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    Taglio agli Enti: La protesta dei Sindaci in Consiglio Provinciale di Cosenza

     

     

    Taglio agli Enti: La protesta dei Sindaci in Consiglio Provinciale di Cosenza

    04 feb 11 Si è svolta in una gremitissima Sala delle Adunanze della Provincia di Cosenza la riunione aperta del Consiglio provinciale presieduta da Orlandino Greco per discutere l’unico punto all’Ordine del giorno: “Gli effetti della manovra finanziaria (Legge 30 luglio 2010, n. 122-Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78) sui bilanci degli Enti Locali con particolare riferimento a quelli della Provincia di Cosenza e degli Enti Locali calabresi”. Come si ricorderà, sulle gravissime ricadute che la manovra finanziaria approvata l’estate scorsa avrà sui bilanci degli Enti Locali della Calabria e del Mezzogiorno, il presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, nei giorni scorsi aveva assunto una serie di iniziative finalizzate a sensibilizzare il mondo politico, gli amministratori locali e la cittadinanza e a creare una vasta mobilitazione nei confronti del Governo nazionale. Alla seduta del Consiglio Provinciale odierna, trasmessa in diretta Web, hanno preso parte tantissimi cittadini, i Consiglieri regionali Talarico (Idv), Guccione (Pd) e Mirabelli (API), amministratori locali, rappresentanti del mondo politico, economico, sindacale, culturale e sociale e quasi tutti i sindaci della provincia di Cosenza con fascia tricolore. I lavori sono stati introdotti dal presidente della Provincia di Cosenza che ha spiegato i motivi che hanno spinto alla convocazione di una seduta ad hoc del Consiglio Provinciale. “Siamo profondamente preoccupati e allarmati –ha detto l’on. Oliverio snocciolando le cifre dei pesanti tagli ai trasferimenti erariali contenuti nella manovra effettuata dal Governo l’estate scorsa- per una situazione che ancora non vede la consapevolezza necessaria di quelle che saranno le implicazioni dei provvedimenti assunti e annunciati dal Governo e che determineranno un processo di vera e propria disarticolazione nella vita del Paese, un profondo allargamento delle distanze tra il nord e il sud. Si creeranno le condizioni di una vera e propria insostenibilità dei bilanci. Ecco perché abbiamo lanciato un vero e proprio grido d’allarme. C’è troppo silenzio, troppa sottovalutazione in giro. Abbiamo l’impressione che anche l’UPI e l’ANCI non abbiano fatto fino in fondo la propria parte. Il nordismo, quello più deleterio, che vede nel Sud l’origine di tutti i mali d’Italia, purtroppo si è annidato anche nei gangli delle organizzazioni che dovrebbero rappresentare l’unità del Paese. Siamo preoccupati anche per questo. Ci auguriamo che i parlamentari calabresi, che nei giorni scorsi abbiamo incontrato e che hanno mostrato unanime sensibilità e disponibilità, assumano immediatamente un’iniziativa forte contro i provvedimenti del Governo nazionale”. “Nei prossimi giorni –ha aggiunto il presidente della Provincia di Cosenza- incontreremo le altre Province calabresi e del Mezzogiorno. Il nostro augurio è che questa deriva possa essere fermata per tempo. Se sapremo creare un fronte vasto, coeso e unitario, al di là dei colori e delle appartenenze politiche, saremo più forti e daremo un contributo importante al nostro territorio e al Paese. Il Mezzogiorno deve sapersi rimettere in piedi ed alzare la voce. Il Nord senza il Sud rischia di diventare il Sud dell’Europa nei processi di sviluppo e di integrazione. Guai, perciò, a far prevalere la rassegnazione!”. “Mai come in questo momento –ha concluso l’on. Oliverio- il destino del Mezzogiorno è indissolubilmente legato al destino del Paese. Sono sicuro che da questa grande provincia si riaccenderanno i motori perché il Meridione possa definitivamente tornare ad essere di nuovo protagonista”. Al termine del suo intervento, l’on. Oliverio ha annunciato, tra gli applausi scroscianti dell’Assemblea, che il Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano, ha definito irricevibile il Decreto approvato ieri sera in fretta e furia dal Consiglio dei Ministri dopo la bocciatura della Commissione Bilaterale. Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri provinciali Gianluca Grisolìa (Pdl), Ernesto Clausi (Alla Provincia con Pino Gentile), Mario Melfi (Sinistra Ecologia e Libertà), Biagio Diana (Prc), Michele Ambroggio (Pd), Giuseppe Aieta (PS), Ernesto Rapani (Pdl), Giuseppe Antoniotti (Pdl), Giuseppe Ranù (Pd), Ernesto Magorno (Pd). Agli interventi dei Consiglieri provinciali sono seguiti gli interventi dei sindaci Salvatore Perugini, Mario Albino Gagliardi, Antonio Armieri, Roberto Rizzuto, Franco Filareto e Sabatino Cariati. Al termine della seduta è stato approvato, all’unanimità, un documento finale attraverso cui il Consiglio Provinciale • chiede al Governo di assumere i necessari e opportuni correttivi al criterio adottato con il Decreto Ministeriale del 9 dicembre 2010, al fine di pervenire ad un riparto più equo tra le Province, che tenga conto esclusivamente dei trasferimenti erariali, compresa la compartecipazione Irpef, e non anche delle spettanze relative alle funzioni trasferite che, peraltro, non sono state adeguate al tasso di inflazione programmato, tenuto conto che le suddette decurtazioni comporterebbero un mancato espletamento delle stesse funzioni; • di utilizzare il Fondo previsto per il Patto di Stabilità principalmente per quelle autonomie locali che hanno subito delle decurtazioni di risorse eccessive, di molto superiore alla media di € 5 pro-capite stabilita con il citato D.L. 78/2010; • di rivedere l’impostazione relativa ai provvedimenti attuativi del “Federalismo Fiscale”, legge 42/2009, al fine di garantire la coesione territoriale, sociale ed istituzionale del Paese ed evitare sperequazioni nella distribuzione delle risorse tali da creare gravi situazioni di scollamento e disarticolazione sociale economica e territoriale; chiede all’UPI • di assumere iniziative adeguate, di concerto con le altre associazioni degli Enti Locali, per una correzione radicale degli orientamenti fino ad ora seguiti dal Governo; invita • tutte le Province ed i Comuni, calabresi e meridionali, ad una mobilitazione unitaria per contrastare con forza questa pericolosa deriva e a difesa del mezzogiorno e dell’unità dell’Italia.

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