L'amico del 15enne arrestato "Non volevamo ammazzare" - Nuova Cosenza Quotidiano Digitale

L'amico del 15enne arrestato "Non volevamo ammazzare"

05 feb 11 Non voleva uccidere il padre, ma solo spaventarlo per fargli provare la sensazione di essere aggredito, il quindicenne arrestato per l'omicidio del genitore, Domenico Piccolo, di 51 anni. Lo ha detto l'amico del ragazzo, anche lui arrestato dai carabinieri per concorso in omicidio. Il ragazzo, che ha compiuto 16 anni pochi giorni fa, ha confermato di avere aiutato il parricida per farlo uscire da una situazione drammatica, riferendo che non era solo la moglie di Piccolo ad essere picchiata dall'uomo, ma anche il figlio quindicenne. Tanto che spesso scappava di casa per andare a dormire a casa dell'amico. Il minore, nato in Polonia, ma trasferitosi in Italia subito dopo la nascita, è stato sentito dal Procuratore dei minorenni di Catanzaro, Beniamino Calabrese, e dal sostituto Maria Rita Tartaglia, alla presenza del suo legale, l'avv. Guido Contestabile, e del padre, ed ha ammesso le proprie responsabilità, confermando di essere stato presente nell'appartamento dei Piccolo nel momento dell'omicidio. Il giovane, tuttavia, ha spiegato di avere saputo, così come l'amico, solo dopo essere stato fermato dai carabinieri che Piccolo era morto. Ai magistrati ha detto che il suo ruolo era soltanto quello di portare la pistola giocattolo, che poi è stata recuperata, per intimorire gli altri familiari di Piccolo e non farli intervenire, mentre l'altro ragazzo aggrediva il padre. Il sedicenne è apparso confuso e ad una domanda specifica del suo avvocato se si rendeva conto di quello che aveva fatto, ha risposto "no". "Questi due ragazzi - ha detto l'avv. Contestabile - sono uniti da un sentimento di amicizia, estremizzato in maniera totale".