Giornalista minacciato si costituisce parte civile - Nuova Cosenza Quotidiano Digitale

Giornalista minacciato si costituisce parte civile

01 giu 11 Il tribunale di Palmi ha accolto la richiesta di costituzione parte civile presentata da Agostino Pantano, ex redattore del giornale Calabria Ora, nell'ambito di un procedimento che vede imputato un impiegato del Comune di Gioia Tauro che, secondo le risultanze delle indagini coordinate dalla Procura, avrebbe tentato di commettere violenza contro il cronista. A renderlo noto è lo stesso giornalista in un comunicato. "Pantano, difeso dall'avvocato Naso - è scritto nella nota - aveva sporto denuncia contro ignoti per una telefonata anonima arrivatagli sul cellulare il 5 giugno del 2009, quando era responsabile della redazione di Gioia Tauro del suo ex giornale. Qualcuno, profferendo anche diversi epiteti scurrili e frasi offensive, aveva simulato la contestazione del contenuto di un articolo scritto dal giornalista e relativo alla condotta di alcuni dipendenti comunali gioiesi e del sindaco di allora. Pantano, dopo aver appreso della volontà dell'anonimo telefonista di non presentarsi con nome e cognome, chiedeva allo stesso se avesse l'intenzione di inviare al giornale una qualche richiesta di rettifica, ricevendo anche in questo caso una risposta negativa.Da qui l'ipotesi della Procura che, formulando come capo d'imputazione il tentativo di violenza privata, ritiene che l'intento di chi ha telefonato fosse quello di intimorire Pantano e avvisarlo per il futuro". "All'epoca la violenza subita dal giornalista, avvenuta nel clima rovente che aveva accompagnato lo scioglimento per mafia del consiglio comunale di Gioia Tauro e l'arresto dei vertici pro tempore dell'amministrazione - prosegue la nota - aveva suscitato l'immediata reazione dell'allora direttore di Calabria Ora, Paolo Pollichieni, che in un editoriale aveva ricordato le criminali 'attenzioni' di cui precedentemente era rimasto vittima il cronista, impegnato fra l'altro in una lunga inchiesta sugli scandali al Palazzo di città che coinvolgevano politici e dipendenti. Fra le altre cose Pantano in precedenza aveva subito il taglio di una gomma della propria vettura parcheggiata nei pressi della redazione di Gioia Tauro ed era stato allontanato dal Municipio durante una conferenza stampa indetta dal sindaco. Pollichieni, ribadendo il sostegno del giornale al cronista, si era detto convinto che la prontezza del lavoro degli inquirenti avrebbe portato a far luce sulle motivazioni della minaccia, ed infatti lo stesso giorno della pubblicazione dell'editoriale del direttore il dipendente comunale si presentava al commissariato di Gioia Tauro, ammettendo il tenore allusivo della telefonata e fornendo una versione dei fatti che non ha convinto la Procura di Palmi". "Ringrazio gli investigatori, la Procura e il Tribunale che anche in questo caso non hanno sottovalutato la gravità della mia denuncia - afferma Pantano -. Ho deciso di costituirmi parte civile perché i fatti di cui sono rimasto vittima si ripetono, da qualche anno a questa parte, con cadenza impressionante specie in Calabria, dando il senso di una patologia eversiva trasmessa da chi, ordendo la sua trama nell'oscurità attraverso telefonate anonime, taniche di benzina, colpi di pistola, lettere minatorie, tenta di colpire il sistema democratico con attacchi al principio costituzionale della libertà di stampa. Ritengo che qualsiasi forma garantita dallo Stato sia utile per tutelare il diritto dei cittadini ad avere una informazione libera da condizionamenti di ogni genere, colpendo chi si macchia di tali crimini e fornendo così la conferma circa l'assoluta volontà delle istituzioni di non lasciare soli, in questa opera di tutela, i giornalisti e le associazioni sindacali come Ossigeno per l'informazione che all'interno della Federazione nazionale della stampa denuncia ripetutamente il rischio di una sottovalutazione di un problema che ha valenza nazionale"