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    Operazione Doppia Sponda, 10 arresti nella Piana di Gioia

    Piana Gioia Tauro 

     

    Operazione Doppia Sponda, 10 arresti dei CC nella Piana di Gioia

    25 gen 11 Dieci persone sono state arrestate questa mattina dai carabinieri a Gioia tauro nell'ambito dell'operazione "Doppia Sponda" su disposizione del Gip del Tribubunale di Palmi. I dieci indagati a vario titolo, dovranno rispondere di furto aggravato, spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi. Tra gli arrestati figura anche una persona già ritenuta responsabile del tentato omicidio del cittadino ghanese, avvenuto nel gennaio del 2010 a Rosarno durante le rivolta degli extracomunitari. In questa circostanza, il giovane con l’autovettura aveva investito un manifestante. Da questo tentativo di omicidio durante la rivolta degli immigrati africani del gennaio 2010 hanno preso il via le indagini che hanno portato all’inchiesta della Procura della Repubblica di Palmi. L'accusa e' quella di aver gestito un giro di spaccio di droga e furti.

    L'unica donna coinvolta nell'operazione 'Doppia sponda', che questa mattina ha portato a dieci arresti dei carabinieri a Rosarno e nella piana di Gioia Tauro, e' la madre 78enne di Giuseppe Ceravolo, uno dei principali indagati. Il ruolo svolto da Romana Rappazzo e' tutt'altro che secondario. Secondo quanto emerso dalle indagini, subito dopo l'arresto del figlio (avvenuto nel gennaio scorso per aver tentato di investire un extracomunitario durante la rivolta di Rosarno), andando a colloquio in carcere, aveva ricevuto e attuato le sue direttive sulla gestione dello spaccio di droga. In particolare Ceravolo le ha indicato come e con chi tenere i rapporti, soprattutto con i debitori. Inoltre ha nascosto alcune armi che erano nelle disponibilita' del figlio. Le indagini dei carabinieri hanno appurato anche i canali di rifornimento dello stupefacente, che arrivava da Messina e veniva spacciato nel reggino e nel catanzarese.

    Tra le persone nei confronti delle quali sono state eseguite le ordinanze di custodia cautelare infatti, c'è Giuseppe Ceravolo, accusato di essere a capo del gruppo criminale, già arrestato con l’accusa di avere investito volontariamente l’immigrato durante la rivolta e da allora ancora detenuto. Seguendo i movimenti di Ceravolo, i carabinieri sono riusciti ad individuare il gruppo di persone contro le quali sono stati poi emessi i provvedimenti restrittivi, "composto – ha detto il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo – da giovani dalla grande capacità delinquenziali e di elevato spessore criminale. Grazie alle indagini dei carabinieri è stato tolto di mezzo un pericolosissimo gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti, a reati contro il patrimonio comprese le rapine e contro le persone. Un gruppo che aveva anche una consistente disponibilità di armi".

    Tra le persone nei confronti delle quali sono state eseguite le ordinanze di custodia cautelare, secondo quanto è stato riferito nel corso di un incontro con i giornalisti nella Procura della Repubblica di Palmi, c'é Giuseppe Ceravolo, accusato di essere a capo del gruppo criminale, già arrestato con l'accusa di avere investito volontariamente l'immigrato durante la rivolta e da allora ancora detenuto. Seguendo i movimenti di Ceravolo, i carabinieri sono riusciti ad individuare il gruppo di persone contro le quali sono stati poi emessi i provvedimenti restrittivi, "composto - ha detto il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo - da giovani dalla grande capacità delinquenziali e di elevato spessore criminale. Grazie alle indagini dei carabinieri è stato tolto di mezzo un pericolosissimo gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti, a reati contro il patrimonio comprese le rapine e contro le persone. Un gruppo che aveva anche una consistente disponibilità di armi".

    Le persone arrestate sono Raffaele Ceravolo, 31 anni, di Rosarno; Romana Rappezzo (78) di Rosarno; Antonio Lemma (25) di Rosarno; Rocco D’Agostino (29) di Rosarno; Angelo D’Agostino (29) di Rosarno; Diego Falleti (21) di Rosarno; Ginacarlo Callà (26) di san Pietro di carità; Franco Simone Bevilacqua (30) di Catanzaro; Massimo Berligeri (33) di Catanzaro. I servizi investigativi dei Carabinieri hanno consentito di accertare la presenza di una fiorente attività di spaccio di cocaina e eroina e che l'organizzazione disponeva anche di armi da fuoco.

     

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