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    Sequestrati a Mendicino dalla Finanza beni del boss Matteo Messina Denaro

     

     

    Sequestrati a Mendicino dalla Finanza beni del boss Matteo Messina Denaro

    20 gen 11 Anche in provincia di Cosenza, precisamente a Mendicino, piccolo centro a due passi dal capoluogo, sono stati sequestrati alcuni beni appartenenti ai fiancheggiatori del boss dei boss, ancora uccel di bosco, il potente e ricercatissimo Matteo Messina Denaro. L'operazione portata a termine dalla Fiamme Gialle del Gico del Nucleo di Polizia tributaria di Palermo e del Servizio centrale d'investigazione sulla criminalita' organizzata di Roma, su disposizione della sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani ha visto la confisca di beni mobili ed immobili per 22 milioni di euro a presunti membri del clan Messina Denaro tra cui un cugino del boss. Nella rete della finanza aziende commerciali, immobili, terreni e disponibilita' finanziarie, intestati o comunque riconducibili a una serie di soggetti vicini al superlatitante. I destinatari del provvedimento erano stati arrestati nel giugno del 2009 per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione "Golem". L'accusa e' quella di aver favorito la latitanza del boss. I destinatari del provvedimento sono: Mario Messina Denaro, 58 anni di Castelvetrano, cugino del boss, Francesco Luppino, 55 anni, di Campobello di Mazara, Vito Angelo Barruzza, 46 anni, originario di Baden (Svizzera), Leonardo Bonafede, 38 anni, di Campobello di Mazara,Salvatore Dell'Aquila, 49 anni, di Campobello di Mazara, Franco Indelicato, 41 anni, di Campobello di Mazara, e Leonardo Ferrante, 46 anni, di Trapani. Tutti accusati di avere agevolato la latitanza di Messina Denaro e di avere contribuito a mantenere un costante collegamento tra questi, gli affiliati e i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Tra i beni sottoposti a sequestro numerosissimi rapporti di conto corrente, depositi, libretti al portatore. Questo l'elenco completo dei beni sequestrati ai fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Il valore dei beni ammonta a 22 milioni di euro:

    nr. 5 immobili situati nel territorio tra i comuni di Castelvetrano (TP) e Mendicino (CS), nonché nr. 1 fabbricato industriale sito nel comune di Castelvetrano (TP), tutti riconducibili a Mario Messina Denaro cugino del noto latitante; nr. 4 immobili e diversi terreni situati nel territorio dei comuni di Castelvetrano e Partanna - (TP) - tutti riconducibili a Leonarto Ferrante; nr. 2 immobili, di cui nr. 1 a destinazione industriale, e nr. 1 terreno, tutti situati nel territorio tra i comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara - TP -, riconducibili a Francesco Luppino; nr. 1 immobile e numerosi terreni situati nel territorio del comune di Campobello di Mazara (TP), tutti riconducibili a Salvatore Dell'Aquila; nr. 2 immobili e diversi terreni, situati nel territorio tra i comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara - TP -, tutti riconducibili a Leonardo Bonafede; nr. 2 appartamenti situati rispettivamente nel territorio dei comuni di Campobello di Mazara (TP) e Piacenza, riconducibili a Vito Angelo Barruzza; intero capitale sociale e relativo complesso dei beni costituiti in azienda, di numerose ditte e società operanti nel territorio della provincia di Trapani, soprattutto nella lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli. Tra le stesse spiccano, per la localizzata importanza nel rispettivo settore di operatività: a) la “FONTANE D’ORO S.A.S. DI INDELICATO FRANCO & C.”, con sede a Campobello di Mazara (TP), azienda operante nel settore della trasformazione di prodotti della molitura; b) la ditta “FORTE BENVENUTA” a Castelvetrano (TP), operante nel settore della lavorazione e trasformazione prodotti caseari; c) la Piccola Società Cooperativa a.r.l. “TRACTOR MARKET”, a Partanna (TP), operante nel settore della commercializzazione di mezzi agricoli; sequestrati anche numerosissimi rapporti di conto corrente, depositi, libretti al portatore intrattenuti dagli stessi presso diversi istituti di credito ed uffici postali sul territorio siciliano e nazionale.

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