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    Spot Regione costato 2.5 mln di euro. Scopelliti "E' innovativo"

     

     

    Spot Regione costato 2.5 mln di euro. Scopelliti "E' innovativo"

    08 giu 11 Quella con i Bronzi di Riace animati è la terza campagna di comunicazione negli ultimi quattro anni prodotta e diffusa dalla Regione Calabria. Queste le cifre del costo della varie campagne, secondo quanto si è appreso negli uffici della Regione Calabria. Quella attuale ha un costo di due milioni e mezzo di euro, di cui 50 mila per la produzione. Quella di Oliviero Toscani nel 2007 ebbe un costo di 170 mila euro come produzione e post-produzione e di due milioni 860 mila euro per la veicolazione, per un totale di 3.030.000 euro. Quella con Gattuso, dal 2008 al 2010, ebbe un costo di produzione e post-produzione di 645 mila euro, con una veicolazione nel 2009 che costò 4.257.000 euro e 2.698.000 nel 2010. La sponsorizzazione triennale con la Federazione italiana gioco calcio ebbe un costo di 1.800.000 euro, per un totale, quindi, di 9.400.000. Tutto iva escluso.

    Scopelliti "E' innovativo". "Sono francamente divertito da queste polemiche. I blog sono in queste ore intasati di commenti e, guarda caso, la stragrande maggioranza condivide l'originalità del progetto e l'idea innovativa, la concezione di trasmettere un messaggio che riesce ad attrarre l'attenzione": commenta così il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, le polemiche di questi giorni su uno spot per la stagione turistica della stessa regione, nel quale compaiono i Bronzi di Riace animati. "La creazione dello spot - dice Scopelliti - è frutto del lavoro di giovani calabresi e vorrei sottolineare che il costo dello stesso spot è di appena 50 mila euro, un'autentica inezia rispetto ai costi esorbitanti del passato, con nessuna commissione pagata ad agenzie intermediarie. Oggi - prosegue Scopelliti - lo spot ha creato un dibattito e sicuramente tutto questo fa bene alla Calabria e questo stesso dibattito dà anche più forza alla nostra idea di lavorare per una Calabria positiva e nuova. Non voglio sfuggire all'oggetto della polemica, cioé l'utilizzo dei Bronzi: tutti hanno sempre parlato della bellezza e dell'unicità delle due statue. Oggi vogliamo far parlare della loro unicità e anche della loro vitalità, che ha acceso un dibattito, torno a ripetere, positivo per la nostra regione. Ma da qui a dire che i due Bronzi sono 'tamarri' o che li abbiamo offesi o dissacrati credo ce ne corra. Anzi: mi viene proprio da ridere. E mi domando: della Gioconda liscia, gassata o Ferrarelle chissà questi critici cosa hanno pensato? Oppure sui bagni d'autore a Milano, o meglio i bagni chimici creati da Oliviero Toscani sempre con la stessa Gioconda di Leonardo? O la Statua della Libertà con i jeans della Levis? O ancora del David di Michelangelo ciccione diffuso via web dalla Federazione dei Giochi olimpici della Germania? O il David della Mc Donald's? E potrei continuare a lungo. Come mai su questo non si è mai creato scandalo? Al Museo Planning Exhibition Hall di Pechino sarà possibile ammirare dei capolavori artistici, quadri e sculture che hanno fatto la storia dell'arte mondiale, animati con la tecnologia 3D, che si muovono e parlano come persone in carne ed ossa. Consiglierei a Settis, sovrintendenti, studiosi, archeologi e critici di non andare a quella mostra in Cina, magari potrebbero essere colti da malori. Insomma, non abbiamo dissacrato o offeso alcuno. La stagione della nuova Calabria passa anche attraverso questi messaggi di originalità, discontinuità e di azioni innovative e vincenti".

    Ripreso anche dal Corsera. Le polemiche a cui ha fatto riferimento il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, nella sua dichiarazione odierna hanno trovato oggi un eco con un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera. Stella fa anche riferimento ad una serie di prese di posizione comparse sul Quotidiano tra cui una del professor Salvatore Settis. Quest'ultimo aveva affermato che "lo spot che arrossendo di vergogna ci toccherà vedere in tv nelle prossime settimane esibisce i due venerandi Bronzi trasformati in giovanottoni volgarissimi e abbronzati, degni del seguito di Cetto La Qualunque, che fanno a pari e dispari esibendo chiappe e quant'altro". Stella, nel suo articolo, scrive che "I Bronzi di Riace in versione giovanottoni che nella pubblicità della Calabria fanni 'pari montagna, dispari mare' mostrando chiappe e pudenda come due bulli di un club nudista hanno lasciato molti calabresi a bocca aperta: 'Ma e' questo il modo di trattare due capolavori?'". Stella cita poi un appello sottoscritto dall'archeologo Battista Sangineto e scrive che "dopo aver citato Antonio Albanese definendo lo spot 'qualunquemente autodenigratorio' di che in quel filmino i nobili bronzi sembrano dei 'tamarri'".

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