Operazione antidroga dalla PS nel vibonese: 39 arresti

Operazione antidroga "Ghost" dalla PS nel vibonese: 39 arresti

25 gen 11 Una vasta operazione antidroga, denominata "Ghost" e' stata portata a termine nella provincia di Vibo Valentia, nella quale la Polizia di Stato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip dal Tribunale di Catanzaro, ha arrestato 39 persone per spaccio di sostanze stupefacenti e associazione a delinquere. L'inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ha portato all'identificazione dei responsabili di centinaia gli episodi di spaccio di cocaina, marijuana e hascisc avvenuti nel vibonese. Centinaia gli episodi di spaccio documentati dagli investigatori della squadra mobile della questura di Vibo Valentia nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. In manette sono finiti, a vario titolo, Sabatino Piero, Zupo Antonino, Giampà Luigi, Ceravolo Gianfranco, Sabatino Vincenzo, Serravate Stefano, Nardo Pietro, Macrì Antonino, Mazzotta Salvatore Francesco, Macrì Girolamo, Chiera Bruno, La Manna Vincenzo, La Pietra Giuseppe, Mazzotta Filippo, Monardo Domenico, Namia Alfonso, Sabatino Bruno, Idà Francesco, Cosentino Giosuè, Cagliati Nazzareno, Emmanuele Giovanni, De Masi Giuseppe, Capomolla Giuseppe e Capomolla Vincenzo, Mazzotta Giuseppe e Bertucci Giuseppe. Ciconte Bruno, Cocciolo Domenica, Capomolla Maria Giovanna, Iennarella Rosaria, La Manna Rosaria, Adorisio Menno, Granato Caterina, Romano Francesco, Donato Danilo, Grillo Domenico, Pulitano Daniele, Sciarrone Francesco, Carnovale Gabriele e Brogna Vincenzo.

I dettagli dell'operazione, denominata “Ghost”, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, in questura, alla presenza del procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo e del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. La droga arrivava a Vibo dal nord Italia, veniva trasferita in un capannone a Gerocame, dove veniva shakerata e divisa in dosi pronte allo spaccio. La filiera criminosa avveniva tutta all’interno del laboratorio di confezionamento, dove andavano a rifornirsi i pusher della zona. Ruolo predominante hanno avuto le donne, esse non solo erano delegate allo spaccio, ma fungevano anche da vedette per un controllo serrato sul territorio. Alcune delle donne sono attualmente agli arresti domiciliari perché incompatibili col regime carcerario avendo figli piccoli. Il giro d’affari rendeva in media 5mila euro al giorno, l’indagine durata un anno e condotta con sofisticate apparecchiature moderne oggi ha portato allo smantellamento della filiera e al sequestro di 1 kg e mezzo di cocaina purissima pronta per essere immessa sul mercato.

Ghost, è un nome che indica una località fantasma, difficile da raggiungere così come quella di contrada "Felicetto" dove sono stati scoperti un deposito ed una raffineria di sostanze stupefacenti, cocaina soprattutto, che veniva portata e lavorata li per poi essere immessa sul mercato. L’attività iniziata nel gennaio 2008, come hanno precisato nella conferenza stampa il procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Lombardo, Giuseppe Borrelli, il neo questore di Vibo Giuseppe Cucchiara, il capo della mobile Maurizio Lento ed il vice Eamanuele Rodonò, fruttava anche 5.000 euro al giorno e dava da vivere a decine di famiglie in cui anche le donne svolgevano dei ruoli importanti tra cui quello di sorveglianza dei luoghi. Gli agenti infatti per poter piazzare le telecamere, alcune delle quali sono state messe fuori uso a fucilate, hanno dovuto lavorare con assiduità ed astuzia per eludere i controlli.