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    Agguato S.Costantino, killer in manette, aveva ancora la pistola

     

     

    Agguato S.Costantino, killer in manette, aveva ancora la pistola

    04 giu 11 Gli ha sparato al volto, tenendo la pistola a poco distanza dal viso della sua vittima. Sette colpi, cinque dei quali andati a segno, che non hanno lasciato scampo a Giuseppe Prostamo, di 60 anni, pregiudicato, ritenuto un esponente di spicco della cosca Tavella - Prostamo - Pititto di San Giovanni di Mileto, ucciso stamani nella piazza centrale di San Costantino Calabro, paesino del vibonese. Ma nella fuga, il presunto assassino ha avuto la sfortuna di incappare in una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia accorsa per cinturare la zona del delitto alla ricerca degli autori, facendosi trovare con addosso una pistola con matricola cancellata dello stesso calibro di quello usato per il delitto e nel caricatore un numero di proiettili mancanti uguale a quelli sparati a San Costantino Calabro. E così Francesco Pannace, di 24 anni, agricoltore, già noto alle forze dell'ordine e ritenuto contiguo alla cosca Fiaré - Gasparro - Razionale di San Gregorio d'Ippona, è stato arrestato con l'accusa di omicidio. Un caso risolto in poche ore che, nonostante la personalità dei protagonisti, non sarebbe da ricondurre ad uno scontro tra cosche della 'ndrangheta. Tanto che l'inchiesta è rimasta alla Procura di Vibo Valentia e non è passata alla Dda di Catanzaro. Ad armare la mano di Pannace, secondo le prime indagini dei carabinieri della Compagnia che insieme ai colleghi del reparto operativo di Vibo Valentia hanno condotte le indagini coordinate dai pm Pesce e Sirgiovanni, sarebbero stati contrasti personali nati con Prostamo. La vittima, stamani, si è fermato in una tabaccheria nella piazza di San Costantino Calabro ed ha acquistato un gratta e vinci. Quindi è uscito e si è seduto nella sua auto, una Toyota Rav4 per tentare la fortuna. Ed invece quel gesto lo ha portato alla morte. Il killer si è avvicinato, ha infilato la pistola nell'abitacolo ed ha fatto fuoco. Quindi è fuggito a bordo di un ciclomotore Yamaha Mbk. Lo stesso modello in sella del quale è stato trovato Pannace. Sul luogo del delitto, oltre ai carabinieri, sono arrivati ben presto i parenti della vittima che si sono lasciati andare a scene di disperazione. Uno di loro ha anche colpito alla nuca un fotografo. L'arresto ha particolarmente soddisfatto il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, che ha parlato di una "Particolare soddisfazione per la capacità operativa dell'arma dei carabinieri sia a livello investigativo sia a livello di controllo del territorio, fondamentale per individuare l'autore dell'omicidio". "C'é un positivo 'modello Vibo Valentia' - ha aggiunto Spagnuolo - che è portato avanti dalle istituzioni sia in campo preventivo che repressivo. Tutto ciò ha fatto sì che quasi tutti gli omicidi compiuti sul territorio di competenza della Procura di Vibo Valentia siano stati risolti ed in tempi rapidi. Bisogna ringraziare questi investigatori che in condizioni operative difficilissime portano avanti, tutti i giorni, il loro lavoro".

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