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    Processo Fortugno, legale Marciano' "Non era a Locri il giorno del delitto"

     

     

    Processo Fortugno, legale Marciano' "Non era a Locri il giorno del delitto"

    08 feb 11 Giuseppe Marcianò, accusato di essere stato uno degli esecutori dell'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, avvenuto il 16 ottobre del 2005, non era a Locri il giorno dell'omicidio. A sostenerlo è stato il difensore di Marcianò, l'avvocato Menotti Ferrari, nell'arringa fatta nel processo d'appello per l'assassinio di Fortugno, in corso a Reggio Calabria. Marcianò, nel processo di primo grado, conclusosi a Locri in Corte d'assise nel settembre del 2009, è stato condannato all'ergastolo insieme al padre, Alessandro, accusato di essere stato il mandante, e ad altri due imputati, Salvatore Ritorto, che sarebbe stato l'esecutore materiale, e Domenico Audino. L'accusa a carico di Alessandro e Giuseppe Marcianò si basa anche sulle dichiarazioni del pentito Domenico Novella. Secondo Menotti Ferrari (ad ascoltare la sua arringa i sostituti procuratori generali Fulvio Rizzo e Mario Andrigo), Giuseppe Marcianò, nel momento dell'agguato a Fortugno, si trovava in un centro commerciale di Melicucco, alcune decine di chilometri da Locri. Tesi contestata nella loro requisitoria dai rappresentanti della pubblica accusa sia in primo grado che in appello, secondo i quali la presenza di Giuseppe Marcianò a Locri è compatibile con i suoi spostamenti nel giorno dell'omicidio. Menotti Ferrari ha anche negato che Alessandro Marcianò sia stato il mandante dell'omicidio sostenendo che l'imputato non ha mai tentato di preocostituire un alibi per sé e per il figlio, così come sostenuto sempre dal pentito Novella. Il processo riprenderà il 16 febbraio per gli ultimi interventi dei difensori. Il 21 febbraio ci sarà la replica dei procuratori generali, mentre la sentenza è prevista per il 25 febbraio.

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