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    Aumentano i migrantes italiani all'estero: sono 4.1 mln più di 100mila

     

     

    Aumentano i migrantes italiani all'estero: sono 4.1 mln più di 100mila

    21 giu 11 I numeri sono decisamente più contenuti rispetto ai grandi esodi di inizi '900, ma gli italiani che vivono all'estero continuano ad aumentare negli ultimi anni: erano circa 3 milioni nel 2006, sono più di 4,1 milioni nel 2011, centomila più dell'anno precedente. Ed è soprattutto dal Sud e dalle isole che si parte. A "fotografare" la diaspora dei nostri connazionali è il sesto Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma. Un rapporto speciale, dedicato ai 150 anni di vita dello Stato unitario, un arco temporale che ha visto circa 30 milioni di italiani fare le valigie e sperare in un futuro migliore in un altro Paese. La fetta più consistente di questa presenza italiana nel mondo proviene dal Sud e dalle isole (quasi due milioni e 300 mila), mentre dal Nord sono un milione e 300 mila e dal Centro 622 mila. Roma, Milano e Napoli le città da dove l'esodo è stato più intenso. Mentre la graduatoria dei Paesi di emigrazione vede in cima l'Argentina (15,8%), seguita da Germania (15,3%), Svizzera (13%), Francia (8,8%) e Brasile (6,9%). Nel complesso, il 56% degli emigrati vive in Europa, il 39,6% nel continente americano, l'1,3% in Africa, lo 0,9% in Asia e il 3,2% in Oceania. L'emigrato è più maschio (52,2%) e l'età prevalente va dai 30 ai 44 anni (25%) o dai 18 ai 29 anni (21,3%). A questo piccolo "esercito" di 4.115.235 connazionali iscritti all'anagrafe dei residenti all'estero alla data del 1 gennaio 2011, vanno poi aggiunti 18 mila studenti universitari che si spostano annualmente all'interno del programma Erasmus e 42 mila iscritti alle università estere, 6.153 operatori "espatriati" per conto delle Ong italiane, centinaia di sacerdoti che assistono le collettività all'estero e migliaia di missionari che operano presso le collettività locali. Le cancellazioni anagrafiche attestano che circa 50 mila vanno all'estero per ragioni di lavoro o di famiglia. Molto più numerosi sono quelli che espatriano per brevi periodi di lavoro; nel 2009, tra i 59.368.000 viaggi di italiani che si sono recati all'estero, 15.358.000 (25,9%) lo hanno fatto per motivi di lavoro, così ripartiti: 19,8% come lavoratori stagionali e frontalieri e 80,2% per altri motivi di lavoro temporaneo (che non comporta la cancellazione anagrafica), di cui 5,9% per partecipare a congressi. "Oggi - dice nella prefazione del rapporto monsignor Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes - siamo tutti chiamati a evitare che la grandezza dell'Italia sia riferita solo a quello che è stato fatto nel passato. Questo è il tempo di chiamare a raccolta le energie migliori, e quindi anche gli italiani che vivono all'estero. Si è parlato tanto dell'assistenza rivolta agli emigrati, ma ora è tempo di parlare dell'assistenza che essi possono dare all'Italia".

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