NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Reati ambientali, in Arpacal minori potranno essere messi alla prova

     

     

    Reati ambientali, in Arpacal minori potranno essere messi alla prova

    14 feb 11 Favorire nel minore, che ha commesso un reato ambientale, l’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei danni provocati ed indurlo a riflettere sulle motivazioni del proprio comportamento. E’ questo uno degli obiettivi del “Progetto Messa alla Prova- intervento di Mediazione / Riconciliazione ex art. 28 D.P.R. 448/88”, che vedrà coinvolti il Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL) e l’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Reggio Calabria del Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia. La convenzione tra i due enti è stata siglata venerdì scorso dal direttore del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Arpacal, dr.ssa Angela Maria Diano, e dal Direttore dell’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Reggio Calabria, dr.ssa Giuseppina Garreffa. Nel dettaglio, con l’accordo raggiunto, che costituisce la prima occasione di collaborazione tra i due Enti, l’Agenzia ambientale calabrese diventa soggetto attivo nell’impegno di recupero sociale dei minori coinvolti nel circuito penale. La convenzione, infatti, prevede l’inserimento del soggetto che ha commesso un reato ambientale, nelle attività di competenza istituzionale dell’Arpacal, nel quadro di un percorso che, appunto, favorisca nel minore l’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei danni cagionati dal reato commesso e di indurlo a riflettere sulle motivazioni del proprio comportamento. Nel processo penale minorile, il giudice può disporre la sospensione del procedimento e la messa alla prova quando ritiene di dover valutare la personalità del minorenne all'esito della prova stessa, impartendo, se è il caso, prescrizioni dirette a riparare le conseguenze del reato e a promuovere la conciliazione del minorenne con la persona offesa dal reato. Decorso il periodo di sospensione, il giudice, tenuto conto del comportamento del minorenne e dell'evoluzione della sua personalità, se ritiene che la prova abbia dato esito positivo, dichiara estinto il reato. A margine della firma della convenzione, la Dott.ssa Garreffa ha dichiarato che “l’attività svolta dal minore in un contesto sociale che offre modelli positivi di vita e di lavoro, può esercitare una forte valenza educativa sulla sua personalità ed indurlo a cogliere le proposte e le opportunità di cambiamento”. “Nel nostro caso – ha dichiarato il direttore del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’ARPACAL, dr.ssa Angela Maria Diano - al minore viene data l’opportunità di conoscere “dall’interno” il lavoro che i nostri tecnici, con competenza e grande professionalità, svolgono sul territorio a protezione dell’ambiente, un bene che è di tutti, per la cui tutela siamo chiamati tutti a collaborare. Conservare la natura significa adottare comportamenti consapevoli atti a tutelarla, ed è di questo messaggio che i tecnici di questa Agenzia si fanno testimoni ogni giorno con il loro lavoro”.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore