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    Emergenza rifiuti a Cosenza e nella Locride

     

     

    Discariche chiuse o non funzionanti e' emergenza rifiuti a Cosenza e nella Locride

    18 mar 11 Sono poche e insufficienti a fare fronte alle esigenze, le discariche calabresi. E' da questa situazione, e' il parere unanime di molti addetti ai lavori, che nascono i problemi che periodicamente colpiscono un po' tutti i comuni della regione che si ritrovano con i cassonetti pieni ed i sacchetti dell'immondizia accumulati per strada. Un'emergenza che ancora non e' arrivata ai livelli di Napoli ma che rischia di esplodere in tutta la sua gravita' in mancanza di soluzioni. La situazione piu' grave, al momento, e' quella di Cosenza e di alcuni comuni della Locride. A Cosenza la raccolta e' ripresa la notte scorsa dopo tre giorni di stop, due imposti dal Commissario per l'emergenza ambientale, che ha vietato l'utilizzo della discarica di Alli, nel catanzarese, ed il terzo per la concomitanza della festivita' del 150/mo dell'unita' d'Italia. Per un ritorno completo alla normalita', pero', occorrera' attendere almeno l'inizio della settimana prossima. Sul terreno, infatti, gli operatori della societa' Ecologia Oggi si sono trovati circa 300 tonnellate di rifiuti ai quali si aggiungeranno quelli che continuano ad essere prodotti giornalmente dai cosentini, pari ad un centinaio di tonnellate. Non stanno meglio alcuni comuni della Locride, ed in particolare Sant'Ilario dello Ionio, che, col passare delle ore, sta diventando una discarica a cielo aperto, come ha denunciato il sindaco Pasquale Brizzi. La mancata raccolta dovuta all'impossibilita' di conferire nell'impianto Tec di Siderno, infatti, sta portando ad una crescita esponenziale dei sacchi di spazzatura per le strade. Brizzi si e' appellato alle istituzioni regionali affinche trovino ''con urgenza una soluzione''. Il vero problema, dunque, e' quello delle discariche. L'impianto principale e' quello di Pianopoli, nel lametino, gestito dalla societa' Daneco, nel quale confluiscono i rifiuti trattati nell'impianto di selezione della stessa societa'. La discarica funziona regolarmente ricevendo il flusso di rifiuti stabilito dall'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale. Una quantita', pero', secondo molti tecnici, non adeguata alla produzione media giornaliera calabrese. I cinque impianti della Tec, societa' del Gruppo Veolia (Gioia Tauro, Crotone, Rossano, Reggio Calabria e Siderno), per esempio, possono conferire 700 tonnellate giornaliere quando, nel recente passato, ne trasportavano anche 900. Cio' si traduce in una modulazione dello smaltimento dei rifiuti da tutti e cinque gli impianti con ripercussioni sulla raccolta anche nei comuni del reggino. Come nel caso di Sant'Ilario. L'impianto Tec-Veolia di Bucita di Rossano, poi, ha un problema in piu'. Dopo il sequestro della discarica disposto dalla Procura, funziona l'impianto di selezione e valorizzazione della raccolta differenziata che, pero', puo' raccogliere solo 128 tonnellate giornaliere a fronte delle 300 che riceveva quando la discarica era aperta, con punte che arrivavano anche a 5-600 tonnellate. Fino al momento del sequestro, l'impianto di Bucita serviva 39 Comuni dell'area della sibaritide oltre a Longobardi. Adesso gli Enti che conferiscono sono 24, mentre altri 15 portano i loro rifiuti direttamente a Pianopoli. Nell'impianto di Pianopoli confluiscono anche i rifiuti raccolti dalla Multiservizi a Lamezia Terme ed in altri 26 comuni del circondario e ad Amantea (Cosenza). Ma la discarica non riesce a fare fronte ai conferimenti per cui, hanno evidenziato alla Multiservizi, a singhiozzo la raccolta a Lamezia subisce dei rallentamenti. Cosa che si e' verificate anche nei giorni scorsi. Adesso la situazione e', tutto sommato, nella norma, ma l'emergenza e' sempre dietro l'angolo.

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