NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    150° dell'Unita' d'Italia

     

     

    150° dell'Unita' d'Italia. A Cosenza ricordati fratelli Bandiera. A Reggio arriva treno verde. A Crotone Miss Italia Unita. Reazioni

    Vallone di Rovito, uccisione Fratelli Bandiera17 mar 11 E' stato celebrato nel Vallone di Rovito, dove si consumo' il sacrificio dei fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, il 150/mo anniversario dell'Unita' d'Italia a Cosenza. Nel suggestivo sito rimesso a nuovo, un tripudio di gonfaloni di Comunali e associativi ha salutato, l’evento-cerimonia promossa dal Comune e dalla prefettura di Cosenza e partecipato da tantissimi cittadini. Alla manifestazione, che ha preso il via dopo l'esecuzione dell'Inno di Mameli, eseguito dalla Banda dei carabinieri in congedo, hanno partecipato il prefetto, Raffaele Cannizzaro; il presidente della Provincia, Mario Oliverio, e il sindaco, Salvatore Perugini. ''Siamo qui - ha detto Perugini - anche per testimoniare la partecipazione della Calabria, della nostra provincia e della citta' di Cosenza al processo risorgimentale, di cui rimane traccia indelebile nei nomi delle persone e dei luoghi che sono stati teatro di eventi storici documentati. Cosenza ha partecipato attivamente ai moti di liberazione nazionale sin dal 1799, quando aderi', pagando un consistente tributo di vite umane, all'esperienza della repubblica partenopea. A partire dal regno di Gioacchino Murat, fu citta' carbonara e numerosi cosentini presero parte ai moti insurrezionali culminati, il 15 marzo 1844, nel tentativo di impadronirsi del Palazzo dell'Intendenza, conosciuto come Palazzo Arnone, oggi sede della Galleria Nazionale; un tentativo conclusosi con condanne e fucilazioni. E proprio a Cosenza ebbe fine tragicamente la spedizione dei fratelli Bandiera, partiti da Corfu' dopo aver avuto notizia del moto cosentino del 15 marzo 1844, che ebbe risonanza internazionale''. Il Prefetto, Raffaele Cannizzaro, che ha inteso richiamare “l’importanza anche simbolica che la funzione di Prefetto riveste in un’occasione celebrativa come questa:il coordinamento degli ambiti statuali, la promozione della cooperazione istituzionale, l’accorta mediazione dei conflitti sociali, e soprattutto il raccordo tra Stato e Autonomie locali – ha detto – sono tutte connotazioni caratteristiche del ruolo istituzionale del Prefetto e, al contempo, profili contenutistici del concetto di Unità nazionale”. Il Prefetto ha ricordato il ruolo di raccordo delle iniziative celebrative in virtù del quale è stata istituita la Conferenza provinciale permanente “che – ha rimarcato Sua Eccellenza – ha curato la ricognizione dei siti e dei monumenti commemorativi dei personaggi e dei momenti più significativi della storia risorgimentale, per la valorizzazione dei ‘luoghi della memoria’ del territorio di questa provincia”. È così che l’attenzione della Prefettura è stata rivolta anche agli altri Comuni, oltre alla città capoluogo dove la spedizione dei Fratelli Bandiera ebbe il suo tragico epilogo, che presentano testimonianze monumentali del Risorgimento, “con particolare riferimento – ha sottolineato il Prefetto di Cosenza – alle 21 comunità albanofone presenti in provincia, molte delle quali annoverano concittadini che con grande slancio hanno partecipato ai moti cosentini o hanno seguito il Generale Garibaldi nella sua risalita dalla Penisola. Un impegno corale – ha concluso Raffaele Cannizzaro – dettato dall’avvertita necessità di dare nuovo slancio alla coscienza unitaria, teso ad allontanare le tendenze disgregatrici che la Repubblica e la Sua Carta Costituzionale hanno già solennemente respinto, volto a ricordare il credito che il Mezzogiorno vanta per una più piena e completa compartecipazione al benessere nazionale dopo il contributo di sangue offerto”. In citta' e' stata celebrata anche la ''Notte Tricolore'' a Palazzo Arnone che ha proposto una serie di eventi culturali tra i quali un workshop con il fotograto Antonio Manta, a cura della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria in collaborazione con il Parco nazionale della Sila. Manta e' tra i curatori della mostra ''Sila dono sovrano'' promossa dall'Ente parco. Il programma della giornata prevede ancora: alle ore 17,00, in piazza dei Bruzi, l’esibizione della banda musicale “Città di Mendicino” di Maurizio Filippelli, che eseguirà brani risorgimentali; alle ore 18,00, nel Salone di Rappresentanza del Comune, la conferenza-concerto di Pia Tucci “Risorgimento in parole e musiche”; alle ore 19.00, in piazza dei Bruzi, i fuochi d’artificio tricolore rinviati ad oggi per le cattive condizioni meteorologiche che la scorsa notte ne hanno impedito la realizzazione; alle ore 21,00, al Teatro Rendano, il concerto sulla storia della canzone italiana “150 anni: la storia d’Italia attraverso la canzone italiana”, raccontata e suonata dal M° Dino Siani.

    Mostra a Palazzo Arnone. Per la Notte Tricolore di Palazzo Arnone, a Cosenza, durante la quale si è celebrato lo storico anniversario dell’Unità d’Italia, l’Ente Parco Nazionale della Sila, in collaborazione con il fotografo Antonio Manta, co-curatore della mostra Sila Dono Sovrano, e gli sponsor tecnici Canson Infinity, Epson Italia e DGTales, ha organizzato un workshop fotografico aperto al pubblico. In un’ampia cornice di eventi a cura della Soprintendenza per i Beni Storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria, il workshop ha rappresentato un’occasione importante per parlare di fotografia, ma soprattutto di innovative tecniche di stampa delle immagini. “Questo workshop è principalmente rivolto ai giovani e l’intento è quello di mostrare le nuove frontiere tecnologiche del settore della stampa “fine art”: - ha dichiarato Manta. Il fotografo ha illustrato ai molti partecipanti – circa 50 iscritti al workshop – le diverse possibili tecniche di stampa delle fotografie, le varie fasi tecnologiche utilizzate, sia software che hardware, gli strumenti e i materiali per la realizzazione di vere e proprie opere d’arte. Ad un momento teorico sono seguite le dimostrazioni pratiche, con il coinvolgimento attivo dei partecipanti. Manta ha illustrato anche le tecniche di stampa utilizzate per la realizzazione delle proprie opere esposte nella mostra Sila Dono Sovrano - ospitata a Palazzo Arnone fino al 27 marzo - che restituiscono una propria particolarissima interpretazione della Sila grazie all’utilizzo dell’innovativa tecnologia del “photocrapping” – l’accartocciamento d’immagine – utilizzata in Italia per la prima volta proprio da Manta, in occasione dell’evento espositivo dedicato alla Sila. “Siamo molto entusiasti di questa iniziativa, che ha rappresentato per i giovani l’opportunità di un approccio nuovo alla fotografia ed ha costituito anche un momento di continuità con l’evento espositivo Sila Dono Sovrano, che abbiamo curato con molta passione insieme alla Soprintendenza per i Beni Storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria e grazie alla sensibilità di Fabio De Chirico. L’obiettivo del Parco è quello di diffondere la consapevolezza del patrimonio che la Sila rappresenta per la Calabria e l’amore per il nostro prezioso territorio, e le di Antonio Manta e della sua Bottega, - Tony Atheron, Paola Binante, Francesco Granelli, Antonio Manta, Paolo Pagni e Pietro Vallone – suggeriscono una lettura interessantissima e non convenzionale dell’altopiano calabrese, in grado di incuriosire e coinvolgere giovani e adulti”. – ha detto il presidente del Parco Nazionale della Sila, Sonia Ferrari.

    A Reggio Calabria arriva il treno verde. ''Benvenuto Treno Verde, benvenuta Italia''. E' con questo slogan che i cittadini di Reggio Calabria hanno accolto l'arrivo del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato, in sosta al primo binario della stazione centrale fino al 21 marzo. Ad attendere l'arrivo dell'equipaggio del convoglio ambientalista c'erano i ragazzi del complesso bandistico Citta' di Reggio e la banda dell'Istituto De Gasperi di Reggio Calabria significativamente gemellata con due istituti di Messina e Belluno che, a suon di trombe e tamburi, hanno aperto i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unita' d'Italia. La musica e' salita anche a bordo del Treno Verde, i ragazzi sono stati accompagnati dagli educatori di Legambiente sul convoglio per visitare la mostra allestita al suo interno. Anche il Treno Verde ha voluto unirsi ai festeggiamenti organizzando per l'occasione alcune iniziative. Nell' Ex Sala Prima Classe della stazione centrale di Reggio Calabria e' stata infatti inaugurata una mostra fotografica dal titolo 'Il treno ha unito l'Italia', realizzata in collaborazione con l'Associazione Treni Storici e Turistici La Vaporiera Calabria Express e grazie alla disponibilita' di Centostazioni. Alla visita ha fatto seguito l'incontro ''Il treno ha unito l'Italia'', al quale hanno partecipato Nuccio Barilla', della Direzione Nazionale Legambiente, Domenico Gattuso, docente di Ingegneria dei trasporti all' Universita' Mediterranea di Reggio Calabria, Antonino Zumbo, esperto di Trasporti, Nicola Morabito, presidente dell'Associazione Treni Storici e Turistici La vaporiera Calabria Express. ''Oggi, a 150 anni dall'unita' d'Italia - ha detto Nuccio Barilla', della Direzione nazionale di Legambiente - rilanciamo proprio da Reggio Calabria, citta' intrecciata fortemente con i ferrovieri, il treno come mezzo per colmare le distanze con il sud e veicolo di una modernita' vera, ecologicamente ed economicamente sostenibile e desiderabile''. L'incontro e' stato accompagnato da un aperitivo tricolore, offerto dall'equipaggio del Treno Verde con i sapori italiani. Domani alle 17 Flashmob: ''Riattacchiamo i vagoni del Sud all'Italia''. Sabato 19 marzo, alle 11,15, il Treno Verde lancia una sfida alla citta' con il Trofeo Tartaruga, gara tra diversi mezzi di trasporto dedicata al tema della mobilita' urbana. Verranno cronometrati i tempi di percorrenza di un tratto urbano di ciascun mezzo per verificare i mezzi piu' veloci e quelli meno impattanti. Lunedi' 21 marzo, a bordo del Treno Verde, alle 11, conferenza stampa finale.

    A Crotone eletta Miss Italia Unita. Valentina Piccoli, 19 anni, di Catanzaro, e' stata eletta Miss Unita' d'Italia della Calabria. L'iniziativa e' stata promossa dal concorso Miss Italia, che ha voluto celebrare l'Unita' d'Italia con un 'Tour tricolore' in alcune regioni. L'iniziativa, per quanto riguarda la Calabria, si e' svolta a Crotone, nel Lido degli Scogli. Le ragazze che hanno partecipato al concorso, provenienti da tutta la Calabria, sono state 24, ognuna delle quali impugnava una bandierina tricolore. Valentina Piccoli, alta 1,74, occhi verdi, e' una studentessa universitaria. A consegnarle la fascia e' stata Maria Perrusi, Miss Italia 2009. ''Sono felicissima - ha detto Valentina - per questa vittoria. Ottenere questa fascia storica ed unica mi rende veramente orgogliosa. Spero di portarla fino alle finali nazionali di Miss Italia''. L'agente regionale di Miss Italia, Beniamino Chiappetta, ha espresso ''soddisfazione per il successo del concorso. Anche la Calabria, in questi anni - ha detto Chiappetta - ha dato il suo contributo per l'immagine del concorso: ben tre Miss Italia negli ultimi 12 anni e tanti successi delle nostre miss a livello nazionale. Speriamo che anche il 2011 sia foriero di successi''.

    Manifestazioni a Catanzaro. A Catanzaro per celebrare l’Unità d’Italia un cartellone di iniziative con una serie di intitolazioni, sfilate ed un concerto. Il primo appuntamento questa mattina in Piazza Matteotti con l'alzabandiera alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose. A 150 anni dalla proclamazione nel 1861, a Torino, di Vittorio Emanuele II a primo re d’Italia. Deposta, come in ogni città della Calabria e della penisola, anche nel capoluogo di regione, una corona d’alloro al Monumenti ai Caduti della Grande Guerra 1915-1918. Colonna sonora della giornata che ha accompagnato tutte le iniziative odierne, l’ inno di Mameli. Poi l’intitolazione della piazza di Largo Politeama in Piazza dell’Unità d’Italia a seguire l’inaugurazione della Sala del tricolore nell'Ufficio territoriale del Governo. È stato il Prefetto, Antonio Reppucci, a scoprire la targa insieme al presidente della Provincia Wanda Ferro.

    A Vibo sfilata in costume. Cavalli avvolti nel tricolore con lo stendardo del comune sventolato dal fante, ragazzi delle scuole elementari vestiti da garibaldini, le ragazze con fucili finti, un lungo corteo con tutti i gonfaloni dei comuni della provincia, così autorità civili e militari di tutti i comuni vibonesi, hanno dato vita ad un corteo che, dopo aver attraversato il centrodi Vibo Valentia, si e' radunato nel piazzale della caserma allievi polizia di Stato dove nell'Auditorium c'e' stata la premiazione delle scuole che hanno partecipato al concorso musicale indetto dal Prefetto. La cerimonia e' terminata con una tavolata preparata dagli studenti degli istituti alberghieri di Vibo e Tropea.

    Scopelliti "Nord produttivo grazie al Sud". ''La nostra regione, come tutto il Sud, e' stata scenario e protagonista attiva in tutto il Risorgimento e il sacrificio dei fratelli Bandiera ne e' testimonianza autentica. A scanso di equivoci, premetto subito che l'Italia e' stata una conquista e per noi e' e deve rimanere una e indivisibile''. Lo ha affermato il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, nel suo intervento per i 150 anni dell'unita' d'Italia tenuto a Crotone. Il governatore ha riportato uno studio coordinato da Paolo Savona dal titolo ''Sviluppo, rischio e conti con l'esterno delle regioni italiane'', dal quale emerge ''la teoria della "pentola bucata" in base alla quale -ha spiegato Scopelliti- il problema principale delle regioni meridionali non e' quello di ricevere maggiori risorse ma mantenere all'interno dei territori il Prodotto Interno Lordo realizzato''. ''E' la Calabria -ha sostenuto il governatore- e' quella messa peggio di tutti: su 100 di Pil, solo il 74% rimane nella regione, il resto si volatilizza''. Scopelliti ha ricordato che ''complessivamente il Nord trasferisce al Sud 45 miliardi di euro, che e' una somma non da poco in quanto rappresenta il 3 per cento del Pil italiano, ma il Sud invia alle regioni del Settentrione in termini di consumi 62 miliardi di euro. Ed e' solo cosi' che si mantiene elevata l'occupazione e la produttivita' del Nord. Con i soldi del Sud''. Scopelliti ha riportato anche uno studio di due ricercatori dell'universita' 'Magna Grecia' di Catanzaro, Paolo Malanimo e Vittorio Daniele, secondo i quali su 150 anni di unita', 120 per il Mezzogiorno sono stati di arretratezza. ''Riflettere anche su questo -ha auspicato il governatore della Calabria- sarebbe una bella occasione per festeggiare davvero il nostro straordinario Paese, al di la' dei luoghi comuni''. Secondo Scopelliti nel 2011 ''la Calabria si presenta all'Italia con tanti problemi ma anche con innegabili opportunita'. Abbiamo una classe giovane e motivata, con tanti sindaci innamorati delle proprie citta'; siamo al centro del Mediterraneo, che sara' l'area di libero scambio piu' estesa del pianeta; abbiamo consistenti fondi europei, che intendiamo utilizzare per aumentare la produttivita'. Al momento dell'elezione -ha affermato- ci siamo assunti un compito preciso: dopo 40 anni di regionalismo unire la Calabria, dal Pollino allo Stretto, per costruire una regione finalmente per tutti. In questa stagione del federalismo, rendendo piu' unita e coesa la nostra regione -ha concluso Scopelliti - contribuiremo a rendere piu' unito il nostro grande, straordinario Paese''

    Mario Oliverio "Paese cresca unito o sara' decadenza". ''Da qui, dal Vallone di Rovito, dove il 25 luglio del 1844 vennero fucilati i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera insieme ad altri sette compagni, Giovanni Venerucci, Anacarsi Nardi, Nicola Ricciotti, Giacomo Rocca, Domenico Moro, Francesco Berti e Domenico Lupatelli, affermiamo la necessita' che le celebrazioni del 150/mo anniversario dell'Unita' d'Italia siano utilizzate per aprire una grande riflessione sulle ragioni dell'unita' e della coesione nazionale''. E' quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, intervenendo alla cerimonia svoltasi al Vallone di Rovito. ''Al Risorgimento - ha aggiunto Oliverio - il Mezzogiorno e la Calabria hanno dato un contributo altissimo, con la partecipazione ed il sacrificio di tanti calabresi e cosentini. Oggi, oltre ad approfondire la conoscenza e la lettura di quel periodo storico, dobbiamo saper ripercorrere anche la storia di questi 150 anni, scanditi da pagine importanti come quelle della Liberazione dal fascismo (RPT liberazione dal fascismo) e della nascita della Repubblica, che hanno avuto a fondamento l'unita' del Paese basata su un patto di coesione nazionale tra nord e sud. Le diverse velocita' di sviluppo e di crescita che, soprattutto negli ultimi anni, hanno accentuato il crescente dualismo tra nord e sud, nel quale il Mezzogiorno e' stato mantenuto in una perenne condizione di subalternita', costituiscono una condizione strutturale da aggredire e rimuovere per riscrivere un nuovo patto di coesione nazionale. Gli egoismi che oggi si esprimono in spinte secessioniste e disgregatrici vanno contrastati con determinazione sia sul piano culturale che attraverso l'assunzione di politiche lungimiranti sul piano economico e sociale. E' un'illusione pericolosa l'idea che cova in alcune aree forti del Paese di poter guardare al Mezzogiorno come ad un impaccio o una palla al piede da cui doversi liberare al piu' presto. Nell'era della globalizzazione e dell'integrazione europea, l'Italia o cresce unita o e' destinata alla decadenza''

    Testo del discorso del Sidnaco di Cosenza, Salvatore Perugini, tenuto quest'oggi durante la cerimonia. “Illustrissimo Signor Prefetto, colleghi Sindaci della nostra Provincia, Autorità Civili, Militari e Religiose, Cittadini e Cittadine di Cosenza. Nel porgere a tutti il saluto ed il benvenuto della Città, voglio ringraziare i rappresentanti delle Associazioni presenti. In particolare ringrazio il Lions Club Cosenza Host, il Lions Club Cosenza Rovito Sila Grande e il Lions Cosenza Castello Svevo per aver offerto gli arredi del parco giochi attiguo all’Ara dei Fratelli Bandiera, un segno di grande sensibilità e di grande generosità; ringrazio il Grande Oriente d’Italia per la manifestata volontà di donare nuove targhe che, poste sui cipressi piantati intorno all’Ara, perpetueranno attraverso i nomi il ricordo dei nove patrioti fucilati nel Vallone di Rovito, tra i quali Attilio ed Emilio Bandiera. Siamo qui, nel giorno in cui si celebra con la dovuta solennità il 150.mo anniversario dell’Unità d’Italia, per riaffermare il valore irrinunciabile che essa rappresenta. Siamo davanti all’Ara che ci ricorda il sacrificio dei Fratelli Bandiera per fare memoria di tutti coloro i quali hanno dato la vita in nome di un ideale che oggi rappresenta la coscienza del popolo italiano. Siamo qui anche per testimoniare la partecipazione della Calabria, della nostra Provincia e della Città di Cosenza al processo risorgimentale, di cui rimane traccia indelebile nei nomi delle persone e dei luoghi che sono stati teatro di eventi storici documentati. Cosenza ha partecipato attivamente ai moti di liberazione nazionale sin dal 1799, quando aderì, pagando un consistente tributo di vite umane, all’esperienza della repubblica partenopea. A partire dal regno di Gioacchino Murat, fu città carbonara e numerosi cosentini presero parte ai moti insurrezionali culminati, il 15 marzo 1844, nel tentativo di impadronirsi del Palazzo dell’Intendenza, da noi conosciuto come Palazzo Arnone, oggi sede della Galleria Nazionale; un tentativo conclusosi con condanne e fucilazioni. A Cosenza ebbe fine tragicamente la spedizione dei Fratelli Bandiera, partiti da Corfù dopo aver avuto notizia del moto cosentino del 15 marzo 1844, che ebbe risonanza internazionale. Il Comune di Cosenza custodisce nel suo patrimonio uno dei più antichi Tricolori d’Italia, giunto nel nostro territorio con la spedizione dei Fratelli Bandiera e inserito tra i “corpi di reato” nel processo che portò alle fucilazioni nel Vallone di Rovito. Oggi quel Tricolore è esposto, insieme ad altri importanti documenti, in una mostra didattica sul Risorgimento allestita nel Museo Civico dei Brettii e degli Enotri per il 150° dell’Unità. Il Museo sorge proprio qui a fianco, nell’antico complesso del convento di S. Agostino che fu sede anche di un carcere in cui i Bandiera furono rinchiusi insieme ad altri patrioti in attesa della fucilazione, avvenuta il 25 luglio 1844; nella chiesa di S. Agostino assistettero alla loro ultima Messa e furono sepolti fino al 1867, anno in cui le salme vennero traslate nel Duomo prima di essere portate definitivamente a Venezia. Nel 1848, dopo il bombardamento di Napoli e l’esautoramento del Parlamento da parte di Ferdinando II di Borbone, Cosenza fu sede del Comitato di Salute Pubblica; né va dimenticato il sostegno all’impresa dei Mille di Garibaldi, le cui truppe entrarono nella città il 1° settembre 1860. Riportare alla memoria questi fatti – ed altri, insieme a nomi e luoghi, se ne potrebbero richiamare – contribuisce alla ricostruzione della nostra identità e a non disperdere tutto ciò che l’Unità d’Italia rappresenta. La nostra Costituzione, nei principi fondamentali, afferma, all’art. 5, che la Repubblica è «una e indivisibile» e, delineando il quadro entro cui deve essere articolato un corretto sistema di funzionamento dei governi territoriali, ci dà gli strumenti per contrastare ogni tentazione disgregatrice del tessuto del Paese. È più che mai necessario oggi valorizzare ciò che tiene unita l’Italia e quei principi di solidarietà, di equità sociale e sussidiarietà che, in un momento di grande difficoltà del Paese, possono e devono orientare scelte politiche ed amministrative. Un forte radicamento nella memoria e un’adeguata conoscenza del passato sono elementi indispensabili per affrontare consapevolmente il futuro. Nel Messaggio di fine anno il Presidente della Repubblica, Onorevole Giorgio Napolitano, facendo riferimento al periodo della storia del nostro Paese che va dall’Unità, alla fine della dittatura fascista, all’elaborazione e alla promulgazione della Costituzione democratica e repubblicana, alla ricostruzione postbellica, ha evidenziato molto efficacemente alcuni significativi motivi di speranza e ragioni di impegno. In particolare, il richiamo al valore dello Stato unitario come «presidio irrinunciabile nell’era del mondo globale» e alla necessità di agire su tutti i piani per superare in maniera definitiva lo storico divario tra Nord e Sud, lavorando per uno sviluppo compiuto ed equilibrato, fondato sulla valorizzazione di tutte le risorse di cui il nostro Paese è ricco nelle sue diverse aree. Non può sfuggirci, nella solenne circostanza che ci vede qui riuniti, l’aspetto e la funzione pedagogica delle celebrazioni da indirizzare alle nuove generazioni. Il Presidente Napolitano, nel Messaggio già richiamato, ha affermato che verso i giovani «non possiamo consentirci il lusso di discorsi rassicuranti, di rappresentazioni convenzionali del nostro lieto vivere collettivo». Non sarebbe né utile né sufficiente se non susseguissero le azioni e i comportamenti. La riproposizione della memoria del passato, dunque, vuole sottolineare il valore e la necessità dell’impegno per cambiare le cose e suscitare la volontà di mettere a frutto le tradizioni, le risorse e le potenzialità di cui il popolo italiano è ricco. Il valore fondativo della Unità del Paese rilanciato nella prospettiva, che tutti dobbiamo perseguire, di una Europa sempre più politicamente ed istituzionalmente unita che ponga quale fattore e fulcro di sviluppo e di coesione sociale l’area del Mediterraneo a noi così culturalmente vicina. Ecco cosa ci proponiamo di fare con la nostra presenza, questa mattina, davanti all’Ara dedicata ai Fratelli Bandiera. Viva l’Italia, viva la Repubblica, viva il Tricolore, viva l’Unità d’Italia. Davanti ad un luogo che abbiamo voluto completamente ristrutturare per restituirlo ai cittadini e che vi invito a visitare”.

    In Spagna ricevimento con Carlos di Borbone per Unita' d'Italia. Anche a Madrid sara' commemorato il 150/esimo anniversario della proclamzione dell'Unita' d'Italia con un ricevimento ufficiale indetto per questa sera nella residenza dall'ambasciatore d'Italia in Spagna, Leonardo Visconti di Modrone, al quale parteciperanno gli ambasciatori dei Paesi legati al Risorgimento italiano e che aiutarono il processo di unificazione del Paese. Con le autorita' spagnole, i rappresentanti del corpo diplomatico ed alcuni fra i piu' eminenti italiani presenti in Spagna, figura fra gli invitati anche l'infante don Carlos di Borbone-Due Sicilie, cugino del re Juan Carlos, duca di Calabria ed erede al trono del Regno di Napoli nell'Italia pre-unitaria, che rendera' omaggio all'Italia unitaria. Per l'occasione la residenza diplomatica esibira' un cimelio storico: una bandiera originale utilizzata durante le cinque giornate di Milano, con la scritta 'Italia Unita Dio lo vuole'.

    Sindaco di Crotone, Vallone, "Oltre campanili". "Per dichiarare l'amore alla propria Nazione non occorrono tante parole. Noi abbiamo scelto: siamo per l'Italia Unita" Così il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, aprendo la cerimonia ufficiale per le celebrazioni del 150 anniversario dell'Unita' che si e' tenuta nel piazzale del monumento dedicato ai Fratelli Bandiera. "Ciascun componente di questa comunita' ha voluto gridare forte di sentirsi crotonese, calabrese, italiano ed anche cittadino d'Europa. Ma e' necessario che questa volonta', che parte da una citta', come si diceva una volta del profondo sud, sia adeguatamente sostenuta. L'invito che parte oggi da Crotone, proprio in occasione di questa importante ricorrenza, e' che si propongano, a livello sovra comunale, politiche che non risentano del campanile. Che si consenta ad un cittadino crotonese di sentirsi realmente cittadino della Calabria, al pari di altri cittadini della regione. E che Crotone, la Calabria, il Sud abbiano, anche a livello nazionale, l'attenzione che meritano. Dare un senso alle celebrazioni dell'Unita' d'Italia comporta, gia' da domani, lavorare tutti insieme per realizzare un'Italia che sia realmente unita, da Sud a Nord. Nell'accomunare tutti i presenti in un unico ringraziamento in quanto rappresentanti dei valori piu' autentici e generosi di una comunita' il sindaco Vallone ha concluso il suo messaggio con il grido che da piu' giorni echeggia nella citta' di Crotone: Viva l'Italia Unita".

    Associazione Due Sicilie: Non c'è nulla da festeggiare. ''Non c'e' nulla da festeggiare. Noi, come sud, siamo stati occupati e non liberati''. Pasquale Zavaglia e' uno dei responsabili dell'associazione ''Due Sicilie Nicola Zitara'', che nel giorno dedicato al 150/mo dell'Unita' d'Italia ha organizzato un'iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione simbolicamente a Villa San Giovanni. ''Bisogna superare - dice Zavaglia - la retorica di questi giorni che e' utile solo a nascondere la verita' storica. Da quando e' stata fatta l'Unita' d'Italia, il sud e' diventato una colonia. Nel 1861, come dimostrato anche da studi recenti di economisti, si partiva alla pari con il nord. Anzi il meridione era ad un livello economico buono e vantava alcuni primati. Dopo l'occupazione, invece, la forbice si e' allargata a discapito delle regioni meridionali in modo costante e progressivo. Non si capisce cosa di debba festeggiare: l'unita' di cui si parla non esiste, ci sono sempre state due Italie''. ''Quello che chiediamo - sostiene ancora Zavaglia - sono pari opportunita'. Noi non siamo come la Lega Nord che e' antimeridionale; non siamo contro ma per...''. Concetti ripresi nel volantino distribuito nel corso della manifestazione ''L'Italia, nata 150 anni fa da un tradimento - si afferma - continua a reggersi sulla menzogna. La gente del sud e' stata spogliata delle sue industrie, avvilita e mortificata nella sua dignita' attraverso l'emigrazione, la cancellazione della sua memoria storica, la negazione dei suoi piu' elementari diritti''. Alla base della sua battaglia ''di verita''' l'associazione pone l'opera di studio e di ricerca di Nicola Zitara, cui e' intitolata, economista e indipendentista, scomparso nell'ottobre scorso. Dello studioso e' uscito di recente il libro ''L'invenzione del Mezzogiorno'', edito da Jaca Book, che racconta ''l'espropriazione del sud da parte dei piemontesi''.

    Nel contesto degli eventi che vanno caratterizzando la ricorrenza dell’unità d’Italia, Alleanza per l’Italia vuole riproporre all’attenzione delle forze politiche cittadine le pagine della storia di appena ieri che non bisogna dimenticare, dei tanti cosentini che hanno contribuito a fare di questa nazione una grande repubblica occidentale. Alleanza per l’Italia non vuole che si lasci nell’oblio il ricordo di vittime e sopravvissuti cosentini della tragica primavera-estate del 1943, quando cessa il vento freddo del nord nazi-fascista e giunge lo scirocco africano che spinge la navigazione cauta ed incerta delle navi alleate. Nel ricordo di tutti i cosentini, così come per il resto della Calabria, quelle lunghe e luminose giornate richiamano alla mente storie di cimenti ed eroismi e l’epico sacrificio di tantissimi concittadini che cadono vittima dei bombardamenti alleati che incutono timore e seminano la morte. I segretari cittadini di Alleanza per l’Italia, Maria Giovanna Mazzuca e Stefano Vecchione, di concerto con l’assessore ai trasporti e il presidente della Commissione trasporti del Comune di Cosenza, Agostino Conforti e Antonio Belmonte, nella ricorrenza dell’unità della nazione, auspicano che l’amministrazione comunale di Cosenza disponga in tempi brevi la realizzazione di un nuovo monumento in sostituzione di quello inaugurato l’11 giugno 1983 al centro della piazza Spirito Santo, opera dello scultore Cesare Baccelli, che rappresentava cinque bambini imprigionati in un groviglio di ferri, a ricordo dei giovanissimi cosentini uccisi durante quel primo bombardamento del 12 aprile 1943, del monumento precedente si sono perse le tracce, e di porre una nuova lapide a sostituzione di quella già fissata presso la stazione delle Ferrovie della Calabria di Piazza Matteotti, per commemorare e onorare, il prossimo 12 aprile, la memoria di tutte le vittime, militari e civili, di quel periodo e del forte spirito di abnegazione dei sopravvissuti per la ricostruzione di Cosenza e la formazione di quella Repubblica fortemente voluta da Giuseppe Mazzini e da tanti intellettuali avanzati della borghesia cosentina, molti dei quali hanno offerto la loro vita alla causa nazionale, dai grandi eventi del 1799 per l’abbattimento della feudalità, ai moti del 1848, alla partecipazione in camicia rossa alle battaglie per l’unità d’Italia ed alle lotte partigiane nelle regioni del Nord per l’affermazione della democrazia e della Repubblica.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

150 Unita' d'Italia

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore