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    Banco Alimentare Calabria lancia l’allarme: con tagli Pead indigenti a rischio

     

     

    Banco Alimentare Calabria lancia l’allarme: con tagli Pead indigenti a rischio

    28 giu 11 In Italia 3 milioni di poveri rischiano di rimanere senza cibo e assistenza in seguito alla decisione dell’ Unione europea (Regolamento di esecuzione UE N562/2011 del 10 giugno 2011) di ridurre drasticamente per il 2012 gli aiuti alimentari garantiti dal Pead (Programma Europeo di Aiuto Alimentare) a favore degli indigenti. “Condividiamo e sosteniamo in pieno la battaglia intrapresa dal Ministro Saverio Romano contro i tagli al Pead” spiega Marco Lucchini, direttore della Fondazione Banco Alimentare Onlus. “La riduzione degli aiuti comunitari avrà drammatiche conseguenze per le persone bisognose che ne usufruiscono sia in Italia che in Europa. In particolare, nel nostro paese, la diminuzione di cinque volte dei beni alimentari erogati rischia di compromettere la tenuta del sistema di welfare. Una vera e propria ‘bomba ad orologeria’ che potrebbe portare a rischiosi conflitti sociali e che solo il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura europei può disinnescare, proponendo nuove soluzioni che integrino il regolamento pubblicato il 10/06/2011. É fondamentale che prevalga il buon senso e la lungimiranza, come è stato ribadito dai funzionari dell'AGEA”. In Italia il programma di aiuto alimentare ai poveri con gravi necessità alimentari è attivo dal 1995 e la collaborazione tra enti caritativi e AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) ha contribuito allo sviluppo di un concreto sistema di distribuzione che ogni anno fornisce alimenti a più di 3.000.000 di poveri, di cui 1.500.000 assistiti dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus attraverso 8.159 strutture caritative ad essa convenzionate. A queste, solo nel 2010, grazie al Pead sono state distribuite gratuitamente 48.000 tonnellate di cibo che il prossimo anno potrebbero diventare un quinto. L’Associazione Banco Alimentare della Calabria, attraverso le parole del suo presidente Franco Falcone, esprime tutta la sua preoccupazione “Per il Sud Italia e per la Calabria, che figura ancora tra le regioni più povere d’Italia, sarebbe veramente un disastro con il rischio di gravi ripercussioni non solo tra le famiglie più colpite dalla crisi quanto per l’operato di oltre 600 enti socio-assistenziali che verrebbero ulteriormente penalizzati, prima dai tagli sul sociale e poi con l’impossibilità di ricevere prodotti alimentari con gravi rischi per l’ ordine pubblico. Chiediamo a tutti, enti pubblici e privati di intervenire presso gli organi competenti per costringere l’Europa a mantenere fede ad una delle sue priorità che è la lotta alle povertà. L’anno scorso abbiamo distribuito 5.100 t di prodotti il 90% proveniente dall’AGEA ad un numero ogni giorno crescente che ad oggi arriva a 120.000 persone. In una regione già segnata gravemente dalla mancanza del lavoro togliamo pure il pane cosa resta alle tante, troppe famiglie che versano in stato di povertà ? ”. La Fondazione Banco Alimentare Onlus condivide la preoccupazione comune ai 21 Paesi membri della Federazione Europea dei Banchi Alimentari (FEBA) che in Europa aiutano 5 milioni di poveri donandogli 360.000 tonnellate di cibo all’anno, una parte difficilmente sostituibile delle quali arriva proprio dagli aiuti comunitari stanziati attraverso il Pead.

    Minitro Romano: Europa non abbandoni indigenti. La decisione dell'Europa di ridimensionare gli aiuti agli indigenti è in contrasto con la situazione economica globale:: questo il messaggio lanciato dal ministro dell'agricoltura Saverio Romano, nel corso del suo intervento al G20 di Parigi. «Che la volatilità dei prezzi e la sicurezza alimentare siano le sfide attuali alle quali bisogna rispondere con efficacia - afferma Romano - mi pare un dato acquisito da tutti. L'impatto di queste problematiche riguarda tutti i settori produttivi e l'intera comunità internazionale, con conseguenze spesso assai gravi anche sul piano sociale. Per questo trovo giusto avere inserito la tematica agricola tra le priorità dell'agenda politica del G20». «Uno strumento che in passato l'Unione europea ha utilizzato con successo per correggere alcune distorsioni di mercato - aggiunge il ministro - é stato quello degli aiuti agli indigenti, che portava con sè‚ anche una grande impronta sociale. Constatare adesso un ridimensionamento di queste misure, appare in contrasto con la situazione economica globale». Romano esprime quindi «un vivo ringraziamento» alla presidenza francese del G20 ed al ministro Bruno Le Maire per l'organizzazione dell'evento. «L'Action Plan che abbiamo predisposto - osserva il ministro - é un risultato storico, é l'inizio di un percorso comune per garantire la sicurezza alimentare dell'intero pianeta. Il G20 dovrà coordinare le necessarie sinergie tra le autorità nazionali, la società civile ed il settore privato, che ha una responsabilità importante. La trasparenza dei dati sulla produzione ed i consumi è assolutamente necessaria e può contribuire alla stabilità dei mercati e dare maggiori garanzie ai produttori, limitando tensioni e fenomeni speculativi forieri di conseguenze sempre più gravi. In questo ambito ritengo che l'implementazione del sistema 'Amis' in sede Fao, sia una scelta opportuna e una risposta adeguata. In questo contesto, il Comitato per la sicurezza alimentare deve continuare a svolgere un ruolo di primo piano. Ritengo, inoltre, che vi sia la necessità di approfondire l'analisi delle relazioni di biocarburanti e sicurezza alimentare».

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