Inchiesta Why Not, Olaf non quantifica danni - Nuova Cosenza Quotidiano Digitale

Inchiesta Why Not, Olaf non quantifica danni

27 apr 11 L'Olaf, l'ufficio europeo per le lotte antifrodi, non quantificherà il danno prodotto dalla presunta frode nell'utilizzo dei fondi comunitari al centro dell'inchiesta "Why not" coordinata dalla Procura di Catanzaro. Lo hanno comunicato gli ispettori dello stesso Ufficio ai magistrati riferendo che essendoci gia' un' inchiesta in corso, sarà la stessa Procura a verificare se e di quale entità è stato il danno. Nell'ottobre scorso gli ispettori dell'Olaf erano stati alla procura generale di Catanzaro, che ha coordinato l'inchiesta Why not dopo la sua avocazione all' ex pm di Catanzaro, Luigi de Magistris, acquisendo una serie di documenti. I magistrati attendevano l'esito degli accertamenti degli ispettori per allegare la relazione al processo. L'inchiesta Why Not è giunta a una prima definizione. Il gup di Catanzaro, a conclusione del processo con rito abbreviato, ha condannato otto persone e ne ha assolte altre 34. Nell'udienza preliminare sono stati poi rinviati a giudizio 27 imputati mentre altri 28 sono stati prosciolti. Il processo è attualmente il corso. Sulla base degli atti trasmessi dal gup, la Procura ordinaria ha poi avviato due nuovi fascicoli di indagine relativi alle ipotesi d'accusa per le quali il giudice ha disposto la trasmissione degli atti. Il primo filone riguarda la posizione di Caterina Merante, principale teste dell'accusa. L'inchiesta riguarda presunte irregolarità nell'esecuzione di alcuni progetti regionali da parte della società Why Not. Nella seconda indagine saranno valutati i fatti emersi da alcune intercettazioni in merito alle attività svolte dalla polizia giudiziaria nel corso delle indagini preliminari.