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    Inchiesta Poseidone, il PM "Tutti sotto processo"

     

     

    Inchiesta Poseidone, il PM "Tutti sotto processo". Tra loro l'ex Governatore Chiaravalloti e l'ex ass. Basile

    18 feb 11 "Mandare tutti gli imputati sotto processo per tutti i capi d'accusa loro contestati". Questa la richiesta del procuratore aggiunto di Catanzaro Giuseppe Borrelli avanzata oggi nell'ambito dell'udienza preliminare a carico degli indagati coinvolti nell'inchiesta "Poseidone", avviata nel 2005 su presunti gravi illeciti che sarebbero stati commessi nel settore della depurazione in Calabria.

    La richiesta e' giunta a conclusione della requisitoria durata circa due ore, nel corso delle quali il pubblico ministero ha ripercorso gli elementi d'indagine, intercettazioni e consulenze tecniche, ritenute sufficienti per il rinvio a giudizio. Una discussione che ha preso le mosse da una "generale mala gestione del denaro pubblico nel settore della depurazione" che, ha rimarcato il magistrato, risulta ampiamente dimostrata dalle condizioni del mare oltre che dalle caratteristiche e condizioni reali degli impianti di depurazione esistenti, e che lascia chiaramente intuire l'uso "clientelare" che dei relativi fondi e' stato fatto, nel senso che la vera finalità risulta essere stata la spesa e non il funzionamento più efficiente del sistema.

    Borrelli ha poi concentrato l'attenzione sugli specifici fatti oggetto del procedimento, ritenendo che essi consentano di dimostrare l'esistenza di un nucleo di imprenditori e politici tra i quali sarebbe esistito un sodalizio finalizzato all'aggiudicazione dei singoli appalti in concreto incriminati. Di qui la conclusione del pm che sarebbe necessario processare gli imputati, chiamati a rispondere di ipotesi delittuose che, a vario titolo, vanno dall'associazione per delinquere alla concussione, alla falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, favoreggiamento personale, truffa, tentata turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio.

    Tra questi spiccano Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Giunta regionale calabrese, nonché legale rappresentante pro tempore del Commissariato straordinario per l'emergenza ambientale; Domenico Antonio Basile, ex assessore all'Ambiente della Regione Calabria; Giovambattista Papello, ex responsabile unico del procedimento presso l'ufficio del commissario. E poi ancora: Pietro Salvatore Abiuso, 57 anni, di Falerna (Cz), in qualità di responsabile unico del procedimento relativo ai lavori di realizzazione del depuratore di Isola Capo Rizzuto (Kr). Romano Agostini, 70 anni, di Roma, Antonio Caliò, 74 anni, di Catanzaro, Salvatore Russetti, 48 anni, di Catanzaro, Giuseppe Mazzitello, 74 anni, di Limbadi (VV), componenti della commissione giudicante per l'affidamento dell'appalto per la costruzione del nuovo impianto di depurazione di Catanzaro Lido e di vari collettori fognari conche, Mazzitello, dirigente generale del Dipartimento ambiente della Regione Calabria; Rocco Andronaco, 47 anni, nato a Melbourne e residente a Nicotera (VV); Vincenzo Arcuri, 58 anni, di Cariati (Cs), direttore dei lavori relativi all'adeguamento dell'impianto di depurazione di S: Maria del Cedro; Domenico Bagnato, 65 anni, di Reggio Calabria, Commissario delegato per l'emergenza rifiuti per la regione Calabria; Bruno Barbera, 59 anni, di Reggio Calabria, commissario dell'Arpacal; Domenico Bragho', 30 anni, di Vibo Valentia; Francesco Casamento, 38 anni, di Messina, imprenditore; Luigi Cimino, 63 anni, di Napoli, legale rappresentante della Ati Impec srl - Cofain srl; Francesco Antonio Corso, 37 anni, di Filandi; Brunello Cugliari, 43 anni, di Vibo Valentia; Patrizio Cuppari, 38 anni, di Vibo Valentia, Claudio Dicembrini, 57 anni, di Vibo Valentia, responsabile unico del procedimento presso l'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale; Serafino Gallo, 55 anni, di Martirano Lombardo (Cs), responsabile unico del procedimento, Antonio Esposito, 55 anni, di Vibo Valentia, e Asnora Porcaro, 52 anni, di Maida (Cz), componenti dell'ufficio di direzione lavori di potenziamento dell'impianto di depurazione di Scalea, nonche' Luigi Cesare Maria Milillo, 55 anni, di Spezzano Terme (Cs), collaudatore, e Gaetano Manganaro, 58 anni, di Ali' Terme (Me), legale rappresentante dell'Ati Epuroxy, aggiudicataria dei medesimi lavori; Pasquale La Gamba, 34 anni, di Vibo Valentia; Santo Lico, 79 anni, di Vibo Valentia, imprenditore; Luca Mandiello, 30 anni, di Catanzaro; Raffaele Mangiardi, 33 anni, di Catanzaro; Demetrio Melissari, 58 anni, di Reggio Calabria, responsabile del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia; Marco Misiti, 33 anni, di Vibo Valentia; Francesco Nicolace, 53 anni, di Mileto (VV), responsabile del servizio territoriale di ispezione, vigilanza e controllo presso l'Arpacal di Catanzaro; Luciano Pelle, 59 anni, di Antonimia (RC), dirigente di servizio del Dipartimento Ambiente settore 2° dell'assessorato regionale all'Ambiente; Vincenzo Restuccia, 68 anni, di Rombiolo (VV), imprenditore; Rossella Rossi, 32 anni, di Pontedera (Pi). Domenico Sodaro, 47 anni, di Vibo Valentia; Salvatore Fidotti, 39 anni, di Napoli, incaricato della ditta Impec srl. Momentaneamente stralciate sono invece le posizioni di Orsola Reillo, 45 anni, di Lamezia Terme (Cz), componente dell'ufficio di direzione lavori di potenziamento dell'impianto di depurazione di Scalea, ed Enrico Mignolo, 29 anni, di Vibo Valentia, per i quali nelle scorse udienze l'avvocato Francesco Gambardella ha ottenuto una dichiarazione di nullità della richiesta di rinvio a giudizio per omessa notifica dell'avviso di conclusione delle indagini. Ha chiesto il giudizio abbreviato, infine, l'ultimo imputato, Giovanni Angotti, 77 anni, di Colosimi (Cs), componente della commissione giudicante per l'affidamento dell'appalto per la costruzione del nuovo impianto di depurazione di Catanzaro Lido e di vari collettori fognari. Per quest'ultimo il rito alternativo sarà celebrato il prossimo 11 marzo, ma l'uomo ha chiesto di essere esaminato in aula, e sarà sentito il prossimo 26 febbraio. Quel giorno la normale udienza preliminare proseguirà con le arringhe degli avvocati, le cui discussioni dovrebbero concludersi il 28 febbraio, giorno in cui e' attesa anche la decisione del gup, che oggi, prima delle requisitoria del procuratore aggiunto, ha respinto l'ultima eccezione preliminare rimasta da decidere, sulla sua presunta incompetenza territoriale a trattare il caso, avanzata la scorsa volta dall'avvocato Gambardella nell'interesse della stessa Reillo, di Basile, e della Porcaro. L'oramai datata inchiesta "Poseidone" fu avviata nel 2005 dall'allora sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Luigi de Magistris.

    Nel 2007, dopo che la delega all'indagine fu revocata a de Magistris con quello che ha dato il via alle ben note vicende conclusesi con denunce e controdenunce all'autorita' giudiziaria di Salerno, il caso passò al collega Salvatore Curcio, fino ad arrivare, nel 2009 nelle mani del procuratore aggiunto di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, che in 5 mesi l'ha portata a compimento con un avviso di conclusione delle indagini emesso a settembre 2009. Di gennaio 2010, infine, la richiesta di rinvio a giudizio, da cui l'udienza preliminare che, se il calendario di udienze dovesse rimanere invariato, si concluderà a più di un anno di distanza.

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