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    Stroncato dal maltempo uno dei 53 larici "Giganti della Sila"

     

     

    Stroncato dal maltempo uno dei 53 larici "Giganti della Sila"

    22 feb 11 Stroncato dal maltempo uno dei 53 “Giganti della Sila”. La pianta monumentale di pino laricio, fa parte della omonima Riserva Naturale Biogenetica Guidata in localiltà Fallistro-Camigliatello (CS). A darne notizia l’ Ufficio territoriale per la biodiversità del Corpo Forestale dello Stato Cosenza comunica che nella notte tra il 20 ed il 21 febbraio la pianta n.4 della Riserva Naturale Biogenetica Guidata “I Giganti della Sila” ha subìto gravi danni a causa del maltempo. Le dimensioni dell’esemplare erano pari a mt.40 di altezza da terra (dimezzata), cm142 di diametro a petto d’uomo, volume del legname mc 34. La stroncatura è stata stimata essere pari a circa 20 mt di altezza ed il volume di necromassa legnosa, si aggiunge ora a quello della pianta n.3. La perdita di biodiversità specifica al livello di specie, spiega il vice questore aggiunto del Corpo Forestale dello Stato, ing. Vincenzo Perrone, amministatore della Riserva, vede lievemente ridursi alcuni indici di biodiversità; in particolare se viene considerata la specie dominante tutelata dal DM n.426 del 21/07/1987. La riduzione è minore se invece viene valutata tenendo presenti le più recenti norme di tutela relative al SIC (Sito di Importanza Comunitaria) “Bosco di Fallistro” IT9310080 e la ZPS (Zona a Protezione Speciale) “Sila Grande” a vantaggio degli organismi che prediligono habitat con molto legno a terra, ivi compresi insetti che si consideravano estinti come il "Cucujus cinnaberinus. La Riserva Naturale dello Stato è attualmente gestita dal Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con il Parco Nazionale della Sila, ed è méta di decine di migliaia di visitatori l’anno, provenienti da tutto il mondo. E’ stata istituita nel 1987 in seguito ad da un accordo tra l’ex ESAC, proprietario del terreno, ed il Corpo Forestale. Il gruppo cui appartiene la pianta monumentale stroncata è considerato un residuo della maestosa “Sylva Brutia” ed è monitorato da illustri studiosi tra cui il Prof. O. Ciancio e S. Avolio e altri come F. Iovino, G. Menguzzato che hanno avviato importanti ricerche sulle pinete vetuste nel parco Nazionale della Sila.

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