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    Affruntata a S.Onofrio, quando la gente batte la ndrangheta

     

     

    Affruntata a S.Onofrio, quando la gente batte la ndrangheta

    25 apr 11 L'Affruntata, uno dei riti pasquali più sentiti dai calabresi, a Sant'Onofrio ha riacquistato la sua valenza religiosa, sconfiggendo i tentativi delle cosche della 'ndrangheta di infiltrarsi nella cerimonia, grazie ad una folta partecipazione di fedeli, tra i quali moltissimi bambini, ed all'impegno di Stato e Chiesa. Dopo lo slittamento di una settimana che ha caratterizzato l'edizione del 2010 e dopo le minacce che hanno preceduto la celebrazione di quest'anno, il rito si è svolto ieri regolarmente e nella più assoluta tranquillità a Sant'Onofrio, centro di 3.000 abitanti del vibonese. Lo scorso anno, la cerimonia religiosa, che simboleggia l'incontro tra San Giovanni Battista, la Madonna addolorata ed il Cristo risorto, era stata rinviata di una settimana dopo che qualcuno aveva sparato colpi di pistola contro il cancello dell'abitazione del priore della confraternita che organizza l'Affruntata. E quest'anno, la rappresentazione è stata preceduta dalle intimidazioni a dirigenti della locale squadra di calcio. A sollevare la tensione le cosche della zona, abituate per anni a piazzare i propri picciotti tra i portatori delle immagini sacre per simboleggiare il loro potere sul paese. Ma quest'anno la reazione di Stato e Chiesa e stata immediata e preventiva. Il vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo, che già lo scorso anno aveva detto il suo no deciso alle cosche, alcune settimane fa ha lanciato un "suggerimento pratico di rottura" a tutti i suoi parroci ed alle confraternite: "affidare ai giovani che frequentano la parrocchia e sono veramente impegnati in un cammino di fede l'opportunità di portare loro le statue e di renderli protagonisti anche nell'organizzazione". La scelta era caduta sui ragazzi della squadra di calcio, ma dopo l'intimidazione ad un loro dirigente è sceso in campo il prefetto Luisa Latella. Chiare le sue parole dei giorni scorsi: o tutto si svolge nella normalità o mando le forze dell'ordine a portare le statue. E le forze dell'ordine, ieri, a Sant'Onofrio c'erano ma solo per garantire, in maniera discreta, il normale servizio di ordine pubblico. A portare le statue, invece, i ragazzi della squadra di calcio, quelli della protezione civile e delle associazioni antimafia, alla presenza del prefetto Latella, del Questore, dei comandanti delle altre forze di polizia, del presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta, Salvatore Magaro', del vice presidente Bruno Censore e del consigliere regionale Alfonso Dattolo. Tanti i fedeli presenti, anche se qualcuno parla di un'affluenza minore rispetto agli anni scorsi, che hanno fatto da cornice all'incontro tra l'Addolorata ed il Cristo risorto. Applausi e una grande commozione hanno caratterizzato il momento cruciale dell'Affruntata, quando la statua della Madonna Addolorata è stata svestita del velo nero del lutto.

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