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    Magistratura Democratica “A Vibo dopo auto in fiamme è ora di reagire”

     

     

    Magistratura Democratica “A Vibo dopo auto in fiamme è ora di reagire”

    20 giu 11 "L'ennesimo atto intimidatorio, l'ennesima violenza al territorio ci ricordano, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non è più possibile restare chiusi nelle nostre monadi delle agiata vite borghesi". Lo afferma Fabio Regolo, giudice del Tribunale di Vibo Valentia, e segretario di Magistratura Democratica del distretto di Catanzaro, in relazione all'intimidazione subita da don Tonino Vattiata, esponente di libera, al quale è stata incendiata l'automobile. "Non è più possibile - aggiunge - mantenere le distanze, farsi lambire dai problemi, risvegliarsi dal torpore nelle 24 ore che seguono un fatto tragico e poi, ipocritamente, d'un tratto tornare subito dopo nella distratta routine quotidiana. E' ora di darsi una scossa e passare tutti insieme all'impegno antimafia che non deve essere qualcosa di vuoto, di indecifrabile, ma un movimento che prende corpo, che si munisce di gambe capaci di far avanzare le idee di legalità, tolleranza e solidarietà, punti di riferimento per un'esistenza che voglia essere vita e mera sopravvivenza". "Magistratura Democratica distretto di Catanzaro - prosegue Regolo - manifesta la propria sentita solidarietà a don Tonino, compagno di tanti viaggi, e promette costante impegno contro questi barbari del nuovo millennio che voglio rubarci il futuro. Ricordate, cari cittadini, il vostro domani sarà il risultato del vostro presente, quindi sveglia, liberatevi dalle catene del torpore, perché ogni piccolo gesto, ogni piccola rivendicazione di diritti, ogni adempimento di un dovere, ogni gesto di rispetto sia pure della più elementare delle regole della convivenza civile è un grande passo contro l'ndrangheta. Combattere la mafia si può e si deve, ma è necessario combatterla prima di tutto dentro di noi, nelle nostre coscienze, nel nostro stile di vita". "Parlate - conclude Regolo - gridate fino a squarciarvi la gola, svegliate i vostri vicini, pretendete dai vostri rappresentanti istituzionali l'etica della responsabilità, attivatevi, il mondo deve sentire che la società civile non vuole più violenza, non tollererà più altro sangue, ma vuole la possibilità di vivere in libertà, all'insegna della legalità".

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