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    A Lamezia parte il festival della legalità "Trame"

     

     

    A Lamezia parte il festival della legalità "Trame"

    22 giu 11 "Alzare la qualità del contrasto alla criminalità". Così Tano Grasso, assessore alla Cultura del Comune di Lamezia Terme, ha aperto la cerimonia che ha segnato la presentazione di Trame, il primo Festival dei libri sulle mafie in programma a Lamezia fino a domenica 26 giugno. Insieme a lui Lirio Abbate, direttore della rassegna; Gianni Speranza, sindaco di Lamezia; Marco Polillo, presidente nazionale Associazione Italiana Editori (Aie); Mariateresa Morano, presidente della Federazione Antiracket Italiana (Fai), e Armando Caputo, presidente Associazione Antiracket Lamezia (Ala). "Non è solo una fiera del libro - ha affermato Abbate - ma una sorta di scossone sociale. Una rivoluzione culturale contro la 'ndrangheta puo' essere fatta attraverso le armi della cultura e dei libri. Il festival sarà una vera e propria azione collettiva di magistrati, giornalisti e scrittori contro le mafie partendo dalla trincea". "Quello che inizia oggi - ha sostenuto Speranza - non è un evento mediatico ma un lavoro culturale, una formazione soprattutto per le giovani generazioni che nobilita Lamezia come capitale dell'antimafia. Vorrei dedicare queste giornate a uomini come Don Tonino Vattiata, parroco e dirigente di Libera di Cessaniti, al quale domenica è stata incendiata l'auto. Ma anche ai ragazzi della coop Valle del Marro vittime di atti intimidatori e a tutti i giovani giornalisti calabresi minacciati, che per di più lavorano in condizioni di precarietà". "E' motivo di orgoglio che si parli di libri sulle mafie in Calabria - ha affermato Mariateresa Morano - perché è una regione in cui il meccanismo di consapevolezza civile stenta ad affermarsi. Con questo festival speriamo di lasciare un segno nella coscienza dei giovani e far capire loro che l'arma più importante che abbiamo contro le mafie è la parola". Nel pomeriggio é previsto l'incontro "Informare in Calabrià. Quanto è difficile fare informazione in terra di 'ndrangheta? Quali sono i limiti del mestiere, i rischi che si corrono?''. Ne parleranno Giuseppe Baldessarro, giornalista de Il Quotidiano della Calabria, Manuela Iatì, giornalista di Sky, Arcangelo Badolati, caposervizio della Gazzetta del Sud, Pietro Comito, giornalista di Calabria Ora, Filippo Veltri, direttore di Ansa Calabria, Lucio Musolino, giornalista de Il Fatto e Pietro Melia, giornalista Rai Calabria. A discutere con loro Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Lirio Abbate, giornalista de L'Espresso e direttore artistico del Festival.

    Don Ciotti "Peccato mancanza di sapere". "Se c'é un peccato oggi è la mancanza di sapere". A dirlo è stato don Luigi Ciotti, presidente di Libera, intervenendo nel dibattito "Informare in Calabria" che ha aperto la rassegna "Trame, Festival dei libri sulle mafie". Accanto a lui i giornalisti Giuseppe Baldessaro del Quotidiano della Calabria, Manuela Iatì di Sky, Arcangelo Badolati, caposervizio della Gazzetta del Sud, Pietro Comito di Calabria Ora, Filippo Veltri, responsabile di Ansa Calabria, Lucio Musolino de 'Il Fatto' e Lirio Abbate, dell'Espresso e direttore artistico del festival. "La cultura - ha aggiunto don Ciotti - dà gli strumenti per essere più liberi. La conoscenza permette di rispondere e difendersi. E basta parlare di solidarietà a chi ha ricevuto atti intimidatori. E' retorico. Bisogna parlare di corresponsabilità. La solidarietà è diventata d'ufficio".

    Procuratore Grasso "Società mostri voglia reazione": "Con tutto il rispetto per le manifestazioni e tutte le iniziative, poi abbiamo bisogno di qualcosa di concreto, di atti che fanno vedere una volontà di reazione ad una volontà mafiosa". A dirlo è stato il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che stasera parteciperà, a Lamezia Terme, a "Trame. Festival dei libri sulle mafie", per parlare del suo libro "Per non morire di mafia". "Certamente - ha aggiunto - senza la pressione ed il lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura e senza questi stimoli ad una maggiore partecipazione, sarebbe difficile ottenere dei risultati. Quindi ci vuole sia l'uno che l'altro. Se in un carro a due ruote si muove solo quella della magistratura e delle forze di polizia, quella parte dello Stato che si impegna, e non si muove l'altra, quella della società civile, delle altre istituzioni, dell'imprenditoria, e di tutta quella fascia sociale che spesso danno più forza alla mafia, la ruota si muove ma il carro resta sempre in un posto".

    Sindaco Speranza: "Il festival dei libri sulle mafie è una grande idea culturale, un'iniziativa innovativa di risonanza nazionale che farà di Lamezia nei prossimi giorni la capitale dell'antimafia". Ad affermarlo è il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, in merito al festival dei libri sulle mafie "Trame" che si svolge a Lamezia Terme da oggi fino a domenica sera. "Questo festival - ha aggiunto - va a colmare un vuoto presente nel Paese: per la prima volta in Italia una manifestazione del genere viene ospitata, non da una grande capitale della cultura italiana, ma da una bella e positiva città del Sud che vuole, per qualche giorno, rappresentare le energie migliori della nostra terra. Siamo fieri e orgogliosi di accogliere uomini di cultura, giornalisti, magistrati, scrittori, giovani che in vari modi hanno scritto di mafia". "Questo festival - ha concluso Speranza - è importante per l'effetto che potrà avere sulle nostre giovani generazioni. Lo dedichiamo a don Tonino Vattiata, il parroco della frazione Pannaconi di Cessaniti ed esponente di Libera al quale è stata incendiata la macchina nei giorni scorsi, ai ragazzi della cooperativa Valle del Marro che gestiscono i terreni confiscati ai Mammoliti di Castellace di Oppido Mamertina, che hanno subito l'incendio di un uliveto e ai giovani giornalisti calabresi e alle loro famiglie, che vivono doppiamente il dramma della precarietà del loro lavoro e subiscono intimidazioni".

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