Processo cent'anni di storia, tornano in carcere in sei

20 gen 11 Sei persone, condannate in primo grado a pene variabili dai 5 ai 12 anni, sono state arrestate stamani dagli agenti della polizia di Stato in provincia di Reggio Calabria e Roma condannati nell'ambito del processo "Cent'anni di storia", che ha fatto luce sulle infiltrazioni delle cosche nel porto di Gioia Tauro. L’operazione è stata compiuta dagli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria e Roma, dal personale del servizio centrale operativo e dei commissariati di Gioia Tauro e Palmi. Le persone arrestate sono: Giuseppe, Antonio e Natale Alvaro, rispettivamente di 80, 37 e 51 anni. In carcere di nuovo anche P.D., 47 anni di Mentana (Rm) gestore della società cooperativa “Lavoro” di Roma, così come G. M., 47 anni di Catanzaro, condannato che avrebbe coadiuvato P.D. C.G. 45 anni, di Roma è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Anche il liquidatore della società “All services”, nominato dal governo, era stato condannato a 5 anni di reclusione. Le condanne dello scorso ottobre colpirono soprattutto la classe dirigente implicata nel processo: D., infatti, è un romano venuto in Calabria per acquisire rilevanti attività economiche, costituite dal complesso aziendale della società cooperativa in liquidazione “All Services”. Il ripristino dei provvedimenti restrittivi è stato disposto dai giudici della Corte d’assise di Palmi dinanzi ai quali si era svolto il processo contro le cosche dei Piromalli, Molè e Alvaro. Le indagini furono coordinate dal Procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Michele Prestipino, e dal sostituto della Dda, Roberto Di Palma. Nel corso delle indagini era emerso l’interessamento delle cosche mafiose per la gestione di alcune società operanti all’interno del porto di Gioia Tauro.