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    Ionta: problema traduzioni da carcere tutto calabrese

     

     

    Ionta: problema traduzioni da carcere tutto calabrese

    14 giu 11 "Il problema è sì di risorse, ma soprattutto di modelli operativi nello spostamento dei detenuti in Calabria". Il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, ha deciso di intervenire subito, non appena il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, ha lanciato l'allarme sul rischio di non celebrare processi vista l'impossibilità per il carcere di reperire a credito carburante per i mezzi con cui la polizia penitenziaria trasferisce in Tribunale i detenuti imputati. Un uomo di fiducia di Ionta si recherà domani in Calabria per parlare con i responsabili dei provveditorati di Catanzaro e di Reggio Calabria, oltre che con i direttori dei penitenziari interessati. L'obiettivo sarà quello di riorganizzare il sistema traduzioni in Calabria dove - spiega Ionta all'ANSA - "i numerosi arresti degli ultimi mesi sono divenuti processi, e dal momento che bisogna tenere ben distinti i capi rispetto ai gregari (della 'ndrangheta, ndr), le sedi detentive sono diventate numerose e implicano diversi trasferimenti per la celebrazione dei processi''. Secondo Ionta, dunque, è "vero che con l'ultima finanziaria c'é stato un ulteriore taglio ai fondi dell'Amministrazione penitenziaria, specialmente su capitoli di bilancio vitali come le missioni del personale, gli straordinari e il vitto ai detenuti", ma - spiega - "questo è un problema al momento avvertito solo in Calabria". Ogni anno in tutta Italia la polizia penitenziaria compie 330mila traduzioni di detenuti. In Calabria, secondo una stima del Dap, almeno il 6% dei trasferimenti di detenuti potrebbe essere evitato, con un risparmio di soldi che in assenza di fondi per la benzina può risultare importantissimo. "Chiederemo la collaborazione dell'autorità giudiziaria perché - spiega Ionta - se la convalida degli arresti avvenisse in carcere le traduzioni non sarebbero necessarie". Gli interrogatori dei detenuti in carcere e la convalida degli arresti in flagranza nelle strutture della forza di polizia che procede sono dunque due possibili soluzioni per tamponare l'emergenza. "Poi, con la manovra di assestamento, speriamo di avere più fondi nei prossimi mesi per far funzionare la macchina". Benzina necessaria permettendo.

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