinamento con la Procura di Palmi, come avviene spesso anche per altri settori e questo circolo virtuoso di collaborazione da' i suoi frutti''. Negli ultimi due anni, ha affermato il magistrato, oltre a diversi sequestri effettuati ''abbiamo individuato diversi soggetti in collusione con famiglie mafiose, che cercano di controllare il traffico e le attivita' illecite nell'area portuale''. Da Gioia Tauro, secondo Prestipino, sono transitate almeno due tonnellate di cocaina purissima. ''In questa attivita' - ha continuato - ci avvaliamo dell'ufficio antifrode delle Dogane di Roma che ha un sistema di analisi dei flussi commerciali e delle operazioni sospette che transitano per il porto la cui collaborazione e' stata, e' e sara' ancora fondamentale per contrastare la presenza e gli interessi 'ndranghetistici in un'area che invece e' un ganglio vitale per l'economia dell'intera Calabria''. Anche il procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo, ha espresso soddisfazione per il successo dell'operazione. La stima del valore al mercato della cocaina sequestrata supera i 50 milioni di euro. ''Con questa operazione - ha commentato - e' stata sottratta una fonte di ricchezza certamente non trascurabile alla criminalita' organizzata''. Creazzo ha ribadito la ''totale sinergia fra le procure del territorio, che e' stata consacrata recentemente nella stipula di un nuovo protocollo d'intesa, firmata la settimana scorsa nei locali della Procura generale di Reggio Calabria, che prevede una sempre piu' stretta collaborazione nel comune intento di meglio operare nei confronti della criminalita' organizzata. Su questa strada - ha concluso - altri frutti prestigiosi come quelli di oggi non mancheranno''.

    L' operazione, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria in stretto e costante coordinamento con la Procura della Repubblica di Palmi, s’inquadra nell'ambito di una più vasta attività di cooperazione internazionale di polizia ed ha consentito, dopo una serie di incroci documentali e successivi meticolosi controlli eseguiti sui numerosi container in transito nel porto di Gioia Tauro, l’individuazione del carico occultato in due contenitori imbarcati a Panama. La merce, destinata al mercato italiano, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, 50 milioni di Euro. In merito, va, infatti considerato come, il quantitativo di cocaina sequestrato, tagliato almeno 3 - 4 volte avrebbe raggiunto, alla minuta vendita, un prezzo medio di cinquanta euro al grammo. In entrambi i contenitori che non risultavano in regola con la documentazione di carico e doganale e che, quindi, sono stati sottoposti a controlli più accurati, la droga era stata nascosta in modo da poter essere facilmente e, soprattutto, velocemente asportata, senza l’intervento di mezzi meccanici. Più nello specifico, il carico più grosso, circa 140 KG, è stato nascosto insieme a delle scatole di pescato surgelato. I trafficanti ritenevano, in tal modo, di essere maggiormente garantiti in quanto sottoporre a controllo della merce facilmente deperibile può voler dire, in caso di insuccesso, dover rimborsare pesanti oneri al destinatario della stessa. Il secondo carico è risultato, invece, occultato all’interno di un contenitore che trasportava banane provenienti dall’Ecuador, confermando delle modalità di trasferimento che nel corso del 2009 e del 2010 avevano già visto impegnata da una parte la Guardia di Finanza e dall’altra l’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria nell’ambito di una specifica attività investigativa. Le modalità di confezionamento sono risultate similari per entrambi i carichi confermando come la produzione della sostanza abbia una medesima origine. Alla fine finanzieri e doganieri hanno contato oltre 200 panetti di droga per un peso complessivo di circa duecentoventidue KG di cocaina di elevata qualità e purezza.

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